22.

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Pov Logan

Pesto un piede a Kendall per farlo stare zitto, cercando di non farmi notare.
«Io e Kendall siamo amici, ha tutto il diritto di difendermi se vuole» dico cercando di essere sicuro.
Stava per rivelare ai miei della nostra relazione.
Mi guarda male, ma cerco di non farci caso.

«Quindi ora tu difendi lui, giusto?» mi chiede acida mia madre.
«E questo che c'entra ora? Stavamo parlando dei miei voti o sbaglio?» replico, perché sta ingigantendo la questione, come fa sempre.
«Giusto. Sei in punizione per una settimana. Farai tu tutti i lavori di casa, e io controllerò che ogni angolo splenda» mi dice senza urlare ma con un tono che un po mi spaventa.
Kendall prova a dire qualcosa in mia difesa, ma con gli occhi gli faccio segno di tacere, non servirebbe a niente. Mi guarda male di nuovo.
Non aggiungo niente neanche io, ma volto le spalle a mia mamma e salgo di sopra in camera mia.

Mi butto sul letto di schiena, ma non faccio in tempo a rilassarmi che Kendall apre la porta violentemente.
«E così siamo amici adesso?» mi chiede. Non è arrabbiato, ma nemmeno dolce.
«Non ho voglia di litigare anche con te, okay?» gli rispondo con un tono più acido di come avrei voluto.
«Non voglio litigare, voglio solo una spiegazione» mi dice senza reagire al mio tono scortese.
«Del tipo, perché hai detto che siamo solo amici? Non è piacevole sentirlo da parte del tuo ragazzo» mi chiede con voce abbastanza bassa.
«Magari perché i miei non sanno che sono gay...» gli rispondo.
«E non puoi dirglielo? Soprattutto ora che hai un ragazzo» non capisce evidentemente.
«Certo che no! La prenderebbero malissimo, non lo accetterebbero mai e darebbero la colpa a te anche in questo caso. Soprattutto ora che ho un ragazzo» gli dico mettendomi seduto sul letto.
Viene a sedersi vicino a me e io appoggio la testa sulla sua spalla.
«Okay, tranquillo. Puoi continuare a chiamarmi amico con i tuoi» mi dice in un orecchio.
È bello che sia così comprensivo.
«Grazie Kendall» gli dico buttandogli le braccia al collo.
Lui cade all'indietro sul letto trascinandomi sopra di lui.

Ci guardiamo negli occhi per un momento, poi io comincio a scorrere lo sguardo sul suo viso.
Ha la pelle chiara e i lineamenti perfetti, le labbra sono di un rosa pallido.
In quel momento sorride e io gli metto un dito sulle fossette. Al contatto socchiude gli occhi.
Mi mette le mani sulla schiena e comincia a fare dei piccoli cerchi con i pollici.

Proprio mentre sto avvicinando le mie labbra alle sue, bussano alla porta.
«Chi è?» chiedo.
«Sono io Logan. Posso entrare?» dice la voce di mio padre.
«Nasconditi nell'armadio» ordino a Kendall con la voce più bassa che posso.
«Perché?» mi chiede lui.
«Non è ovvio? Guarda come sei messo. Veloce» dico indicando le sue guance rosse e i vestiti stropicciati.
Lui abbassa lo sguardo sulla sua maglietta, corre verso l'armadio e ci si chiude dentro.

Dopo essermi sistemato anche io, apro la porta a mio padre con un'espressione neutra, cercando di non far vedere tutte le emozioni di poco fa.
«Dimmi pure» gli dico, senza farlo entrare.
«Volevo farti i complimenti per i tuoi voti in pagella» non me lo aspettavo.
«Beh grazie, però mi tocca pulire comunque» rispondo sarcastico.
«A proposito di questo, parlerò io con la mamma. Non è una punizione giusta, spero di riuscire a farla ripensare» mi dice.
«Grazie mille» gli dico sorridendo.
Dubito che ci riuscirà, ma non mi dispiace che ci provi.
Se ne va al piano di sotto.

Chiudo la porta e vado a bussare sull'anta dell'armadio.
Kendall la apre con forza, spingendomi di lato.
«Menomale che ce l'hai fatta, Logan. Cominciavo a sentirmi claustrofobico lì dentro» sospira.
«Beh, se ti piace tanto puoi tornarci quando vuoi» dico sarcastico.
«Certo, basta che tu vieni con me» mi dice serio, guardandomi con un'espressione maliziosa.
Lascio cadere la discussione.
Lo ringrazio perché mi fa divertire in questo momento, e ne ho davvero bisogno, ma ho anche bisogno di restare serio per affrontare una possibile discussione con i miei, e lui quando fa il malizioso mi distrae parecchio.
«Beh, non mi rispondi più adesso?» mi chiede sforzandosi di fare la faccia triste.
«No, sei troppo malizioso» gli dico fingendo di rimproverarlo, anche se so che non è e non sarà mai troppo malizioso per i miei gusti.
«Io, malizioso? Hai sbagliato persona amore» dice con voce innocente, ma sottolineando la parola "amore".
«Già, probabilmente mi confondo con il mio ex» gli dico. Posso sembrare stronzo, lo so, ma anche a me piace vedere come reagisce, non solo a lui.
Infatti, si intristisce, ma poi gli viene una specie di illuminazione.
«Questa è la tua prima relazione, non mentire» mi dice indicandomi.
«Hai ragione» mi metto a ridere, e lo fa anche lui.

Dopo un po mia madre chiama per la cena e noi scendiamo subito.
Mentre mangiamo, parliamo della mia punizione.
«Logan, ho deciso di toglierti la punizione. Non dovrai più pulire» comincia mia mamma senza guardarmi.
«Grazie mamma» rispondo semplicemente.
Mio padre mi lancia un'occhiata per dirmi che è riuscito lui a convincerla.
«E complimenti per i tuoi voti. Sai che sono molto esigente, e ti chiedo scusa per questo. Sei un bravo studente» ammette con la voce che ai abbassa sempre di più.
«Grazie ancora mamma. Non scusarti» le dico.
Non vorrei forzare troppo la mano, ma provo a chiederle anche un'altra cosa.
«E a Kendall non dici niente? Non penso si sia meritato la tua sgridata...»
«Hai ragione. Scusa Kendall, non è per niente colpa tua, anzi sei un bravo ragazzo anche tu» dice sempre a testa bassa.
Non è molto, ma mi accontento.
Gia che è di buon umore, le chiedo se posso partecipare al party di fine anno organizzato dalla mia classe. Lei, anche se non molto convinta, acconsente.
«E può venire anche Kendall, vero?» credo sia la mia ultima richiesta per oggi.
Lui mi guarda sorpreso.
«Certo che può» risponde mia madre.

Angolo autrice
Holaaa!
Svusate se aggiorno tardi stasera, anzi in questi giorni, perché sono abbastanza impegnata.
Spero vi piaccia il capitolo
Anna_darkheart

My Escape || Kendall Schmidt - Logan Henderson (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora