«No Cam, sono ancora dentro»
Cercavo di capire cosa stesse dicendo ma riuscii a capire solo 'andare' e 'fai', tutto il resto era vuoto totale.Mi voltai in fretta verso Daniel facendogli segno che mi dovevo allontanare, così urlai a Cameron che non riuscivo a sentire e di aspettare che uscissi, per continuare.
Spinsi la porta e feci dei passi veloci verso l'esterno, giusto in tempo per sentire "Sono a casa, io, credevo te ne fossi andata".Sospirai rilassando nel contempo le spalle, voltandomi lentamente verso la porta mentre sentivo Cameron che continuava a parlare.
"Quando ho portato i drink al tavolo c'era solo Tanya e un tipo, mi ha detto che tu te ne eri andata a casa, sai, tra una lingua ed un'altra".
Alzando lo sguardo mi ritrovai Daniel di fronte alla porta che guardava verso di me e proprio in quel momento Cameron disse "Torno a prenderti", al che risposi subito, senza pensarci.«No. Mi accompagnano, tranquillo»
Dissi senza staccare gli occhi di dosso al ragazzo che, ora, si avvicinava a me.
Tra le domande confuse che sentivo appena dal telefono riattaccai, abbassandolo lentamente dall'orecchio per infilarlo nella tasca posteriore dei pantaloncini.«Sei qui con la tua macchina?»
Non appena finii di pronunciare quelle parole lui era di fronte a me, fece scivolare una mano dal mio fianco sinistro a quello destro, seguendo la linea della vita coperta dai pantaloncini a vita alta, circondandola dunque, per stringermi a se e far sì che lo seguissi.Salii sulla vettura prendendo posto sul sedile del passeggero, davanti, accanto alla guida, e feci in tempo a prendere un piccolo respiro per mantenere la calma prima che entrasse anche lui, al che voltai il viso ed incontrai il suo sguardo prima che mettesse in moto ed allungasse una mano fino al poggiatesta del mio sedile per potersi poi sporgere verso di me e guardare la strada, dietro, per la retro.
Tenni lo sguardo fisso sul suo viso poco lontano dal mio, concentrato e serio mentre faceva manovra, e solo quando frenò abbassò lo sguardo, facendomi mancare il respiro per quel breve istante in cui i nostri sguardi si incontrarono.Riprese a guidare tornando dunque a posare entrambe le mani sul volante, dandomi prima una veloce occhiata ed accennando un piccolo sorriso sghembo.
«Vediamo se mi ricordo dove abiti»
Esordì poi, mentre mordicchiavo il mio povero labbro inferiore probabilmente già arrossato.Accennai ad una risata mentre schiusi le labbra in un sorriso divertito nel momento in cui notai il suo sguardo spostarsi velocemente su di me.
«Allora hai deciso se venire o no a quella festa da Fabian?»
Me l'ero completamente scordato, che brava.
Cacciai un piccolo sospiro e poi, tra un pensiero ed un altro, risposi tenendo lo sguardo basso, spostandolo solo sulla strada davanti a me.«Non credo che verrò, grazie comunque»
«Oh.. Posso chiederti perché?»
Alzai il viso e spostai lo sguardo su di lui, ora.
Mi stava guardando, approfittando di un semaforo rosso.«Certo..»
Mormorai flebilmente, guardandolo negli occhi.
Probabilmente si aspettava che continuassi a parlare, ma non lo feci perché effettivamente non avevo realmente un problema, se non che non mi andava di andarci con Tanya.«Quindi, perché?»
Cercò di invitarmi a continuare a parlare, al che schiusi le labbra ed alzai le spalle mentre i miei pensieri confusi cercavano di mettere insieme una scusa.«Beh, avevo promesso a Cameron che sarei andata con lui ad una festa.. Ma.. E quindi..»
Gesticolai nel pronunciare quelle ultime parole.
Ci fu un attimo di pausa durante il quale lui spense il motore.
Aggrottai le sopracciglia e mi guardai intorno, non eravamo ancora arrivati.
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One
Teen Fiction"per quanto inventivo possa essere il diavolo, lo schema quotidiano non variava mai" Voleva un'estate entusiasmante, voleva dare una svolta alla sua vita. Con l'inizio del nuovo anno scolastico, Amanda Miller rimpiangerà i bei vecchi tempi in cui er...