4. Draco

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Una luce verde, soffusa, donava alla stanza un'illuminazione tenue, quasi tetra. Nel bel mezzo della camera un letto matrimoniale, a baldacchino. Una poltrona verde nell'angolo sinistro della camera. Una finestra di fianco, decorata da tende verdi e argento. Sulla destra del letto invece si trovava una scrivania. Sembrava antica, piena di intagli color argento. Mentre osservava tutto ciò, meravigliata, due braccia forti le circondarono i fianchi e due labbra morbide si poggiarono delicate sul suo collo. Un brivido le percorse la schiena e una sensazione di calore la invase. Le gambe le tremarono quando le mani che prima le tenevano saldamente i fianchi, iniziarono a salire lentamente fino a poggiarsi sui suoi seni. Un'ondata di calore la pervase nelle sue parti più intime. Le dita di lui iniziarono a giocare con i suoi capezzoli, turgidi sotto la camicetta bianca. Si lasciò sfuggire un gemito quando sentì l'erezione di lui premere contro il suo sedere. Era già eccitatissima quando lui la fece girare e la sollevò per prenderla tra le sue braccia, mentre le gambe di lei gli cingevano la vita e le braccia circondavano il suo collo. La portò fino alla poltrona, la fece sedere e la sovrastò con il suo corpo muscoloso, iniziando a leccarle il collo e  seguendo la clavicola, si ritrovò con le labbra sulla sua generosa scollatura, ancora seminascosta dalla camicetta. La luce candida della luna che filtrava dalla finestra gli illuminò il viso quando si alzò da lei per slacciarle la camicetta con gesti sicuri, ma delicati. Era così dannatamente sexy e la ragazza si lasciò sfuggire in un sussurro eccitato il nome di lui. "Oh, Draco.".

"Hermione." rispose lui.

 La ragazza lo guardò stupita. Da dove veniva quella voce acuta? "Hermione! Hermione!" e piano piano la visione di lui svanì dalla sua mente. La Grifondoro aprì lentamente gli occhi e ci mise qualche minuto prima di rendersi conto che si trovava nel suo dormitorio e Ginny la chiamava a gran voce. "Hermione non vorrai far tardi il primo giorno di lezioni?! Cavolo, sono 5 minuti che ti chiamo!". La ragazza riuscì a biascicare qualche scusa veloce all'amica prima di rendersi conto di essere madida di sudore e che tra le sue gambe percepiva chiaramente un'imbarazzante sensazione di bagnato. Prese la divisa e si precipitò in bagno, aveva assolutamente bisogno di una rinfrescata. Dopo 20 minuti uscì, prese al volo i libri che le sarebbero serviti quella mattinata e si diresse a passo spedito verso l'aula di Trasfigurazione. La professoressa McGranitt non avrebbe sicuramente tollerato un suo ritardo, non faceva sconti a nessuno, nemmeno a quelli della sua casa e non ci avrebbe pensato due volte a togliere 20 punti a Grifondoro. Per sua fortuna le scale decisero di esserle d'aiuto quella mattina e riuscì ad arrivare giusto in tempo per  l'inizio della lezione.

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