_Capitolo 18_

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Appena Marco mi si avvicina, allunga il braccio e mi regala un lungo bacio. Gli raccontai quello che mi è successo, ed è rimasto completamente allibito, proprio quanto me. La gelosia lo aveva completamente catturato... Tralasciai un dettaglio però... quello dell'appuntamento al bar. So che Marco è un ragazzo alquanto geloso, e infatti si vede, e sarebbe di certo venuto a vedere cosa avremmo combinato. Quindi evito il discorso. Nel frattempo eravamo arrivati scuola, questa volta in anticipo. Ci prendiamo per mano e percorriamo la scuola intera fino ad arrivare alla nostra classe. Appena entriamo, alcuni dei nostri compagni arrivati prima di noi, stavano facendo baldoria per la classe.
Stephanie:- Senti, amore, non diciamo a nessuno della nostra relazione. Almeno per ora.
Marco:- Ma perc...
Stephanie:- Perché si, ti prego.
Marco:- Ehm ok...
In realtà un motivo c'era. Non potevo sapere cosa sarebbe successo quel pomeriggio all'appuntamento con Lorenzo, magari, bho... comunque era meglio far tacere le voci che si sarebbero sicuramente sparse nel giro di 0.002 secondi. Nel frattempo che aspettavamo il professore, fu estremamente difficile, per Marco, non baciarmi o comunque non starmi appiccicato. Le lezioni cominciarono poco dopo e io e Marco ci sistemammo in fondo alla classe così, nel caso ci sfuggisse qualche smanceria, nessun compagno avrebbe potuto vederci o sentirci. Spero. Durante le prime tre ore, non facemmo altro che parlare scrivendo sul banco. Le domande erano le solite, insomma le stupidaggini del tipo: "Mia ami?" oppure "Quanto mi ami da 1 a 10?". Potete capire che abbiamo la fantasia di un opossum. Spesso rispondevo a casaccio, erano cose senza senso, ma sopratutto perchè pensavo a quello che era successo il giorno prima. Era impossibile, ci sono quasi 2.300.000 persone e lui è CAPITATO a casa mia. Assurdo, veramente a-s-s-u-r-d-o. Ripensai a quell'abbraccio. Dio che bello. Mi scese una lacrima e Marco se ne accorse subito.
Marco:- Che hai, Steph?
Stephanie:- Chi? Io? Nah, nulla. Qualcosa mi sarà entrato nell'occhio.
Purtroppo il professore mi sentì...
Prof:- Signorina Carson, continui a leggere lei il brano.
Stephanie:- Ehm, scusi... credo di aver... perso il segno...
Il professore scosse la testa e fece continuare un altro al posto mio... che figuraccia. Finì l'ora, e finalmente venì la ricreazione. Mi ero scordata che, di solito, i miei compagni si divertono a stuzzicarmi... sono tutti dei pervertiti... e, si, mi da fastidio se fatto da chi non voglio, ma ormai sono abituata e li fulmino semplicemente con lo sguardo, una volta infatti alzavo le mani. Stavolta Marco come si sarebbe comportato? Gli chiesi di mantenere la calma, così si intromise nel gioco ed ebbe le sue opportunità per rompermi, e far finta di nulla. Comunque le 5 ore si scuola sembrarono più brevi. Avevo avvisato mia mamma di un appuntamento, ma non le dissi con chi, non ci avrebbe mai creduto. Così scesi alla fermata più vicina al bar senza destare troppi sospetti nei confronti di Marco. Zampettai fino all'entrata e mi sedetti al tavolo più appartato... e aspettai di vederlo entrare. Di veder entrare Lorenzo, se mai fosse venuto.

Tra sogno e realtà|| Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora