Cosa le aveva fatto battere più forte il cuore non lo sapeva. Il suo bacio o l'affermazione che aveva fatto subito dopo? Fatto sta che non aveva potuto fare a meno di rimanere incantata dai suoi occhi, completamente in silenzio, con le labbra leggermente dischiuse. Si accorse di essere rimasta così probabilmente più del dovuto, quando nello sguardo deciso e serio di Draco, vide prendere largo la preoccupazione. A quel punto si decise a parlare, ma l'unica cosa che riuscì a dire fu: "Draco.. Io.." ma le parole rimasero incastrate nella sua gola. Che non ce ne fossero proprio in quel momento? Dopotutto quali sarebbero state quelle giuste? Nessuna poteva lontanamente descrivere ciò che aveva provato. Dal canto suo Draco era rimasto immobile, le braccia che ancora stringevano la vita della ragazza, nella paura che se ne potesse andare come l'ultima volta. Il suo nome sulle sue labbra suonava così bene, pensò Draco. "Dillo di nuovo. Pronuncia il mio nome.". Hermione arrossì e stupita lo chiamò nuovamente: "Draco.." pronunciò lentamente. Lui non potè fare a meno di avvicinare le sue labbra a quelle della ragazza per assaporare nuovamente il sapore di lei. Chiese il permesso per poter esplorare la sua bocca con la lingua, Hermione schiuse lentamente le labbra e fece incontrare la sua lingua calda con quella di lui. Le loro lingue danzavano lentamente, godendosi ogni momento. Le braccia forti di Draco la presero di peso e lei gli strinse le proprie gambe attorno alla vita, circondandolo. Il calore dei loro copri li cullava e li rilassava. Draco credeva di non essersi mai sentito così. Non sentiva il bisogno di farla sua, di portarla a letto e usufruire di lei. Quel bacio era in un qualche modo più soddisfacente di qualunque altra scopata avesse mai fatto con qualunque altra ragazza. Hermione era diversa, lui era diverso con lei. La sua intelligenza, la sua perspicacia lo avevano sempre colpito. Lei non era solo un corpo, come molte ragazze che gli sbavavano dietro. Aveva un corpo stupendo, ma non ne abusava, non se ne serviva per raggiungere i suoi scopi. Tutto ciò di cui aveva bisogno era nella sua mente e questo lo stregava. Tenendola stretta si andò a sedere su una poltrona e la fece accomodare sopra di lui, a cavalcioni. Interruppero il bacio solo una volta sistematisi a sedere. Si guardarono negli occhi, quelli di Hermione erano ridenti, ma nascondevano una punta di stupore, incredulità. "Hermione, mi dispiace per ciò che è successo nel Bagno dei Prefetti." le disse in un sussurro. "Non devi scusarti. Solo che è tutto così strano, quasi surreale. Ho sempre pensato che mi disprezzassi." affermò lei tristemente. "Beh non è così. Ci sono tante cose che vorrei spiegarti, ma non posso. Cose più grandi di te, anche di me probabilmente." le rispose lui serio. Lei annuì semplicemente, non voleva scavare più a fondo, perlomeno non in quel preciso istante. Magari ne avrebbero avuto occasione più avanti nel tempo. "Penso che dovremmo uscire da qui, Harry e Ron mi avranno dato per dispersa. È ora di cena." gli sorrise la Grifondoro. "Probabilmente hai ragione. Esci prima tu, non vorrei mi vedessero in giro con te." le disse la serpe e forse notò il leggero velo di delusione che attraversò gli occhi della ragazza, perché subito continuò: "Almeno per ora Hermione, conosci la situazione.". "Sì, non posso biasimarti." Lui le lasciò un bacio sulle labbra e la guardò allontanarsi, fino a scomparire al di là della porta. Non appena rimase solo, una raffica di dubbi e domande gli si accavallarono nella mente. In che guaio si era andato a cacciare? Aveva altre cose a cui pensare in quel momento, non avrebbe dovuto baciarla, non avrebbe dovuto portarla in quella stanza. Eppure la sensazione che le aveva dato era stato ciò che cercava da una vita. Calma, serenità, sicurezza. Decise che non sarebbe andato a cena. Scese solo fino ai sotterranei, attento a non farsi vedere da nessuno. Si lasciò cadere sul letto, iniziò a pensare a ciò che ne sarebbe stato della sua vita dopo la fine di quell'anno e la sensazione di pace che la aveva trasmesso Hermione poco tempo prima, svanì in un secondo. Tornò ai suoi pensieri di sempre, quelli che lo tormentavano dall'estate. Ripensò a ciò che aveva visto, pensò alle conseguenze che sarebbero derivare dalla sua inadempienza al compito che gli era stato affidato. Voldemort si era premurosamente impegnato per fargliele toccare con mano, gli aveva fatto vedere da molto vicino cosa sarebbe successo se non fosse stato abbastanza coraggioso, se avesse spezzato la fiducia che riponeva in lui. Lacrime calde iniziarono a scendere sulle sue guance bianche. Il dolore che aveva provato insisteva con forza nella sua mente, lo sentiva sul suo corpo inerme. Chiuse gli occhi e cercò di addormentarsi, mentre le lacrime continuavano silenziosamente a bagnargli il viso.

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Dramione. ♡
FanfictionSalve a tutti, questa è la mia prima fan fiction e la prima volta che pubblico qualcosa di mio. Spero tanto che vi piacerà ciò che scrivo! Un bacio ☆