_Capitolo 10_

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Un rumore orribile mi fa alzare dal letto di soprassalto. Era la sveglia. Cazzo, erano le 6.50, chissà da quanto suonava! Mi butto giù dal letto e strisciando raccolgo i vestiti da terra, probabilmente caduti dalla sedia durante la notte. Chiudo la porta dei miei genitori e quelle dei miei fratelli per non svegliarli troppo presto. Riempio di latte la mia tazza personale (si... sopra c'è veramente il mio muso stampato), e nel frattempo provo a infilarmi i pantaloni con una mano. Un giorno diventerò Supergirl. Faccio colazione il più velocemente possibile, mi fiondo davanti allo specchio e mi do una sistemata veloce ai capelli facendomi un'altissima coda di cavallo. Prendo lo zaino ed esco dal cancello di casa. Fortunatamente alle 7.10 spaccate ero alla fermata dell'autubus che mi avrebbe portata dritta a scuola, che bello.... Mi metto a sedere in fondo. Il viaggio è lungo, ma ora sapevo cosa fare. Tiro fuori il cellulare dalla taschina dello zaino, attacco le cuffiette, entro su youtube... e schiaccio play. Si, un altro video di questo Favij, questa volta un horror. Adoro i giochi che prova, ma adoro ancora di più le sue reazioni esagerate, per questo guardo l'horror più recente. Eccolo di nuovo sullo schermo del mio telefono, lì che sorride. Si, ho notato che ha un sorriso meraviglioso, davvero stupendo. Ma nulla di più, nei suoi confronti provo solo tanta simpatia. Arrivo a scuola in orario, e mi precipito in classe. Questa volta le 5 ore passano molto più in fretta del giorno prima. Mentre esco da scuola mi si affianca Marco.
Marco:- Ah, Steph, ti va di venire a pranzo da me? Ci divertiremo dai!
Stephanie:- Si dai, avviso solo mia mamma.
Prendo il telefono e cerco mia madre nella rubrica.
*squilla*
Sarah:- Pronto? Chi è?
Stephanie:- Ehi mamma, sono io, volevo dirti che mi fermo a pranzo da Marco ok? Tornerò prima di cena, promesso.
Sarah:- *sospira* va bene, a dopo allora.
Prendiamo l'autubus di ritorno. Durante tutto il viaggio io e Marco abbiamo guardato fuori dal finestrino. Scendiamo e mi fermo a guardare casa sua... è immensa.

Tra sogno e realtà|| Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora