1. "C'era una volta a Holmes Chapel..."

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[corretto]

Avete presente il film 'Principe Azzurro cercasi' o 'Un principe tutto mio' ?
Un qualsiasi film che parli di ragazze normali che si innamorano di principi e vivono la storia d'amore del secolo?
Beh, Harry li ha più che presenti.
Si potrebbe dire che ne è proprio ossessionato.
Fin da bambino ha sempre voluto trovare la sua principessa da amare e sposare, che poi in seguito la principessa sia diventata un principe non è importante.

Il problema è che in una piccola cittadina come Holmes Chapel, i principi scarseggiano.
Più che altro sono inesistenti.
Così il nostro Harry si è limitato a fantasticarci sopra.
Immaginava di incontrare un meraviglioso ragazzo dai capelli biondi e dagli occhi azzurri, o perchè no? Anche un moretto con gli occhi altrettanto scuri gli sarebbe piaciuto.
L'importante era fosse gentile e cortese, divertente ma non esuberante.
Proprio come i principi delle fiabe.
Peccato che fino a quel momento di persone del genere il riccio non ne avesse vista neanche l'ombra.
O almeno fino a quella sera.

"Harry! Harry scendi, c'è Liam al telefono".
Il riccio era ancora aggrovigliato tra le morbide coperte, quando le urla di sua madre lo raggiunsero.
Liam era il suo migliore amico, lo adorava in tutto e per tutto, o almeno lo faceva quando non lo chiamava alle nove di mattina!
Si era voltato verso il comodino alla sua destra sul quale era poggiata la sua sveglia e sì, segnava le nove e tre minuti.
Così sbuffando, e con la velocità di una tartaruga, il ragazzo si alzò dal suo giaciglio per recarsi al piano inferiore.
Appena scese le scale trovò sua madre con la cornetta del telefono tra le mani.
"Insomma Harry, devi sempre far aspettare quel povero ragazzo!", gli disse Anne, porgendogli il telefono.
Certo, il povero ragazzo che interrompeva i suoi sogni!
"Pronto?", mormorò, accostandolo all'orecchio con la voce ancora impastata dal sonno.
"Harry! Ho grandi notizie!", iniziò la voce all'altro capo.
"Sentiamo...", lo incitò il moretto mezzo addormentato.
"Stasera mia sorella ha organizzato una festa. E indovina chi ci sarà?".
"Andiamo Liam, vieni al punto, ho ancora sonno".
"Ok, ok. Hai presente Niall Hora-".
"NIALL HORAN!?", urlò Harry entusiasta.
"Si Haz, fammi finire", iniziò il ragazzo ridacchiando. "In pratica: mia sorella ha organizzato questa festa con i compagni dell'università per celebrare l'inizio delle vacanze estive e ha invitato anche Horan e Malik-".
"Oh mio Dio! C'è anche Zayn!?", lo interruppe nuovamente il riccio.
"Sì. Li ha invitati e loro hanno detto che verranno e porteranno con loro anche alcuni amici. E noi, caro il mio Harry, abbiamo il permesso di mia sorella di esserci!".
"LIAM!", urlò Harry al suo amico, "Ti ho mai detto quanto ti amo?", chiese ironico.
"Me lo hai detto adesso", rispose ridacchiando, "La festa è stasera alle nove, non fare tardi,
altrimenti ti perdi l'arrivo dei principi".
"Ovviamente. Ciao Liam, a stasera", chiuse la chiamata il riccio.
Ricordate quando si è parlato di ragazzi biondi con occhi chiari e mori con gli occhi neri?
Gentili e divertenti?
A Holmes Chapel non ce ne sono con queste caratteristiche, ma si da il caso che all'università di Doncaster, dove studia la sorella di Liam, ce ne siano addirittura due.
Questi due esemplari di principi azzurri sono comunemente chiamati Niall Horan e Zayn Malik.
Dire che Harry non li amasse da quando li aveva visti qualche mese prima ad una festa da Liam, sarebbe stata un'enorme bugia.
Per non parlare del fatto che entrambi fossero gay - e quindi alla sua portata - non poteva che farglieli amare ancora di più.
Una volta riagganciato il telefono, il ragazzo corse al piano superiore dritto in camera sua, aprì l'armadio e, una volta averlo fissato per qualche secondo, iniziò a prendere ogni capo e a lanciarlo sul letto.
Cosa mi metto? Cosa mi metto?
Per la disperazione si precipitò nella stanza affianco la sua.
"Gemma, ho bisogno del tuo aiuto", disse spalancando la porta della camera di sua sorella.
La ragazza, per sua fortuna, era già bella e sveglia.
"Dimmi Haz, cosa ti serve?", gli chiese alzandosi dalla poltroncina sulla quale era seduta.
"Stasera ho una festa e c'è anche Niall", rispose, anche se un po' imbarazzato.
"Capisco", ridacchiò Gemma.
"Vestiti, andiamo a fare shopping", gli sorrise la ragazza, "Ti aspetto al piano di sotto."
Il ragazzo a quelle parole si preparò in praticamente cinque minuti.
Così un quarto d'ora dopo lui e sua sorella erano nel piccolo centro commerciale della città.
Passarono lì tutta la mattinata e il primo pomeriggio e Harry potè ritenersi completamente soddisfatto dei suoi acquisti.
Tornarono a casa verso le quattro del pomeriggio e il riccio corse a farsi una doccia e iniziò a prepararsi già da quel momento.
Per la fretta finì con l'essere pronto un'ora prima.
Guardandosi allo specchio nell'attesa, notò che la maglia bianca che aveva indosso faceva risaltare i suoi occhi.
Sapeva di avere un bel viso e anche se lui odiava particolarmente i suoi capelli, non poteva dire lo stesso degli occhi.
Erano di un verde chiaro, quasi azzurro, e con quella T-shirt si notavano anche meglio.
Li considerava il suo punto di forza.
Iniziò a fare qualche smorfia strana davanti allo specchio, fino a che il suono del cellulare non lo interruppe.
Liam lo stava chiamando.
Probabilmente per avvisarlo che la festa stava per iniziare.
"Ehi amico, stavo giusto per partire".
"Perfetto, volevo ricordartelo Haz, ci vediamo tra poco".
"Sì, a tra poco", concluse, chiudendo la chiamata.
Si diede un ultimo sguardo per essere sicuro che fosse tutto in ordine per poi dirigersi in fondo alle scale.
"Mamma, io esco", gridò prima di aprire la porta d'ingresso.
"Non bere troppo!", sentì urlare in risposta alla madre quando aveva già chiuso la porta alle sue spalle.
Aprì lo sportello dell'auto e si avviò verso casa di Liam.
Appena aveva compiuto sedici anni, i suoi genitori gli avevano comprato quell'auto che, anche se usata, il ragazzo considerava il suo più grande tesoro.
Così da due anni se ne prendeva cura e la vettura, per ringraziarlo, camminava ancora bene.
Una volta arrivato a destinazione il riccio mandò un messaggio al suo amico dicendogli di aprire la porta.
Probabilmente con quel fracasso non lo avrebbero sentito nemmeno se avesse bussato ininterrottamente per un'ora.
Si fermò davanti all'entrata e aspettò che Liam gli aprisse.
Dall'interno proveniva la nuova hit di Madonna remixata insieme a qualcos'altro che non riusciva a riconoscere.
Dopo pochi minuti, durante i quali stava per perdere le speranze, la porta si aprì e la faccia di Liam sbucò da dietro ad essa.
"Ehi Harry! Scusa se non ti ho aperto subito, ma non ho sentito il telefono con tutto questo chiasso", gli sorrise il padrone di casa.
"Tranquillo, lo avevo immaginato", lo rassicurò l'altro entrando.
Appena Liam chiuse la porta Harry si ritrovò accecato dalle luci stroboscopiche.
"Wow, avete fatto un bel lavoro qui", disse il riccio alzando la voce.
"Cosa?", urlò Liam.
"Niente", urlò in risposta l'altro.
Iniziarono a girare per casa finchè, finalmente, Harry non avvistò il motivo principale della sua presenza a quella festa.
Iniziò a tirare il braccio a Liam che, capendo il motivo della sua agitazione, ridacchiò e lo spinse verso il biondo.
Neanche a dirlo, per colpa del castano, Harry finì praticamente addosso a Niall che, per fortuna, non perse l'equilibrio.
"Ehi", disse ridacchiando l'irlandese una volta che il riccio gli si fu staccato di dosso.
"Ciao", arrossì il moretto cercando di non sembrare più imbarazzato di quanto non fosse.
"Da quanto tempo che non ci si vede Harry?", gli sorrise il biondo, "Non pensavo di esserti mancato così tanto", ridacchiò senza malizia Niall.
"No...  è che, Liam mi ha spinto", ridacchiò nervoso il riccio.
"Davvero? Liam, ma sei cattivo. Non vedi che lo metti in imbarazzo", disse il biondo con tono canzonatorio.
La reazione di Niall fece arrossire ancora di più Harry.
"Niall, veramente sei tu che lo stai mettendo in imbarazzo".
Zayn era seduto su uno dei divanetti presenti nella stanza, ma in quel momento si alzò andando verso l'irlandese e mettendogli una mano sulla spalla.
"Davvero Zayne?", chiese il ragazzo mettendo su un adorabile broncio.
"Direi di sì", ridacchiò leggermente il moro guardando la reazione di Harry che, intanto, aveva cercato di ricomporsi.
"Comunque Liam", iniziò improvvisamente il biondo. "Prima stavo giusto dicendo a tua sorella che ci tratterremo a Holmes Chapel tutta l'estate. Io starò a casa di Zayn, mentre altri saranno da amici. Non che ci sia molto da fare qui, ma almeno stiamo insieme agli altri.
E poi non siamo nemmeno ad un'ora da Londra. Ovviamente tu e Harry siete inclusi nel gruppo, così vi presentiamo anche agli altri. Vi adoreranno!", concluse entusiasta.
A quelle parole il riccio spalancò gli occhi.
Avrebbe passato l'intera estate con Niall?
Era la sua occasione, non poteva farsela scappare altrimenti la sua storia d'amore non si sarebbe mai coronata.
"Oh mio Dio! Amo questa canzone", urlò Niall iniziando a ballare sul posto.
Avevano appena messo 'Last Friday Night' ed era ben risaputo che il biondo sarebbe volentieri diventato etero se Katy Parry glielo avesse chiesto.
"Zayn, balliamo?", chiese supplicante al suo amico.
"No Niall, non ho voglia", gli rispose serio il moro.
"Sei noioso", sbuffò l'altro.
Harry capì che era arrivato il suo momento, così prese il coraggio a due mani ed esclamò:
"Ballo io con te".
L'irlandese non perse tempo e, contentissimo, lo trascinò al centro della stanza dove gli altri invitati stavano ballando.
Niall gli mise le braccia in vita e iniziò a ballare, o più che altro ad agitarsi, ma ad Harry andava bene così.
Era al settimo cielo.
Quel ragazzo era perfetto.
Aveva tutto quello che il suo ideale del principe azzurro, come lo chiamava lui, richiedeva:
per prima cosa era biondo con gli occhi chiari, poi era divertente, gentile, intelligente ma soprattutto, era alto.
Harry era parecchio alto per i suoi diciotto anni, quindi la maggior parte dei ragazzi erano più bassi di lui, ma questo non era il caso dell'irlandese, che era alto praticamente come lui.
Una volta finita la canzone, Niall gli diede un rumoroso bacio sulla testa e lo saluto con un: "A dopo, ci aspetta un altro ballo", accompagnato da un occhiolino.
Il riccio non stava nella pelle.
Era così perso nei suoi pensieri che, mentre camminava con la sua birra fredda tra le mani, non si accorse della persona davanti a lui e gliela rovesciò addosso.

Angolino di Haru;
Che dire, questo è il primo capitolo. Spero vi abbia incuriosito ;)

you'll be the prince and i'll be the prince too ๑ larry auDove le storie prendono vita. Scoprilo ora