11. Appuntamento

616 39 3
                                    


Hermione si svegliò di soprassalto, due mani la scuotevano per le spalle. "Herm, non hai sentito la sveglia? Dobbiamo scendere a fare colazione!". La ragazza di stirò rumorosamente e aprì lentamente gli occhi: Ginny la guardava preoccupata. "Hai passato una nottataccia?" le chiese la rossa. "Ho dormito molto poco." e sbadigliò sonoramente. "Dai, se ti muovi ti aspetto!" le disse la sua compagna. Hermione si alzò velocemente dal letto e si diresse verso il bagno con la sua divisa. Si guardò allo specchio: uno zombie. Decise di sciacquarsi il viso con acqua gelida, si vestì frettolosamente e fece una cosa che non era solita fare. "Ginny, posso usare un po' del tuo correttore?" chiese alla Weasley dal bagno. "Certo, fai pure. Aspettavo solo il giorno in cui me lo avresti chiesto." e un risolino fuoriuscì dalle sue labbra sottili. In effetti, al contrario della sorella di Ron, lei non amava molto truccarsi, non ne aveva l'abitudine. Si ricordò del suo quarto anno ad Hogwarts e del Ballo del Ceppo e sorrise dolcemente al pensiero di Ginny che la aiutava a truccarsi con fare meticoloso, quasi fosse un rituale sacro. "Herm hai bisogno di una mano?" una chioma rossa fece capolino dalla porta con un sorrisetto malefico. "Emh, grazie Ginny.". La ragazza le si avvicinò lentamente e iniziò a metterle un po' di correttore sotto agli occhi color caramello, come la sua amica le aveva chiesto, ma non riuscì a resistere. "Ti prego, ti prego Herm, posso metterti un po' di mascara? Solo un pochino!". Hermione sospirò e con un'espressione scocciata sul viso esclamò: "Va bene, fai come vuoi Ginevra. Basta che riusciamo ad arrivare puntuali alla Sala Grande.". "Non chiamarmi Ginevra o ti faccio arrivare alla Sala Grande truccata come un panda. O peggio come Pansy!" e delle fragorose risate riempirono il bagno. Quando la piccola Weasley ebbe finito assunse un'espressione a dir poco soddisfatta ed esclamò: "Guardati!". Hermione si girò verso lo specchio e dovette ammettere che la sorellina di Ron aveva fatto veramente un ottimo lavoro. Il mascara faceva risaltare i suoi grandi occhi caramello e la leggera sfumatura rosa antico del blush metteva in risalto i suoi zigomi perfetti. La Granger sorrise riconoscente all'amica e insieme si diressero verso la Sala Grande, continuando a ridere e scherzare su quanto trucco usasse Pansy e su quanto potesse risultare ridicola. Arrivarono alla colazione leggermente in ritardo. Ginny si diresse velocemente verso Dean. "Scusa Herm, Dean mi starà aspettando ormai da un po'.". La ragazza rimasta sola sulla soglia del grande portone della Sala cercò con gli occhi i suoi due amici e li intravide poco più avanti rispetto a Ginny e al suo ragazzo. Si avviò frettolosamente verso di loro. "Ciao ragazzi!" esclamò quando si sedette davanti a loro. Ron alzò lentamente la testa da ciò che stava divorando e rimase come pietrificato. Harry riuscì invece a balbettare: "C-ciao Hermione.". Entrambi erano rimasti folgorati dalla sua bellezza. La ragazza attirava gli sguardi maschili anche quando era acqua e sapone e oggi con quel filo di trucco era ancora più splendida del solito. Infatti non passò molto tempo che la Granger si sentì trafiggere da due occhi. Di fronte a lei, dopo la tavolata di Corvonero, c'erano i Serpeverde.

Draco non aveva potuto fare a meno di fissarla. Era rimasto incantato non appena aveva varcato la soglia della Sala: gli sembrò che i suoi occhi marroni brillassero più del solito. Si chiese come aveva fatto a non notarli prima. Erano così profondi e grandi, sembravano celare un mondo. Malfoy si stupì non appena si rese conto di quali pensieri stessero invadendo la sua mente fredda. Ripetè a se stesso che la sera stessa l'avrebbe avuta e queste stupide immagini sarebbero svanite dalla sua testa una volta per tutta. Cercò di tornare in sè quando lei alzò gli occhi verso di lui e posò il suo sguardo nel suo. Fu come pietrificato. Entrambi continuare a fissarsi per quella che sembrò un'eternità. Nessuno dei due riusciva a comprendere l'espressione dell'altro.

"Draco andiamo?". "Dove?" rispose il biondo a Blaise, ancora scosso. "Ma come dove? A lezione rincoglionito! Dai che abbiamo solo due ore oggi e poi tutto il sabato libero!" esclamò divertito Zabini e fece per alzarsi. Malfoy rivolse un'ultima rapida occhiata alla ragazza e seguì l'amico verso l'aula di Difesa contro le Arti Oscure.

Hermione seguì con lo sguardo il ragazzo uscire con il suo amico e si rivolse ancora leggermente imbarazzata verso i suoi due amici: "Andiamo?". "Si, cosa abbiamo oggi?" chiese Ron. "Come fai a non aver ancora imparato l'orario?" lo ammonì l'amica per poi aggiungere: "Trasfigurazione. Non ci conviene arrivare in ritardo!". I suoi amici furono d'accordo con lei e insieme si avviarono a lezione, mentre Harry e Ron non facevano altro che parlare di Quidditch e delle selezioni. La sua mente volò velocemente a quella sera e si decise: sarebbe andata all'appuntamento.


Dramione. ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora