_Capitolo 20_

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Entriamo e mi fa accomodare in soggiorno. L'elemento che spiccava di più era il divano. Occupava gran parte della stanza, e il colore rosso acceso richiamava subito l'attenzione dei miei occhi. Mi fa sedere sul divano e lui si butta vicino a me.
Lorenzo:- Cosa ti va per cena?
Stephanie:- Bah, non saprei. Scegli te.
Lorenzo:- Dai, sei tu l'ospite!
Stephanie:- Allora andrei sul tradizionale... pizza?
Lorenzo:- Vada per la dieta! Prendo la Coca in frigo, tu intanto vai a farti una doccia se ti va, così poi la faccio io. Il bagno è la prima porta a destra.
Mi avvio verso il bagno insieme a Lorenzo.
Stephanie:- Mi basta un asciugamano... il problema è che non ho niente con cui cambiarmi.
Lorenzo:- Giusto, che scemo che sono. Vieni.
Mi prende per mano e mi accompagna in camera da letto.
Lorenzo:- Posso chiederti una cosa?
Stephanie:- Certo, dimmi.
Lorenzo:- Ehm... ti dispiace dormire nel mio stesso letto stanotte? Vedi, ho solo questo...
Arrossisco. Non riuscivo a dire di no. Era una specie di sogno.
Stephanie:- Secondo te? Ovvio!
Che figura di merda. Sembrava che aspettassi quel momento da una vita.
Lorenzo:- P-perfetto... mi fa piacere che non te la sia presa.
Lorenzo si inginocchia davanti ad un cassetto dentro all'armadio di legno, posto davanti al letto che avremmo condiviso stanotte.
Lorenzo:- Ecco tieni. So che non è proprio una boutique questa stanza, ma per la notte può andare.
Mi passa una felpa enorme, proprio una di quelle che amo, con le maniche che svolazzano e la felpa in sé che mi fa da vestito, e un paio di pantaloncini corti. Certo, si vedeva che l'accostamento dei colori non è il suo forte, dato che la felpa era grigia ed i pantaloni blu.
Stephanie:- Grazie mille, vado!
Gli arruffo i capelli e mi dirigo in bagno. Mi spoglio velocemente ed accendo l'acqua. Subito il vetro della doccia si appanna ed il calore mi avvolge.
~Lorenzo's pov~
Finché Stephanie si lava, prendo anche io qualcosa con cui cambiarmi. Per farle "compagnia" tiro fuori una felpa larga come la sua, e un paio di pantaloni lunghi (si, sono un tipo parecchio freddoloso). Poi vado in cucina e apparecchio il tavolo. Non voglio fare nulla di esagerato, così mi limito a mettere un fiore al centro della tavola. Devo ammettere che Stephanie inizia a piacermi. Ma non voglio spaventarla, potrebbe prenderla diversamente da come la penso io. Chiamo la pizzeria e ordino una diavola e una margherita. La margherita ovviamente è per me. Mi dicono che probabilmente ci metteranno un'oretta, e che, quindi, sarebbero arrivate per le 21.30/22.00. Sento aprirsi la porta del bagno, e vedo sbucare la faccia di Stephanie alquanto imbarazzata.
Stephanie:- Dio mio, scusa, volevo chiederti se posso fare la lavatrice con i miei vestiti, così domani posso rimetterli.
Lorenzo:- Tranquilla, quando mi sono lavato la faccio partire io.
Stephanie:- Ehm, okay...
Dopo circa 10 minuti esce dal bagno con solo i capelli bagnati.
Stephanie:- Vai pure Lore.
Entro al posto suo ed entro in doccia.
~Stephanie's pov~
Ero rimasta sola in cucina, così ne approfitto per perlustrare silenziosamente la casa. Non noto nulla di particolare, così mi soffermo in camera da letto. Lì c'erano cartelloni, regali, lettere e disegni spediti dai fans. Ne aveva la stanza tappezzata. È così dolce. Dopo pochi minuti esce Lorenzo e ci sedemmo sul divano ad aspettare la cena. Intanto accendemmo la TV. Tenne tutto il tempo un braccio sulla mia spalla, ed io la testa sul suo petto. Era una specie di sogno, non riuscivo a realizzare. Proprio io. Alle 21.45 suona il campanello di casa: era il tizio della pizza. Pagammo (anzi, pagò Lorenzo) e ci sistemammo in cucina. Non ci mettemmo molto, così alle 22.30 eravamo già seduti sul letto. Mi stavo mettendo sotto le coperte quando mi arriva un cuscino in faccia.
Stephanie:- Mi stai sfidando?
Gli chiesi ridendo.
Lorenzo:- Se non hai paura di perdere, si!
Scoppiammo in una lotta coi cuscini lunghissima, tra risate e piume per la camera. Ormai era tardi, ed entrambi avevano il fiatone. Ci stendemmo sul letto e ci guardammo negli occhi. Sentii una mano sul fianco ed il suo respiro farsi più vicino. I nostri nasi si sfioravano, ed i miei occhi erano immersi nei suoi. Non vedevo altro, non sentivo altro. Solo lui. Ero confusa, non sapevo che fare. Ero ad un passo da quello che desideravo, ma... Marco. Che dovevo fare? Dio, dimmelo tu, dammi un segno. Poi sorrise. E probabilmente il segno era quello, e mi fu tutto più chiaro. Mi tirò i fianchi verso di lui e mi strinse più forte. Sentii le sue labbra sfiorare le mie. Stavo svenendo. Prima era un tocco leggero, poi diventò più deciso e profondo. Non era più un bacio a stampo. Le nostre labbra si cercavano eravamo una cosa sola in quell'istante. Si fermò all'improvviso.
Lorenzo:- Scusa...
Stephanie:- No... scusa tu.
Ripresi a baciarlo, con più foga di prima. Agli occhi di Marco sarei sembrata una puttana, ma non volevo rinunciare a questo meraviglioso sogno. Non volevo assolutamente. Continuando con i baci entrammo sotto le coperte, e ci unimmo in un caldo abbraccio. Lorenzo mi prese le estremità della felpa me la sfilò di dosso. Ero rimasta in pantaloncini e reggiseno. Stranamente non ero imbarazzata. Continuai io, togliendogli a mia volta la felpa. Ci furono un paio di risate da parte di entrambi. Non avevamo strane intenzioni, d'altronde non ci conoscevamo da tanto tempo, era troppo presto, e questo l'aveva capito anche lui. Mi tolse i pantaloni e lo stesso feci io. Eravamo entrambi in intimo. Mi slacciò il gancetto del reggiseno e lo gettò fuori dalle coperte. Mi scaldò in un secondo abbraccio. Il mio petto era contro al suo. Era una sensazione unica. Sentivo stringere il seno, con delicatezza però. Non ci spingemmo oltre. Nessuno di noi voleva. Passammo la notte così come eravamo rimasti, mezzi nudi, ma con due sorrisi stampati in volto. La mattina seguente ci svegliammo presto. Lorenzo fu il primo. Si mise sopra di me e si gettò in un abbraccio. Rimanei al gioco e strinsi più di lui. Sarei rimasta così tutta la vita. Mi accarezzava la schiena ed io accarezzavo la sua. Potevo sentire le sue calde mani sul fondoschiena. Mi misi a ridere e lo spinsi, in modo che si potesse sedere sul letto. Ci guardammo entrambi.
Lorenzo:- Se ti dico una cosa, mi prometti di...
Non gli feci finire la frase.
Stephanie:- Cosa?
Lorenzo:- Ti amo.
Era successa la stessa cosa con Marco, ma i miei sentimenti erano diversi e parlavano chiaro. Io volevo lui.

Tra sogno e realtà|| Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora