La sua presenza accanto a me aveva scaldato l'ambiente, forse troppo.
«Mi dici cosa è successo?» Non riuscivo a rispondergli, nonostante fosse la terza volta che mi chiedeva la stessa cosa; fissavo un punto davanti a me in cerca di una sorta di varco che mi portasse altrove, invece ero ancora lì, in quel maledetto parco, accanto a Luke.
«Amanda, parlami, ti prego.» Sospirò, probabilmente stufo di stare accanto ad una mummia, ma quello ero e mi sentivo: una mummia incapace di parlare e muovermi.
Sentii le sue dita sul mio viso e poi mi ritrovai i suoi occhi azzurri dentro i miei. Trattenni il fiato con il cuore che rimbombava nelle orecchie.
«Amanda, sono qui per te.» La sua voce era così calda e accogliente che non ce la feci a trattemermi; lacrime silenziose iniziarono a scorrere lungo le mie guance, finché non mi ritrovai a singhiozzare contro il suo petto caldo e profumato. Mi accarezzava i capelli con una dolcezza infinita e strani brividi iniziarono a percorremi il corpo fino a farmi smettere di piangere.
«Stai meglio?» mi chiese, forse sentendo il cessare delle mie lagne.
«Grazie.» Mi staccai da lui tirando su con il naso e osservando la macchia di trucco che gli avevo lasciato sulla camicia azzurra. Guardò nella mia stessa direzione e rise, prima leggermente e poi sempre più forte.
«Perché ridi?» Mi sentivo tanto indifesa e la sua risata suonava molto come una presa in giro.
«Questa camicia me l'ha regalata mio padre.» Sorrise guardandomi, ma ancora non capivo.
«E quindi?»
«Ho la scusa per buttarla.» Rise alzandosi, mentre lo seguivo con lo sguardo. «Dai andiamo.» Mi porse la mano e mi misi a fissarla.
«Dove andiamo?» Alzai lo sguardo verso di lui che continuava a sorridere.
«Da me, passo dal bar e ci facciamo una bella scorta di alcol.»Mentre constatavo il mio stato pietoso nel bagno della sua stanza, lui era uscito per recarsi al bar, come mi aveva detto.
Mi lavai la faccia facendo colare ancora di più il trucco che mi era rimasto in viso, mi tolsi lo sporco con della carta igienica, ma non era abbastanza, sentivo ancora un enorme peso sulle spalle. Mi guardai attorno e l'occhio mi cadde sulla doccia alle mie spalle, riflessa nello specchio; non credevo gli avrebbe dato fastidio se mi fossi data una lavata veloce, così mi spogliai in fretta e vi entrai.
Pian piano, il caldo getto sulla mia pelle riuscì a farmi sentire leggermente meglio, anche se ero ancora sconvolta e le immagini scorrevano nella mia mente come fotogrammi orrendi su una serata altrettanto terribile.
La porta d'ingresso si aprì e si richiuse in un lampo, annunciando l'arrivo di Luke.
«Amanda, sei in doccia?» La sua voce arrivò molto bassa e ovattata.
«Sì» risposi, alzando il tono per poi chiudere l'acqua. Aprii l'anta, uscendo per prendere un asciugamano, ma non ne trovavo uno in grado di corpirmi fino al ginocchio, quindi mi dovetti accontentare di uno che almeno arrivasse fino a metà coscia.
Guardai il mio riflesso allo specchio leggermente appannato, soffermandomi sui capelli lunghi e chiari che gocciolavano sul pavimento; sospirai, finché la voce di Luke non mi fece ripiombare nella realtà.
«Amanda, stai bene?» Lo sentivo dall'altra parte della porta e il cuore esplose in un ritmo impazzito, probabilmente dovuto allo spavento. Mi avvicinai alla porta, aprendola piano, mentre con una mano tenevo l'asciugamano stretto al mio corpo.
«Avresti qualcosa da darmi?» Vidi il suo sguardo passare dai miei capelli al mio corpo, scendendo fino alle gambe nude, rialzò velocemente gli occhi, schiarendosi la voce.
«Sì... hem... ho qualcosa.» Si mosse verso l'armadio, in modo abbastanza rigido e impacciato, lo aprì tirando fuori una felpa enorme e un paio di pantaloni della tuta.
«Mi servirebbe anche... dell'intimo» aggiunsi imbarazzata e lui si girò di scatto verso di me.
«E come te lo trovo?» Sgranò leggermente gli occhi in un'espressione incredula che mi fece ridacchiare.
«Lascia stare, faccio io.» Uscii dal bagno andandogli incontro, gli presi le cose che teneva in mano e tornai in bagno, chiudendomi dentro. Appoggiai tutto sul lavello e presi la mia biancheria iniziando a lavarla a mano; la appoggiai poi sul piccolo calorifero disposto dietro alla porta, decidendo che per quella notte avrei potuto dormire anche senza nulla addosso. Mi vestii con ciò che mi aveva dato Luke, sentendo il suo odore addosso; sorrisi uscendo dal bagno e lo vidi intento a versare gli acquisti fatti al bar in due bicchieri di plastica.
«Si prospetta una bella serata» commentai, andandogli accanto; lui si girò sorridendomi per poi tornare a concentrarsi sui bicchieri.
Mi sedetti sul bordo del letto a gambe incrociate aspettando che mi raggiungesse, mi porse il bicchiere che conteneva un liquido trasparente e lo guardai interrogativa.
«Vodka.» Sorrise, bevendo quella che doveva essere birra.
«Perfetto.» Sorrisi mandando giù il liquido tutto d'un fiato.
Mi serviva proprio. Non ero una gran bevitrice, mi concedevo qualche drink di tanto in tanto, ma in quel momento mi serviva davvero troppo.
«Ora mi dici cosa ti è successo?» Finì la sua bevanda, guardandomi.
«Ho trovato James che si faceva una sul divano di casa.» Feci una smorfia, guardando altrove; l'alcol stava già facendo effetto.
«Dio, quanto lo odio, porca troia!» Si sdraiò sul letto, portandosi le mani sul viso. «Se mi capita sotto mano giuro che lo faccio fuori, come cazzo si fa a tradire una persona meravigliosa come te? Come?!» Si alzò di scatto con il busto, guardandomi dritto negli occhi. «Ascoltami bene, tu quello lo devi mollare, deve marcire altrove, capito?» La sua mano mi sfiorò la guancia, facendomi rabbrividire. Deglutii sentendo la gola secca, i suoi occhi erano incollati su di me e la sua mano era scesa ad accarezzarmi un braccio.
«È difficile Luke, io sono innamorata di lui...» Abbassai lo sguardo sul piumone che copriva il letto per poi vedere il tessuto dei suoi pantaloni: si era avvicinato a me.
«Stronzate Amanda, sono tutte stronzate.» Scese con la mano fino a sfiorare la mia e rimase lì, immobile.
«Che ne sai di cosa provo io?» Alzai gli occhi, trovandomi il suo viso così vicino che i nostri nasi quasi si sfioravano.
«Te lo leggo negli occhi...» Diminuì il tono di voce, scrutandomi.
«Cosa sei, un veggente?» Risi lievemente e lui inclinò la testa appoggiando il peso sul braccio che aveva accanto alla mia mano.
«Io so tutto.» Rise anche lui, sdraiandosi. Lo seguii con lo sguardo, sorridendo, per poi sentire la sua mano che mi trascinava sopra di lui. Risi finendogli sopra, mentre mi cingeva il corpo, bloccandomi.
«Dai, scemo!» Mi mossi cercando di staccarmi, ma era tutto inutile; sbuffai smettendo di divincolarmi e assecondando la sua presa.
«Dovresti sapere che sono più forte di te.» Ghignò, buttandomi accanto a sé, ma senza lasciarmi.
«Lo so.» Sorrisi, appoggiandogli una mano sul collo mentre lo guardavo.
«Hai ancora sete?» Iniziò a giocare con il piercing e mi avvicinò a sé, tenendo una mano sulla mia schiena.
«Un po'.» Accennai una risata e lui si alzò di colpo, andando a riempire i nostri bicchieri. Mi riporse il mio, che presi appoggiando i gomiti sul letto per sorreggermi; lo bevvi di nuovo tutto d'un fiato, sentendo subito la testa più leggera.
Era meglio smetterla.
Iniziai a ridere senza un motivo mentre Luke mi guardava divertito e più lui sorrideva, più io ridevo.
«Smettila di fissarmi!» mi lamentai ridendo, ma lui non voleva smettere.
«Ma sei troppo buffa.» Si sedette sul letto, appoggiandosi al muro a cui era attaccato, dalla parte della testiera.
«Ah, io sono buffa? Non hai visto te con quel coso sul labbro e quella barba da sciatto operaio.» Risi più forte, incapace di trattenermi. La sua espressione si fece ancora più divertita.
«La vodka sta facendo effetto.» Fece un sorso di birra e mi alzai leggermente barcollante, presi la bottiglia dal tavolo e iniziai a berla a canna. Bruciava in gola, tanto che strizzai gli occhi, prima che mi venisse strappata via dalle mani. La testa iniziò a girarmi e nel tentativo di voltarmi verso il ragazzo, barcollai talmente tanto che dovette prendermi per non farmi cadere.
«Ok, forse stai esagerando.» Appoggiai la testa al suo petto, stringendogli la felpa in due pugni. Se mi avesse lasciata sarei sicuramente caduta per terra. Mi afferrò per le cosce, alzandomi per prendermi in braccio.
«Scusa» biascicai, sperando che mi capisse.
«Tranquilla.» Mi strinse a sé e appoggiai la testa alla sua spalla, inspirando il suo meraviglioso profumo.
«Profumi così tanto...» Ormai la mia lingua non si arrestava, se non mi fossi data un contegno avrei detto troppo.
«Grazie» sussurrò vicino al mio orecchio per poi appoggiarmi sul letto. Tenni gli occhi chiusi e poi sentii il letto abbassarsi accanto a me; mi rannicchiai su me stessa, rabbrividendo. Nonostante avessi una sua felpa enorme addosso, sentivo un freddo glaciale. La coperta venne a contatto con il mio corpo solo dopo qualche attimo.
«Grazie» dissi in un soffio, stringendo un lembo del piumino per trovare un po' di calore. Sentii dei movimenti accanto a me, ma non avrei aperto gli occhi per nulla al mondo, o forse sì. Quando il suo corpo venne a contatto con il mio, sbarrai gli occhi per guardarlo; lo vedevo quasi doppio e fui costretta a sbattere le palpebre un paio di volte per metterlo a fuoco.
«Stai più calda così?» Il suo respiro mi colpii le labbra che subito serrai, reprimendo un desiderio.
«Sì, grazie.» Richiusi gli occhi per non dover più incrociare il suo sguardo. Avvertii le sue braccia cingermi più forte la vita e mi rilassai lasciando andare la testa sul cuscino.
«Come va con Rachel?» chiesi, dopo che si era mosso per spegnere la luce ed era tornato accanto a me.
«Benissimo, stasera ci siamo baciati e ci siamo divertiti un sacco.» Ero sicura stesse sorridendo.
«E con me non ti diverti?» Non seppi come mi fosse uscita quella domanda, ma la bocca e il cervello non erano più connesse ormai.
«Con te mi diverto sempre.» Qualcosa di morbido e caldo premette sulla mia fronte, erano le sue labbra. Sorrisi, lasciandomi beare del profumo della sua felpa e del suo corpo accanto a me.~
Amo Luke, giuro.
È così dolce e si prende cura della nostra Amanda (nonostante dovrebbe essere il contrario, ma non diciamolo 🌚😂).Spero vi sia piaciuto questi capitolo dedicato a loro due.
Un bacio :*
~*revisionato*
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Fanfic|Completa| A ventinove anni, Amanda stava riuscendo a costruirsi una vita lontana dal passato solitario della sua adolescenza. Eppure, quel giorno, tutto cambiò. Lì, nello stesso college in cui non era mai riuscita ad adattarsi, si riconobbe nello s...