Non aveva più senso rimanere in quell'ambiente da sola.
Mi allontanai verso il tavolo del buffet e ordinai un altro drink, ma stavolta dal colorito giallino; lo assaggiai e, al contrario di ciò che credevo, si rivelò essere molto dolce.
«È cedrata.» Una voce dietro di me mi fece voltare. Ancora lui.
«Grazie» risposi sarcastica, iniziando ad allontanarmi, ma sentivo la sua costante presenza dietro di me.
«Il tuo cavaliere ti ha abbandonata?» Mi voltai, fermandomi per lanciargli uno sguardo carico di nervosismo. Non lo volevo attorno, possibile che non lo capisse? Eppure non mi sembrava di avergli mandato segnali confusi.
«Non sono affari tuoi.» Scandii bene ogni parola con sguardo sprezzante e lui, in risposta, rise, prendendomi il bicchiere dalle mani per farci un sorso. Dischiusi le labbra in un'espressione di puro stupore; «Stronzo!» sbottai, riprendendo il bicchiere con uno scatto brusco, mentre uscivo dalla sala; la musica si fece più distante e potei rilassarmi, ma solo per poco, poiché una mano mi afferrò il braccio.
«Mio padre non mi aveva detto che fossi così scontrosa.» Sbuffai, girandomi verso di lui.
«Cosa vuoi da me?» chiesi spazientita, al limite della sopportazione.
«Vuoi davvero saperlo?» Le sue mani si mossero veloci a prendermi per i fianchi e avvicinarmi a sé. Spalancai gli occhi e deglutii: avevo timore di sapere cosa volesse.
«Lo sai anche tu che sono troppo grande.» Evitai di guardarlo negli occhi mentre tentavo di liberarmi dalla sua presa.
«Se Luke ti scopa perché non posso farlo anche io?» Credeva davvero che io e Luke facessimo quello?
Gli diedi uno spintone talmente forte da farlo allontanare da me di qualche passo, mentre la mia espressione era furente.
«Io e Luke non scopiamo!» Stavo urlando, ma per fortuna non c'era nessuno in corridoio.
«Ah e quindi cosa fate? Vi acconciate i capelli?» Rise sonoramente con un tono profondo.
«Senti Gregg, cerca di smetterla perché non sei divertente.» Gli lanciai un'occhiataccia mentre mi allontanavo per tornare alla stanza di Luke. Se lui pensava che facessi certe cose, chissà cosa credevano gli altri. Non volevo pensarci e non volevo saperlo; non avevamo fatto nulla e mai lo avremmo fatto.
Finii il mio drink per poi buttare il bicchiere dentro un bidone, mentre camminavo a passo abbastanza sostenuto.
«Ah no, non mi scappi.» La sua insistenza non aveva limiti e io cominciavo davvero ad averne piene le scatole; mi girai per dirgli una volta per tutte di smetterla, ma prima che potessi anche solo aprire la bocca, le sue labbra si erano posate sul mio collo, iniziando a baciarlo con foga.
«Gregg!» Non ero stata io a parlare, ne ero sicura; era una vocina acuta e stridula alle mie spalle. In meno di un secondo lui si staccò, puntando lo sguardo sulla figura dietro di me.
«Amore...» Improvvisamente il suo tono si era addolcito e vedevo i suoi occhi impauriti: era stato scoperto.
Mi decisi a girarmi, trovando Stacy che mi regalò uno sguardo carico di disprezzo, per poi puntarmi il dito contro.
«Tu! Brutta troia che non sei altro, ti avevo avvertita!» La vidi spostarsi verso di me come un fulmine e credetti davvero che mi avrebbe presa a schiaffi e pugni, ma quando me la ritrovai di fronte la vidi tremare, mentre le lacrime minacciavano di uscirle dagli occhi.
Scappò. Corse più veloce della luce, scomparendo dalla mia vista; rimasi qualche secondo immobile, cercando di realizzare cosa fosse successo e presunsi che Gregg la seguì, poiché non sentii più nulla alle mie spalle.La chiave.
Ecco cosa mi ero dimenticata: di chiedergli la chiave.
Ero di fronte alla porta della sua stanza, al suo interno c'erano i miei vestiti e i trucchi, ma non potevo tornare da lui a chiedergliela; stava facendo amicizia con quella ragazza, la prima ragazza da quando lo avevo conosciuto e non avevo intenzione di rovinargli tutto.
Sbuffai rassegnata, andando verso la mia auto; il parco era deserto, ad esclusione di una coppia che si stava sbaciucchiando su una panchina: sembravano molto affiatati. Sorrisi passandogli accanto e arrivando alla mia auto, vi entrai guardandomi nello specchietto per controllare lo stato del mio trucco, ma un segno rosso catturò la mia attenzione, proprio dove Gregg aveva appoggiato le labbra.
«Merda!» imprecai, passandomi le dita sul segno; insultai il ragazzo mentalmente e partii di corsa verso casa, sperando, per la prima volta da quando ero tornata, che James non ci fosse.
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Changes.
Fanfiction|Completa| A ventinove anni, Amanda stava riuscendo a costruirsi una vita lontana dal passato solitario della sua adolescenza. Eppure, quel giorno, tutto cambiò. Lì, nello stesso college in cui non era mai riuscita ad adattarsi, si riconobbe nello s...