Una volta entrati tutti salutammo Harry, il barista, ed io aspettai Cameron prima di fiondarmi al solito tavolo con Tanya e Paul.
«Sono simpatici i tuoi amici»
Alzai lo sguardo e notai i suoi occhi brillanti puntati verso di me, sorrisi automaticamente e riabbassai per un breve attimo lo sguardo per non inciampare in qualche sedia, poi mi sedetti sul divanetto, spostandomi e facendogli spazio per farlo sedere accanto a me.«È solo la prima impressione, aspetta di conoscerli meglio e ti spaventeranno»
Dissi ridendo, lasciando trapassare dell'ironia nelle mie parole, intuibile senza sforzi, infatti rise a sua volta.La verità è che lo erano davvero.
Erano i miei compagni, i miei amici, i miei psichiatri, senza di loro probabilmente sarei stata un cuscino del divano a quest'ora.Ad un certo punto, mentre ci guardavamo e ci sorridevamo, Cameron si voltò di scatto per rispondere a Paul che, esattamente di fronte a lui, iniziò a fargli diverse domande, tra cui le solite: da dove arrivi? Da quanto sei qui? Hai una sorella? Oh, ed è carina?
«Paul, penso che sua sorella sia troppo grande per te»
Dissi, ricordando dai vari racconti di mio padre la figlia di Dallas, Sierra Dallas, di cui tanto parlava a mia madre.«Stai dicendo che non potrei piacere ad una più grande di me?»
«No, non mi permetterei mai. Finché tieni la bocca chiusa hai qualche chance»
Mormorai in risposta, facendo ridere anche gli altri.Poi, vedendo la sua linguaccia, ribattei mimando un bacio e tornando in seguito a sorridere divertita.
«Cosa vi porto stasera, ragazzi?»
Alzammo tutti lo sguardo nel sentire una voce profonda rivolgersi a noi, così ci ritrovammo un sorriso smagliante di fronte, dotato di grembiule e bloc notes.«Il primo giro lo offro io ragazzi, papà ha ricominciato a darmi la paghetta quindi bisogna festeggiare»
Mormorò Tanya tutta fiera, tamburellando poi le dita sul tavolo di legno prima di ordinare per tutti un giro di vodka, lasciandoci però scegliere se fragola, pesca o limone.È misericordiosa, sì..
Ringraziammo Kyle, il cameriere, e lasciammo che se ne tornasse al bancone per lasciare l'ordine.
Lo seguii involontariamente con lo sguardo con un sorriso appena incurvato sulle labbra, soffermandomi poi sul bancone poco lontano da noi contornato dagli sgabelli rossicci, di cui solo due o tre erano occupati.
Uno di questi, in particolare, sorreggeva un uomo in jeans e maglietta a maniche corte, nera, che teneva stretto in una mano un bicchiere riempito a metà, vicino alle labbra, e gli occhi puntati verso di noi.
Inizialmente non ci feci troppo caso, magari stava guardando qualcuno in parte a noi, o li vicino, ma poi notai il suo sguardo farsi più deciso, forse si era accorto del fatto che lo stavo fissando, e mi sentii le guance ribollire.
Stava guardando me, ora ne ero abbastanza sicura.
Abbassai lo sguardo imbarazzata e sentii una spinta leggera sulla coscia, così spostai lo sguardo e notai una mano ritrarsi.
La seguii e ripercorrendo il braccio scoperto arrivai al viso di Tanya, soffermandomi sulle sue labbra che mimarono un "ti senti bene?".Portai una mano contro la guancia e la sentii calda, ma fortunatamente Kyle tornò da noi con un vassoio sul quale teneva vari bicchieri coloriti e contenenti del ghiaccio.
Distolsi lo sguardo da quello di Tanya per abbassarlo sul tavolo ed appropriarmi del mio bicchiere di vodka alla fragola avvicinandolo a me, facendolo strisciare contro il legno del tavolo.
«Mandy tu.. Chris ti ha chiamata?»
Mi limitai ad alzare lo sguardo verso Paul nel sentire il mio nome, poi continuando ad ascoltarlo e sentendo quel secondo nome deglutii ed alzai in fretta il capo, restando in silenzio per un breve attimo così da guardare Paul e cercare di decifrare la sua espressione, spostando poi lo sguardo su Tanya.«Perché, voi sì?»
Si guardarono nel sentire la mia domanda e per un momento smisi di espirare l'aria dalle labbra.«No, non ha ancora chiamato nessuno»
Scosse il capo Paul, prima di abbassarlo.Sembrava quasi che mi stessero nascondendo qualcosa, dalla reazione, ma decisi di non darci troppo peso ed avvicinai il bicchiere alle labbra per sorseggiare la vodka mentre sentivo gli altri parlare tra loro e mi voltai per un breve istante a guardare Cameron, che accanto a me mi fissava confuso.
«Chris?»
Mimò con le labbra, incredulo.
Presi un respiro e scossi il capo, facendogli cenno con la mano di lasciar perdere.Non era il momento.
Mi sentivo come in una cappa, l'udito era ovattato e l'arietta leggera che si percepiva di tanto in tanto non bastava per stabilizzare la mia temperatura corporea.
Ad un certo punto iniziai a guardarmi intorno ed involontariamente mi ritrovai a fissare ancora il ragazzo al bancone, ora stava parlando con Kyle, seduto accanto a lui.
Accorgendomi di ciò che stavo facendo scossi il capo e riabbassai lo sguardo sul liquido rosso che ora occupava solo metà del bicchiere, esordendo su chiunque stesse parlando in quel momento al nostro tavolo.
«Io esco, chi viene con me?»
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One
Teen Fiction"per quanto inventivo possa essere il diavolo, lo schema quotidiano non variava mai" Voleva un'estate entusiasmante, voleva dare una svolta alla sua vita. Con l'inizio del nuovo anno scolastico, Amanda Miller rimpiangerà i bei vecchi tempi in cui er...