28.

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Pov Logan

«Ciao mamma» dico al telefono.
"Hey Logan, ti sei svegliato" sento dall'altra parte.
«Sì, Kendall doveva cucinare. Voi dove siete?» le chiedo.
"Siamo decollati da poco. Tuo padre ti saluta" mi risponde.
«Ciao papà. Ora vado, buon viaggio» li saluto.
"Ciao tesoro, fa il bravo, ci manchi già" si sta commuovendo.
«Mi mancherete anche voi, ciao» poi metto giù.

Kendall è vicino a me, in cucina. Sta preparando la pasta al sugo. L'ha già fatta altre volte ed è davvero bravo, mi piace moltissimo la sua pasta.
«Ti va di aiutarmi?» mi chiede scuotendomi dai miei pensieri.
«Certo, dimmi che devo fare» gli rispondo.
Amo quanto mi chiede di aiutarlo a fare qualcosa con lui, soprattutto quando cuciniamo insieme. Ci divertiamo molto, e in momenti come questi il nostro rapporto si vede profondamente e diventa più forte.
«Taglia le verdure qui per favore» mi dice mentre mette a bollire l'acqua per la pasta.
Mi passa il tagliere con le verdure sopra, prendo un coltello e comincio ad affettare.

Kendall è stranamente silenzioso oggi, così non parliamo molto mentre cuciniamo.
Alle 12.30 il pranzo è pronto, perciò gli stessi cuochi fanno anche da camerieri e si mettono la pasta nei piatti. Io non ne prendo molta, con questo mal di testa farei fatica a mangiarne tanta. Kendall invece ne prende in abbondanza.
Appena la assaggio, mi accorgo di quanto è buona: è un sugo che non aveva mai usato prima, e il risultato è ottimo.
«Davvero ottima, è buonissima» ammetto ad alta voce.
Lui alza la testa.
«Grazie, è il mio sugo per le occasioni speciali» mi risponde.
«Interessante, e cosa ci sarebbe da festeggiare oggi con questo sugo?» sono curioso ora.
«Niente di che, solo il nostro primo bacio. Ho pensato che sarebbe stato carino...» la sua somiglia di più ad una confessione.
«Certo che è carino, davvero» lo rassicuro con un sorriso.
«Che poi questa è la ricetta più elaborata che so fare, magari preferisci qualcosa di più...» abbassa la testa.
«Per noi va benissimo così, fidati» gli dico.
Lui non mi risponde, essendo troppo impegnato a buttare giù la pasta e ad assaggiarla.

«Dove l'hai imparata questa ricetta?» gli chiedo una volta che ci siamo seduti a tavola.
«L'ho imparata da un prete» mi risponde semplicemente.
«Wow, raccontami di più dai» mi piace ascoltare le sue storie, anche se a volte gli costa fatica raccontarle.
«Beh, ero ancora in comunità, è stato un anno fa. Ogni settimana veniva un prete a dire la messa, benedirci, fare quelle cose da prete insomma. Ammetto che subito non mi stava molto simpatico, e lui non mi calcolava neanche. Se veniva nella mia stanza, io me ne stavo seduto sul letto in disparte, ma lui non faceva niente per chiamarmi con lui.
Poi un giorno però qualcosa è cambiato...

*Flashback Kendall*
Vado in cucina a cercare qualcosa da mangiare, ho più fame del solito. Cerco che le cuoche non mi vedano, ma non ne trovo nessuna in giro. Convinto che la cucina sia vuota apro la dispensa.
«Che stai facendo?» sento alle mie spalle.
Mi giro e trovo il prete, quello che mi sta antipatico. Ci mancava solo lui.
«Voglio qualcosa da mangiare» gli rispondo secco.
«Sto preparando io il pranzo, puoi aiutarmi se vuoi» mi chiede sorridendo. Cosa gli fa pensare che voglio farlo?
«No, fa lo stesso» cerco di non sembrare troppo scortese.
«Dai vieni, passami la pasta. È nella dispensa che stavi per aprire» mi ordina.
Non riesco a dirgli di no, quindi faccio quello che mi ha chiesto.

«Quindi perché non sei venuto alla messa stamattina?» mi chiede mentre taglio le verdure. L'ha ottenuto alla fine il mio aiuto.
Quella mattina avevo finto di non stare bene per saltare la messa, non avevo proprio voglia.
«Non stavo bene» gli rispondo. Lui non sembra crederci, ma non dice niente, anche se mi sembra che avesse un'espressione diffidente.
«Mi sembri un bravo ragazzo, lo sai?» salta fuori dopo un periodo di silenzio.
«Sisi, come no. Lo sono sempre stato del resto» gli rispondo sarcastico.
«Guarda che non scherzo. Lo vedo nei tuoi occhi che vuoi cambiare, anzi che sei già cambiato. Non fai più parte della gente che sta qui» mi indica, poi fa un gesto ampio con qui vuole comprendere tutti quelli che abitano l'edificio.
Sorrido a quella frase, poi continuiamo a cucinare.
*fine flashback*

«Capisci, quella frase mi ha cambiato la vita, credevo che non ci fosse speranza per me me invece c'era. Così la persona che l'ha pronunciata è diventata importante per me, e questa pasta è il mio modo per ricordarmelo, ma è diventata anche una ricetta per festeggiare» conclude Kendall.
«Wow, è.. Una storia fantastica» commento, ed è quello che penso davvero. Io non ho mai trovato nessuno a motivarmi così. Ma forse è colpa mia che non ho mai raccontato a nessuno che sono gay, come fa la gente a starmi accanto se non sa dei miei problemi.

«Già, ci vuole qualcuno che ti sostiene ogni tanto, invece di quelli che non fanno altro che ripeterti che non cambierai mai» diventa triste di colpo. Sapevo che ci sono storie che gli fa male raccontare.
«Ascolta, ti avevo detto di lasciarti alle spalle quello che era successo con mia madre. È acqua passata da un pezzo» cerco di rassicurarlo.
«Non mi riferivo a quello. Mi riferivo a ieri sera» afferma a voce bassa.
«Che è successo ieri sera? Qualcuno ti ha detto qualcosa? Giuro che se sei stato male non perdonerò chiunque te lo abbia fatto» mi alzo in piedi di scatto.
«Sei stato tu, Logan. Tu avevi bevuto, e mi hai dato del drogato. Ricordi?» mi guarda negli occhi. Il suo sguardo mi fa male, è ferito e la cosa peggiore è che l'ho ferito io, il suo ragazzo. Ma a questo punto non so neppure se vuole esserlo ancora, il mio ragazzo.
«No, non mi ricordo. Ho bevuto davvero tanto, eh?» non sono sicuro di voler sentire la risposta.
«Eh sì, hai bevuto talmente tanto che.. No, lascia stare» stava per dirmi qualcosa ma si è fermato.
«Io non volevo dire così, era sicuramente l'alcol a parlare per me. Non potrei mai nemmeno pensare questo di te» mi scuso.
«Non fa niente, so che non lo pensi, ci ho pensato a lungo e voglio perdonarti, non voglio perderti» mi appoggia le mani sulle spalle.
«Grazie Kendall, ti amo»
«Ti amo anche io, Logan» dopo aver detto questo, se ne va lasciandomi solo.

"Ecco un drogato che viene a dirmi di non bere"
È una cosa terribile da dire, so quanto Kendall può esserci stato male.
È questa la frase che mi viene in mentre appena se ne va, possibile che io gli abbia detto una cosa del genere? Io che ho sempre creduto che fosse cambiato?

Angolo autrice
So che non aspettate altro di vedere che cosa fanno da soli a casa questi due, ma voglio farvi aspettare ancora un po. Mi piace torturarvi, insomma.
Prendetevela con me nei commenti
Anna_darkheart

My Escape || Kendall Schmidt - Logan Henderson (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora