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Pov Kendall

Non so perché ho raccontato la storia di quel prete, non doveva interessargli quello che succedeva a un drogato come me.
Ma dopotutto mi ha chiesto scusa, e io l'ho perdonato come mi ero promesso di fare. Ora mi lascerò alle spalle anche questo, o almeno ci proverò. Ma sappiamo che la memoria non si può cancellare del tutto.
Per l'ennesima volta, mi lascio alle spalle le opinioni delle altre persone su di me, quello che mi hanno detto in faccia anche le persone che mi vogliono bene.

Siccome i genitori di Logan non ci hanno lasciato molto cibo in frigo, lui ha deciso di andare a fare la spesa. Io non ho voluto andarci, personalmente odio i supermercati, la loro confusione di gente, e poi volevo stare un po da solo.
Dopo che Logan se ne è andato faccio un giro per la casa. Non l'ho mai vista tutta, ci sono alcune stanze in cui non sono mai entrato.
Al piano terra, le sale le ho viste tutte. D'altra parte, sono tutte attaccate e non c'è molto oltre a salotto e cucina.
Al secondo, invece, c'è la camera dei genitori di Logan. Non ci sono mai stato, ma non mi sembra il caso di mettermi a curiosare.
Oltre a quella, c'è la camera di Logan, dove sono già stato, anche stamattina.

Al piano di sopra, l'ultimo, c'è la mia stanza.
Ricordo quando ci sono arrivato, da quella finestra ho visto la luce in fondo al tunnel della droga. Ora invece, quella luce la vedo in Logan, è lui il mio punto di riferimento, è lui la mia salvezza. Non avrei mai potuto immaginarlo, ma lui è diventato davvero importante.
Ricordo quando, cadendo, ci siamo ritrovati uno sopra l'altro. Un momento stupendo, ma che non è niente in confronto agli altri che abbiamo vissuto. Allora lui aveva un libro in mano, era uscito dalla biblioteca penso.
So che c'è una biblioteca in questa casa, ma non ci sono mai entrato. È la porta di fronte alla mia camera.
La apro e vedo alti scaffali pieni di libri su tutti i lati, con un piccolo spazio solo per una finestra. La stanza è piccola e le librerie la fanno sembrare ancora più soffocante secondo me.
Non mi sorprendo che qui Logan trovi tutti i libri di cui ha bisogno, ce ne saranno almeno duecento. Alcuni sembrano vecchi, altri nuovi, ce ne sono di grossi e di sottili. Anche il profumo di questa stanza ricorda i libri.
Mi riprometto di leggere qualcosa, un giorno. Mi è sempre piaciuto leggere, leggevo i libri da bambino, da solo. Mio padre non me ne ha mai letto uno.

Vicino alla biblioteca c'è la porta di un'altra stanza in cui non sono mai entrato. Sono curioso di vedere cosa c'è dietro quest'ultima porta, è come se mi attirasse di più rispetto alle altre che ho aperto.
Guardo l'orologio: Logan è via da venti minuti, potrebbe tornare presto quindi è meglio se mi sbrigo, potrebbe non piacergli che io giri per tutta la sua casa.
Apro subito la porta e rimango sinceramente stupito da quello che vedo.
Sulla parete di fronte a me ci sta uno scaffale non molto alto pieno di fascicoli, di cui non capisco subito il contenuto. Sopra lo scaffale è appoggiato un flauto di un metallo che sembra prezioso.
Alla mia destra c'è una finestra chiusa da pesanti tende scure lunghe fino a terra. Sulla parete opposta sono appese delle chitarre elettriche e nell'angolo vicino alla porta una chitarra classica è appoggiata su un piedistallo.
Per finire, al centro della stanza, su un tappeto, poggia un pianoforte a coda bianco, con sgabello abbinato. La coda è aperta, come se fosse stato usato da poco.

Non so per quanto tempo rimango lì sull'uscio a guardarmi attorno meravigliato, poi mi decido ad entrare.
Avvicinandomi, capisco che quei fascicoli sulla libreria sono in realtà degli spartiti.
L'unico strumento che so suonare di quelli qui dentro è la chitarra classica. Mi aveva insegnato lo stesso prete da cui ho imparato a fare la pasta speciale, un anno fa in comunità. Quando facevamo delle serate attorno al fuoco, in estate, lui suonava sempre la chitarra. Così una sera di quelle, dato che eravamo già diventati amici, gli ho chiesto di insegnarmi a suonare e lui ha accettato con piacere.
Aveva una chitarra sola, così durante le lezioni prima mi mostrava come fare, poi me la dava in mano, io cercavo di imitarlo e lui mi sistemava le dita nel modo giusto.

Dovrei ricordarmi ancora qualche accordo, magari i più semplici.
Sperando di non fare danni allo strumento, lo prendo e mi siedo sullo sgabello del pianoforte.
Me la appoggio su una gamba e guardo dove mettere le dita, cercando di ricordare come le sistemava il prete.
C'è un plettro incastrato nelle corde, quindi lo prendo con l'altra mano.
Dopo che sono certo di aver trovato la posizione giusta, sfrego il plettro contro le corde senza troppa energia. Il suono che ne esce non è male, ma è un po stonato. Riprovo con più forza e stavolta il risultato è migliore. Non posso dire di essere già un grande chitarrista, ma per uno che riprende la chitarra in mano dopo un anno non è male...

Dopo aver provato e riprovato la maggior parte degli accordi, cerco uno spartito adatto a me.
Lo trovo subito, sembra facile da suonare e gli accordi non sono difficili, ci sono anche scritte delle parole sotto le note, ma solo nelle prime righe: capisco subito che è una canzone non finita.

Everything has changed since i met you

Comincia così. Quelle parole sono sicuramente di una canzone d'amore, e io penso inevitabilmente a Logan.

Tutto è cambiato da quando ti ho incontrato

È la cosa più vera che posso dire nei suoi confronti. Dimostra quanto lui è importante per me.

Vorrei continuare la canzone, metterci altre parole su quello che sento per lui, ma sento arrivare la sua auto nel vialetto, quindi mi affretto a rimettere tutto in ordine, poi scendo le scale e cerco di avere un'aria naturale quando lui entra in cucina.

Angolo autrice
Sono tornataaaaa! Non vi sarete dimenticati di me vero?
Scusate tanto se vi ho fatto aspettare, ma tra vari impegni ero bloccata su un capitolo, che non è questo....
Ora ricomincio, aggiornerò il più possibile ma credo che non lo farò più di due volte a settimana
Anna_darkheart

My Escape || Kendall Schmidt - Logan Henderson (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora