Pov Kendall
Sto con Logan.
Sto con Logan.
Ripeto questa frase nella mia testa per convincermi che è tutto vero, che non è una mia invenzione.
Stiamo insieme ora, e il bello è che me l'ha chiesto lui. Io gli ho detto per primo che lo amo, ma me lo ha chiesto lui di stare insieme.
Dire che sono felicissimo è troppo poco per esprimere quello che sento ora. Sto cercando di mantenere la calma, ma dentro di me sto urlando come una ragazzina, vorrei mettermi a saltare dalle gioia, a ballare e ad urlare.«Come mai sorridi in quel modo?» mi chiede il mio ragazzo, risvegliandomi.
«Perché sono felice, anzi felicissimo, perché stiamo insieme» a dire la verità sono così felice che non mi ero nemmeno accorto di stare sorridendo.
«Anche io lo sono» mi dice avvicinandosi a me e baciandomi la punta del naso.
Siamo in camera sua, lui seduto sul suo letto e io disteso con la testa sulle sue gambe.
Mi piacciono questi nostri momenti romantici, anche se è solo il secondo che viviamo da quando ci siamo messi insieme. Spero che ne avremo molti altri.Quando si avvicina di nuovo al mio viso gli strappo un piccolo bacio sulle labbra, con l'unico risultato di farlo allontanare di nuovo, senza che risponda alla mia provocazione.
Forse è ancora troppo presto, ma va bene, cercherò di accontentarmi del fatto che mi sta accarezzando dolcemente i capelli. Fa dei movimenti lenti, mi sposta qualche ciocca dalla fronte per poi scompigliare tutti gli altri.
Mentre lo fa, guarda nel vuoto, probabilmente è immerso nei suoi pensieri.
Non sono necessarie molte parole tra noi, ci basta questo semplice gesto.Per ricambiare, porto un braccio dietro la sua schiena e lo stringo a me per un fianco.
Al contatto ha un brivido, poi sorride, facendo sorridere anche me, ma non arrossisce.
Al mio carattere un po stronzo piacerebbe farglielo notare, ma non voglio rovinare questo bel momento facendolo allontanare da me.
Chiudo gli occhi e mi abbandono alle sue carezze, è l'unica cosa che voglia fare.«Sono preoccupato, lo sai?» mi dice ad un certo punto, smettendo di giocare con i miei capelli.
«Perché?» gli chiedo aprendo gli occhi, ma senza staccarmi dalle sue gambe.
«Perché mia mamma è andata a prendere la pagella a scuola» ammette.
«Andiamo, non devi preoccuparti. Sei un bravo studente no?» non lo capisco, so che non ha mai avuto problemi a scuola.
«Sì ma... Mia madre è molto esigente riguardo ai voti, le piacerebbe che io prendessi tutte A» ora capisco, anche se non ho mai potuto provare la sua stessa sensazione.
«Oh andiamo, chi ci riuscirebbe? Bisognerebbe essere perfetti... E poi non sarai andato tanto peggio, scommetto che non hai nemmeno un voto insufficiente» lo rassicuro.
«No, quello no... Però a lei non vanno bene nemmeno le B, e io ho dei voti più bassi» dice guardandomi con occhi preoccupati.
«Posso chiederti perché ha questa mania?» gli chiedo.
«Perché lei a scuola ha sempre preso A in pagella, mai un voto più basso, anche all'università. Vorrebbe che io fossi perfetto come lei, o almeno come crede di essere lei, ma non capisce che ho anche una vita al di fuori dei libri e non posso stare sempre a studiare» mi risponde, un po arrabbiato. Capisco che è da quando ha cominciato ad andare a scuola che sua madre pretende questo.Mi alzo dalle sue gambe, mettendomi a sedere sul letto.
«Ascolta, non preoccuparti. Se ti dirà qualcosa le dirai le stesse cose che hai detto a me. Voi due siete diversi, non può pretendere che tu sia la sua fotocopia» cerco di calmarlo.
«Lo so ma tu non l'hai mai vista quando si arrabbia. Diventa una furia, non mi lascerebbe mai parlarle così, peggiorerei solo la situazione» ha un tono rassegnato.
«E va bene, allora mettiamola così: se si fa dei problemi, ti difenderò io» gli dico prendendo il suo viso tra le mie mani e guardandolo negli occhi.
Lui sorride e mi circonda le spalle con le braccia.
«Sei davvero un tesoro a dire così. Ma sai come è fatta, darebbe la colpa a te del fatto che sono peggiorato, da quando sei arrivato tu».
Quella donna mi considera davvero la fonte di tutto quello che potrebbe succedere al figlio.
«Ma sa che non è possibile vero? Ci conosciamo da un mese, non puoi essere peggiorato tanto in così poco tempo» gli dico.
«Prova a spiegarglielo tu» mi fa sarcastico.Veniamo interrotti proprio dalla voce della madre di Logan che dal piano di sotto grida il suo nome.
«Ora scendo io, tu scendi dopo un po fingendo di non sapere che succede okay?» mi dice sottovoce.
Annuisco mentre lui esce dalla stanza.Sento delle voci arrivare dal piano di sotto.
C'è la madre di Logan che con la sua voce squillante sottolinea quanto sia scontenta e delusa dal figlio.
C'è suo padre, appena tornato a casa, che da quello che capisco cerca di difendere il figlio senza contraddire troppo la moglie.
E poi c'è Logan. Non sento spesso la sua voce, e quando la sento si sta scusando con i genitori e promettendo che cercherà di migliorare.A questo punto credo di aver aspettato abbastanza, quindi scendo le scale e piombo nel salotto con un «Hey, che succede?» molto poco d'effetto. Logan mi nota, mentre i suoi sono troppo impegnati a litigare tra loro su cosa si può pretendere o no da lui.
Si accorgono di me una volta abbassate un po le loro voci.
«Che ci fai tu qui? Non sei stato interpellato, mi pare» quasi mi salta addosso la madre di Logan, ma il marito la prende per le spalle e cerca di calmarla.
«Ho sentito un gran casino, e volevo sapere che stava succedendo» le rispondo calmo.
«Beh, succede che mio figlio a scuola non si impegna come dovrebbe. Guarda tu stesso la sua pagella» esclama sbattendomi in faccia un foglio con dei voti scritti sopra.
Mi sembrano tutti ottimi voti, c'è una A in poche materie, una C, ma la maggior parte sono B.
«Sinceramente, mi sembrano degli ottimi risultati» affermo.
Lei mi guarda infuriata.
«Ah giusto, cosa puoi saperne tu? Tu non sei mai andato bene a scuola, non ti è mai interessato. Anzi, scommetto che sei stato proprio tu a convincere mio figlio ad impegnarsi di meno!» mi urla in faccia.Pensavo che fosse cambiata da quando mi ha dato la possibilità di farmi perdonare da Logan, ma è ovvio che non è così.
«Questo non è vero, non lo farebbe mai. E non puoi permetterti di parlare di Kendall in questo modo, mamma» dice lui con fermezza, senza alzare troppo la voce.
«Tu stai zitto, lo vedi che stai diventando un pessimo esempio come lui?» gli risponde acida.
No, non può dire così, Logan è molto meglio di me.
«Mi ascolti, su di me può anche avere ragione, sono un pessimo esempio, ma lui è diverso, e non sono dei voti a stabilire se è un cattivo ragazzo» le grido, arrabbiato.
«Beh, questo non sei tu a deciderlo, e poi perché ti interessa difenderlo?» mi chiede gridando ancora più di me.
«Beh, mi interessa perché io e Logan siamo...»Angolo autrice
Vi lasciò in sospeso su cosa dirà Kendall...
Vi piace quando fanno i romantici? Sto cercando di fare i capitoli più dolci possibili❤
Anna_darkheart
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My Escape || Kendall Schmidt - Logan Henderson (#Wattys2016)
FanfictionKendall Schmidt: 17 anni, riservato, chiuso verso gli altri da quando ha iniziato a drogarsi ed è finito in riformatorio. Logan Henderson: 17 anni, ricco, solare, buona famiglia, molti amici e un grande segreto. Due ragazzi molto diversi con un filo...