12.
Non poteva crederci. Il pomeriggio libero del sabato era volato grazie alla compagnia dei suoi due migliori amici. Ora mancavano solo pochi minuti all'ora di cena e Draco aveva invaso nuovamente la sua mente. Cosa stava per fare? Cosa voleva da lei? L'aveva sempre disprezzata e ferita; ora le chiedeva di vedersi nel Bagno dei Prefetti. Iniziò a pensare di dover aver paura. E se le avesse fatto del male? La sua testa iniziò a pulsare fastidiosamente. Eppure c'era qualcosa che la tratteneva dalle ipotesi più negative. Quando si erano scontrati all'interno del vagone dell'espresso, il suo sguardo si era soffermato sugli occhi gelidi del ragazzo e vi aveva notato un sentimento, un'emozione che non era riuscita a decifrare del tutto. Che fosse paura? Solitamente il suo sguardo trasudava superiorità e consapevolezza. Invece durante il fugace incontro dei loro sguardi notò un'espressione incerta sul viso di lui. Anche quando l'aveva insultata, la sua voce era risultata poco convinta. Ora che la ragazza ci stava ripensando più chiaramente, sembrava quasi che Malfoy non fosse nemmeno sicuro di ciò che le stava dicendo. Non aveva sottolineato la parola Mezzosangue con la solita cattiveria che lo contraddistingueva. La ragazza iniziò a pensare che forse qualcosa fosse cambiato in lui e che qualche evento particolare avesse scosso la sua vita. Fortunatamente pensare a Malfoy e ai suoi comportamenti distoglieva l'attenzione di Hermione da ciò che provava. Quando tornò con la mente all'appuntamento imminente, il suo cuore iniziò a battere violentemente nel petto. Sembrava una tredicenne alle prese con il primo amore. Scosse la testa. Non poteva essere. Hermione avrebbe sempre provato repulsione per Malfoy e la sua famiglia di Mangiamorte schifosi. Non poteva e non doveva interessarsi a lui. Nonostante non si poteva dire che non fosse un bel ragazzo, probabilmente il più bello della scuola. Era così elegante, aveva un fare così affascinante. Per non parlare dei suoi occhi, colore del ghiaccio. Un brivido le percorse la schiena all'idea di quello sguardo che la fissava, quasi a spogliarla. "Ciao Herm!" esclamò la ragazza entusiasta ed Hermione fu costretta a tornare in sé e mostrare almeno un minimo di dignità. "Hey Ginny! Cosa è successo?" le chiese stupita la Granger, la quale non aveva potuto non notare che la compagna era raggiante. "Sai che sono andata via prima da dove eravamo con Harry e mio fratello per andare a fare un giro con Dean. E in pratica.." e un sospirò fuoriuscì dalla bocca della piccolina di casa Weasley che non concluse la frase. "E? E cosa?" la incitò a proseguire Hermione. "E niente. Labbiamofatto." concluse in un fiato. L'amica rimase stupita per qualche secondo per poi esclamare: "Cooooosa?! Devi raccontarmi tutto! Come è stato?" chiese. "Beh, è stato fantastico. Dean è stato molto dolce.". Ma Hermione non potè non notare un barlume di tristezza attraversare gli occhi dell'amica. "Ginny, sei sicura che vada tutto bene?". La ragazza non rispose subito, ma rimase per un attimo in silenzio. "Ginny?" la spronò dolcemente la compagna. "Herm, forse non avrei dovuto.". "Ma che dici? Tu e Dean state così bene insieme. Poi sembravi così felice appena arrivata!" affermò sicura Hermione. "Dean non è Harry." concluse la piccola Weasley prima di scoppiare a piangere. L'amica non potè fare a meno di avvolgere le sue braccia attorno alla compagna per consolarla, la portò lentamente sul suo letto per farla sedere e iniziò ad accarezzarle la schiena amorevolmente. "Ginny, non fare così. Nella vita può succedere di fare degli sbagli." la rassicurò Hermione. "Herm, e-era la mia p-prima v-volta." riuscì a sussurrare lei tra i singhiozzi. "Ginny tesoro, ora credo che tu abbia capito che ciò che provi per Harry non puoi nasconderlo o far finta che non esista. Forse dovresti anche parlare con Dean, se la prenderà ma sarebbe ingiusto continuare ad illuderlo. Io comunque ci sono, per qualunque cosa." e piano piano la sorella di Ron iniziò a calmarsi. Riprese a respirare regolarmente, sussurrò un grazie all'amica e la strinse forte a sé. "Forza piccola. Ora vai a rinfrescarti il viso con acqua fresca e scendiamo a cena." le disse dolcemente la più grande. "Si, faccio subito. Grazie ancora Herm. Ti voglio bene!" e le lasciò un bacio sulla guancia prima di avviarsi in bagno. "Anche io Ginny!" le rispose Hermione mentre l'amica si dirigeva nella stanza accanto al dormitorio.
Scesero insieme le scale fino alla Sala Grande e si diressero verso i loro amici. Ginny ovviamente andò a sedersi vicino a Dean, non prima di aver promesso all'amica che gli avrebbe spiegato tutto dopo cena. Hermione si sedette davanti ad Harry e Ron. "Allora Herm domani ffieni a ffedere le ffeleffioni di Quiddifff?" cercò di dire Ron mentre si abbuffava come al solito. "Se me lo chiedi facendo in modo che io non veda tutto ciò che stai divorando, vengo volentieri Ronald." e i Grifondoro intorno a loro scoppiarono a ridere. Ma mentre i compagni continuavano a prendere in giro Ron e a scherzare tra loro, Hermione si trovava altrove. Cercò di trattenersi ma non riuscì a fare a meno di volgere lo sguardo verso la tavolata dei Serpeverde. E lui era lì, esattamente di fronte a lei, che la guardava di sottecchi. O almeno era quello che credeva lui. "Hey Dra, ma chi stai fissando? Non mi dire che ti vuoi fare una Grifondoro!" gli sussurrò Blaise in un orecchio, dopo avergli rifilato una gomitata. "Zabini cosa vai blaterando?" rispose brusco Malfoy. "Ti ho beccato eh? Fissavi la Granger!" gli sussurrò l'amico. "Ma tu sei tutto matto! Io che guardo la Mezzosangue? Non vorrei che mi contaminasse." affermò Draco. "Dai, smettila con questa storia del sangue puro. Io gliela darei una bella botta." ghignò Blaise. "La fai finita? Grazie." rispose Malfoy con un tono che avrebbe zittito chiunque, ma non il suo migliore amico, che si fece una grassa risata, facendogli il verso. "Blaise la fai finita? Gne gne gne grazie!" lo prese in giro, ridendo a non finire. Draco gli diede una spallata per farlo smettere ma a suo malgrado, un sorriso curvò le sue labbra e non potè fare a meno di ridere insieme all'amico. Hermione dall'altra parte del tavolo era allibita. Malfoy sapeva ridere? Però dovette ammettere che era dannatamente sexy quando rideva. Delle fossette appena accennate si formavano ai lati della sua bocca e il contorno degli zigomi era ricalcato dall'espressione che assumeva quando rideva, cosa che li rendeva ancora più perfetti. Quando il ragazzo smise di ridere e alzò lo sguardo verso di lei, Hermione cercò di tornare alla realtà con un cenno impercettibile del capo e provò a finire ciò che aveva nel piatto dall'inizio della cena. Cosa che non fu assolutamente facile visto il tempo che scorreva veloce e il pensiero dell'incontro che si avvicinava. Il suo stomaco era chiuso da una morsa così stretta da toglierle anche il respiro. Quando i suoi amici ebbero finito di mangiare, decisero di andare tutti insieme nella Sala Comune per rilassarsi un po', data la mancanza di lezioni la domenica mattina. Erano disposti più o meno in cerchio, seduti tra il comodo divano e le poltrone. Harry, Ron, Neville e Seamus chiacchieravano allegramente tra loro, mentre Lavanda mandava occhiate di fuoco a Weasley, che ricevette più volte una gomitata da parte dell'amico che lo invitava a farsi avanti. Nel frattempo Ginny e Dean si erano appartati per poter parlare in pace. Hermione dopo aver rassicurato l'amica si era seduta su una poltrona e seguiva da lontano i discorsi dei suoi amici, la sua mente altrove. I minuti scorrevano lentamente, forse troppo. Era l'una passata quando tutti i Grifondoro decisero di raggiungere ognuno i propri dormitori. Hermione si affrettò a raggiungere il suo e si diresse velocemente verso il bagno. Si ravvivò i capelli e si rinfrescò il viso, guardando indecisa la trousse di Ginny. Cedette alla tentazione e dopo aver usato un po' di correttore, si decise per un leggero filo di mascara sulle ciglia. Azione che le rese più lunghe e visibili. I suoi occhi risaltavano e apparivano più grandi e ipnotizzanti. Controllò l'ora e si avviò verso il quinto piano con il cuore a mille. Quando si trovò davanti alla porta tentennò per qualche secondo e si decise ad entrare. Sembrava non ci fosse nessuno, la stanza era silenziosa e cupa.
"Granger.".Hermione si girò di scatto quando si sentì chiamare da una voce familiare e roca. "Malfoy. Cosa ti serve?" chiese la Grifondoro cercando di apparire sicura di sé. Malfoy ghignò. Tu, pensò maliziosamente. Draco uscì da dietro una colonna, la stessa dietro la quale aveva visto la ragazza nuda farsi il bagno e si avvicinò a lei. "Perchè dovrebbe servirmi qualcosa?" e iniziò a fissarla. Hermione respirava a fatica. Lui le si faceva sempre più vicino. "Ti serve un favore, è ovvio. Cosa altro potresti volere da una come me?" disse la ragazza, cercando di mantenere un tono convinto. "Vuoi sapere cosa voglio?" e mentre glielo chiedeva,l'aveva costretta ad appoggiare le spalle contro il muro per evitare il contatto con il suo corpo imponente che si faceva sempre più vicino. "Si,altrimenti non sarei qui." rispose Hermione, iniziando a vacillare. Oramai il fiato di Malfoy le arrivava caldo sulle labbra, mentre lui sussurrò: "Sei coraggiosa Grifondoro." con un ghigno sulle labbra. Ma non le diede tempo di replicare che le sue labbra premettero con forza contro quelle della ragazza.

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Dramione. ♡
FanfictionSalve a tutti, questa è la mia prima fan fiction e la prima volta che pubblico qualcosa di mio. Spero tanto che vi piacerà ciò che scrivo! Un bacio ☆