Nuove Esperienze

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La sua pelle nuda contro la mia era una sensazione bellissima.
Tolsi il suo braccio dal mio ventre, grata che non avesse notato il succhiotto; andai in bagno ancora nuda e scostai i capelli cercando la mia trousse, ma solo in quel momento mi venne in mente che era da Luke.
"Maledetto Gregg!" pensai, mentre cercavo qualunque cosa fosse in grado di coprire quel segno, ma non c'era niente. Sbuffai rassegnata, tornando in camera, dopo essermi assicurata che i capelli coprissero per bene quella macchia.
«Piccola...» Sussultai, sentendo la sua voce assonnata; mi voltai verso di lui, sorridendo, era pomeriggio, ma dopo il nostro scambio intenso di effusioni ci eravamo addormentati.
«Hai fame?» Presi una tuta dall'armadio e poi dell'intimo, mi vestii mentre sentivo il suo sguardo su di me.
«Dopo l'attività fisica si ha sempre fame.» Ridacchiò, contagiando anche me.
«Giusto, quindi cosa vuoi?» Infilai la maglietta e mi girai verso di lui, che si era alzato sui gomiti, mettendo in mostra la struttura ben delineata dei suoi muscoli.
«Dire che voglio te sarebbe troppo?» Si passò la lingua sulle labbra, facendomi sorridere.
«Mi hai già avuta, quindi ora sono chiusa per un po'.» Accennai una lieve risata e lui fece un verso di disapprovazione.
«Sei cattiva...» Si sedette, sbuffando.
«Non sarà così semplice farti perdonare» dissi seria, mentre mi avviavo alla porta; lo sentii sospirare e, soddisfatta, scesi in cucina.



Il pomeriggio procedette lento mentre cercavo di tenere James il più lontano possibile dal mio collo, anche se era un'impresa più ardua del previsto.
«James, cosa è successo l'altra sera con Luke?» Mi venne da chiedergli in quel momento di silenzio, mentre ce ne stavamo seduti sul divano a vedere la televisione. Volse il viso verso di me, corrugando la fronte.
«Cosa intendi dire?» Sembrava davvero spaesato.
«Dopo che sono svenuta, cosa... cosa avete fatto?» Deglutii a fatica, cercando di mantenere lo sguardo nei suoi occhi profondi.
«Niente.» Girò il viso verso la televisione. «Io me ne sono andato e lui ha fatto lo stesso, ma non prima di aver constatato che tu stessi bene, ovviamente.» Aggiunse l'ultima parte come se avessi potuto temere il contrario.
«Quindi non gli hai...» Lasciai in sospeso la frase, sperando che negasse o addirittura non ne fosse a conoscenza.
«Non gli ho cosa? Spaccato la faccia? E mettermi nei casini per un ragazzino? No, no, non l'ho neanche sfiorato, lui invece avrebbe tanto voluto spaccarmela, quel coglioncello.» Rise mentre mi limitavo a fissarlo; non aggiunsi nient'altro e chiudemmo la questione, anche se volevo tanto sapere come si era procurato quel livido e se quindi James dicesse la verità.




Dopo cena James si era ritirato in camera a fare chissà cosa, mentre io ero in cucina a sistemare tutto. Lavai i piatti in pochi minuti e poi mi sedetti sul divano, prendendo il libro che stavo leggendo; dopo aver letto qualche pagina mi resi conto che sarei dovuta passare da Luke a prendere le mie cose, anche perché il giorno seguente sarei dovuta andare a lavorare e un filo di trucco me lo mettevo sempre; ormai non ero più così giovane da potermi permettere di andare in giro struccata.

- Luke, ti spiace se passo da te tra un'ora? Devo recuperare le mie cose -

Inviai il messaggio attendendo una sua risposta nell'immediato, che però non arrivava; lasciai passare qualche minuto e poi depositai il telefono di nuovo in tasca, riprendendo la mia lettura.
Avevo quasi finito il libro quando sentii il telefono vibrare, lo presi, leggendo la risposta di Luke.

- Scusami, ero fuori, certo vieni pure, ti aspetto :* -

Una faccina.
Una faccina con il bacio.
Una faccina con il bacio da parte di Luke.
Una faccina con il bacio da parte del Luke che conoscevo io.
Sorrisi, spontaneamente, e dentro di me sorse una gran voglia di vederlo: la sua allegria mi metteva di buonumore e poi dovevo a tutti i costi coprire quel segno.
Senza dire nulla uscii di casa; se avessi avvertito James mi avrebbe di sicuro riempito di domande e l'ultima cosa che desideravo era che anche lui pensasse che andavo a letto con Luke.
Arrivata davanti alla sua porta una strana sensazione si impadronì del mio corpo; ero in ansia poiché non sapevo cose fosse successo la sera prima, ma anche gioiosa, perché desideravo vederlo. Bussai diverse volte, attendendo che mi aprisse, e quando me lo ritrovai di fronte, fu solo quello che vidi che mi impedì di salutarlo con gioia.
Non un succhiotto ben visibile sul collo, bensì tre.
La gioia di poco prima venne soppiantata da qualcos'altro, ma non saprei descriverlo, era un misto di titubanza e forse... fastidio?
«Hey!» Il suo sorriso era incommensurabile.
«Hey...» Il mio tono si affievolì; mi fece entrare e trovai il letto sfatto e un caos infernale: sembrava ci fosse stata una festa. Dentro di me qualcosa mi disse che era meglio non indagare.
«La mia roba?» chiesi subito, cercando il modo di andarmene il più in fretta possibile, il che mi suonava davvero come un paradosso, data la mia voglia di vederlo, diversi minuti prima.
«L'ho messa in bagno, sai quello non l'abbiamo usato.» Una risata uscì limpida dalle sue labbra, ma non era sincera o ironica era più una risata complice, come se volesse farmi intuire qualcosa.
«Grazie» risposi piatta, andando verso il bagno.
Individuai subito le mie cose e aprii la mia trousse, tirando fuori il correttore; spostai i capelli dal collo per cercare la macchia che stava assumendo un colorito violaceo, proprio quando lui fece capolino nel bagno.
«Cos'è?» chiese, avvicinandosi ed entrando nell'inquadratura dello specchio; aveva la fronte corrugata.
«La stessa cosa che hai tu» ribattei acida, ma non ne capivo il motivo. I suoi occhi si spalancarono e vidi la sua mascella irrigidirsi.
«Chi te l'ha fatto?» La sua voce era dura e severa, non mi aspettavo un cambio così repentino di emozioni.
«Sai, ho sbattuto contro un mobile.» Dovevo cercare di smetterla con quel tono brusco, mi stavo rendendo antipatica perfino a me stessa.
«Non sei simpatica, sai?» Alzò la voce, avvicinandosi ancora di più.
«Lo so...» Sospirai, spalmando un po' di quella crema sul punto.
Più cercavo di capire la motivazione di tanta ostilità nei suoi confronti, più avevo voglia di tornare da James.
«Dimmi chi è stato.» Il suo tono si addolcì notevolmente, mentre le sue dita avevano preso a scorrere lungo il mio braccio, provocandomi la pelle d'oca.
«Ho un ragazzo, sai?» risposi con calma, mentre finivo di spalmare la crema. Misi via tutto, allontanandomi da lui; recuperai tutte le mie cose e mi diressi alla porta, decisa a non voltarmi.
«Non sono più vergine.» Una statua. Solo così avrei potuto definirmi. Quasi non respiravo cercando di metabolizzare quell'informazione. «Non sei contenta?» aggiunse, alle mie spalle.
"No."
Mi voltai lentamente e ad un tratto avvertii le mani vuote. Abbassai il viso e osservai la mia borsa e il cappotto che giacevano a terra, ma non mi ero resa conto di averli mollati. Mi affrettai a raccogliere tutto senza guardare mai Luke.
«Sì, certo, certo, è lei che te li ha fatti, vero?» Mi rialzai con il cuore che probabilmente non batteva neanche più da quanto andava veloce.
«Sì.» Capii che stava cercando il mio sguardo, ma non ce la facevo a guardarlo negli occhi, non volevo, non potevo.
«Bene, sono contenta.» Uscii dalla sua stanza, camminando a passo svelto verso la mia macchina; ero contenta per lui, lo ero davvero, o forse cercavo solo di autoconvincermi.





«Dove sei stata?» Fu la prima cosa che mi sentii dire appena varcai la soglia di casa.
«In giro» risposi, chiudendo la porta alle mie spalle; buttai la mia roba sul divano proprio quando James uscì dalla cucina.
«E quella roba?» Aveva la voce impastata da qualcosa che stava masticando.
«Le avevo lasciate in macchina.» Non avrei voluto mentirgli, anche se alla fine non avevo fatto nulla di male, però non volevo sapesse di Luke, non dopo l'ultima volta.
«Sappi che non ti credo» sentenziò, mentre si avvicinava strisciando i piedi.
«James, dobbiamo davvero parlare di questo? Solo perché tu mi hai tradita non vuol dire che anche io lo faccia!» Alzai di poco la voce, stanca di sentire storie.
Lo vidi, forse per la prima volta, rigido; non sapeva come ribattere, quindi strisciò fino al divano e si mise a vedere il basket. Mi defilai in camera a portare le mie cose per poi mettermi a letto.
Avevo assolutamente bisogno di dormire.





Dopo un weekend abbastanza stressante, poter tornare a lavorare mi sembrava quasi un sollievo.
Mi alzai andando verso il bagno; i capelli lunghi e sfibrati che mi arrivavano a metà schiena cominciavano a darmi fastidio, anche se senza quelli James avrebbe di sicuro notato il succhiotto di Gregg.
Mi feci una doccia veloce canticchiando un motivetto che avevo in testa, l'avevo sentito al ballo e mi si era fissato nel cervello. Uscita dalla doccia andai subito in camera, cercando di non svegliare il mio ragazzo; presi un vestito blu notte dall'armadio e mi vestii mentre mi specchiavo. Sarei dovuta andare a fare la ceretta da lì a qualche giorno, le scimmie erano anche carine, ma a me non si addicevano per niente.
Uscita di casa presi un grosso respiro e buttai fuori tutta l'aria malsana che avevo dentro, come se potessi liberarmi da qualche strano peso che mi opprimeva.




«Buongiorno, Amanda.» La voce di Denise mi accolse mentre entravo in ufficio.
«'Giorno, Denise.» Sorrisi, andando a sedermi alla scrivania.
«Passato il malore?» mi chiese cordialmente, anche se sembrava quasi un'accusa.
«Sì, sì, sono stata male solo venerdì e un po' sabato, ma tutto sommato è durato davvero poco.» Stavo dando spiegazioni sui motivi della mia assenza al lavoro, e per quale motivo? Non lo sapevo.
Lei alzò lo sguardo, probabilmente stupita quanto me di quell'improvvisa loquacità; le sorrisi debolmente e riprese a fare il suo lavoro. Anche io mi decisi a mettermi di buona volontà per recuperare la giornata persa, finché sentii il telefono vibrare; lo presi e con mia grande sorpresa era un messaggio di Luke.
Ero tentata di non aprirlo, ma il dito premette su leggi quasi in automatico.




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Salve lettori mieiiii, spero vi sia piaciuto il capitolo. :)

Un mio carissimo amico ha iniziato una storia: Nulla è come sembra, merita davvero, passate in tanti da lui: _LucaPizzolato

Un bacio :*
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*revisionato*

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