_Capitolo 12_

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Stavo correndo come non avevo mai fatto in vita mia, ero così confusa... il ragazzo perfetto per me mi aveva finalmente baciata, e io? IO SONO STATA UNA PERFETTA IDIOTA. Cos'ho combinato? Dovevo dirgli che non avevo idea di cosa fosse successo, avevo il bisogno di chiarirmi le idee, questo era evidente. Arrivo a casa con una lacrima sulla guancia. Cerco di non farmi vedere da mia madre e fortunatamente la lacrima passa inosservata... ma io ovviamente no.
Sarah:- Ehi, Stephanie! Cosa ci fai già a casa? Non dovevi passare la giornata da Marco?
Stephanie:- Ehm, si mamma, è solo che doveva andare via, sai com'è, un impegno piuttosto improvviso.
Sarah:- Strano... va bene dai, vai a salutare tuo fratello che andrà a passare il weekend dalla sua ragazza.
Stephanie:- Certo.
È vero! Il giorno dopo era sabato, e questo significava niente scuola, divano, letto, divano, letto, divano e letto. Che giornata attiva. Salgo al piano di sopra e busso alla porta nera della stanza di Tommaso.
Stephanie:- POSSO?
Quando entro in camera sua devo sempre urlare... la musica è perennemente al massimo del volume, ma il muro è abbastanza spesso per farci stare in pace.
Tommaso:- CERTO, ENTRA, DIMMI PURE!
Stephanie:- MAGARI SE ABBASSI UN ATTIMO LA MUSICA TI PARLO!
Finalmente si decide a staccare per un secondo.
Stephanie:- Scusa, volevo solo salutarti, so che stai andando da Alessia per il fine settimana. Divertiti!
Tommaso:- Tranquilla, grazie mille, vedrai ti divertirai anche tu in questi due giorni.
Mi disse con sguardo rassicurante, mentre riempiva la borsa con i vestiti di ricambio.
Uscii dalla camera e presi il cellulare dalla tasca. Mentre mi sedevo alla scrivania, stavo già cercando il numero di Marco.
Marco:- Ehi... dim...
Lo interruppi immediatamente.
Stephanie:- SCUSA SCUSA SCUSA TI CHIEDO SCUSA NON HO IDEA DI COSA MI SIA PRESO. TI PREGO VIENI A CASA MIA, TI SCONGIURO.
Ero terrorizzata dal fatto di averlo ferito. Ci tenevo troppo alla nostra amicizia.
Marco:- Ehi tranquilla, so che non sei abituata. Siamo sempre stati ottimi amici, nulla di più, per questo ti chiedo scusa. Non volevo spaventarti o confonderti. Comunque, arrivo.
Stephanie:- Certo, e comunque non preoccuparti, quello che ti senti di fare, fallo.
Dopo circa 10 minuti mi trovai Marco davanti al cancello, con una rosa in mano. Per fortuna ero rimasta sola a casa: mia madre era andata a fare compere, mio fratello era ormai dalla sua ragazza, e la mia sorellina/essere strano, era ancora a scuola. Ero libera. E sola.
Stephanie:- Vieni entra pu...
Non riuscii a finire la frase. Era assurda la velocità con la quale mi venne vicino e mi avvolse la vita con le braccia. Potevo sentire le sue labbra sulle mie. Ancora. Questa volta ero sicura di quel che facevo, così alzai una mano e gliela posai su una guancia ricambiando il bacio. Questa volta durò un minuto circa. Ne avevamo bisogno entrambi. Ci staccammo delicatamente e ci guardammo.
Marco:- Bhe, avevi detto che potevo fare quello che desideravo fare con tutto il cuore... no?
Stephanie:- Si. Certo.
Dissi sorridendo e abbracciandolo. I miei capelli si muovevano al ritmo insistente del vento. Lo feci entrare in casa, ma vidi subito il mio telefono squillare. Un'altra notifica di youtube. Dio. Ancora questo Favij. Adesso no però, non volevo confondermi ancora, non di nuovo. E invece fu così. Ci sedemmo sul divano e feci partire il video: "SONO UN TOAST"... ehm, si bel gioco... molto... normale insomma. Non smettevo di ridere, rivederlo in quella fottuta finestrella era una soddisfazione enorme. Ma dopo quei 10 minuti di video, Marco capì che poteva perdermi per colpa sua. Così mi ritrovai ancora, e ancora nella stessa situazione. La mia faccia tra le sue mani e le nostre labbra l'una attaccata all'altra. Continuavo a fissare il cellulare. Era come se una vocina mi dicesse di smettere, e un'altra di continuare. Non sapevo che fare.

Tra sogno e realtà|| Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora