Capitolo 19 - Victoria

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Con il telefono tra le mani, ed il cuore a mille, mi affaccio alla finestra ed incontro i suoi occhi blu che guardano nella mia direzione. Corro ad aprire il cancello, e aspetto che salga fuori alla porta, in pigiama e piedi scalzi.
-Ehi, va tutto bene?-, dico, colta alla sprovvista da questa "sorpresa".
-Non lo sarà finché non faremo pace, Vic. Non mi fai dormire, cazzo!-
Ehi, ehi, Mr Butler che dice parolacce?!
-Beh, anche tu mi togli il sonno. E Mel stesa come il quattro di bastoni nel mio letto non aiuta. Dai, entra.-
Mi faccio da parte, e lo lascio entrare. Mi chiudo la porta alle spalle, e corro a chiudere anche quella dove Mel sta dormendo, per non svegliarla.
Quando torno Damon è ancora in piedi in cucina cos'ì come l'ho lasciato.
-Perché sei andata via così?-
Dritto al problema.
-Perché voglio sapere chi è questa donna che ti chiama in continuazione, Damon. Io...io non ho un buon rapporto con i fidanzati bugiardi.-
Damon mi guarda dritto negli occhi, e spero che finalmente si apra con me.
-Perché, Victoria? Voglio sapere cosa ti fa dubitare di me. Cosa ti è capitato?-
La sua voce è bassa e roca, e capisco che stavolta devo fare io un passo verso di lui. Forse così ne farà uno lui verso di me.
Dirgli cosa mi è successo con Cameron non i riesce semplice, ma sapevo che dove dirglielo al più presto, così che capisca il perché di molti miei atteggiamenti.
-Io...Damon, ho avuto una brutta storia in passato.-
Il solo rievocare quei ricordi mi stringe nel petto. Lui è completamente attento, e aspetta che io continui.
-Ho avuto un fidanzato, quattro anni fa. Si chiamava Cameron, ed è stato il mio "primo" in molte cose, se puoi capirmi.-
Vedo che ha afferrato al volo, dal modo in cui serra la mascella, e mi annuisce lentamente.
-Che ti ha fatto, Vic?-
Faccio un profondo respiro. È l'ora della verità.
Oddio, di già!?
Espiro di nuovo e poi butto tutto fuori d'un fiato.
-Damon, lui era perfetto, io lo amavo tantissimo, almeno credevo. E poi ha iniziato ad uscire senza dirmi dove andava. Quando i miei amici mi dicevano di averlo incontrato, ed io domandavo dove fosse stato, liquidava l'argomento. Finché non l'ho beccato con una mia compagna di classe, Kelly.-
Mi prendo una piccola pausa, prima di raccontargli il peggio.
Guardo l'espressione di Damon diventare stupita, e poi mi dice:
-Quindi il tuo problema con me è che pensi che abbia un'altra? Te lo giuro, Victoria, non è così. Sei l'unica che voglio!-
Sento quasi il dolore nelle sue parole.
-No, Damon. C'è dell'altro. Che è il motivo per cui non sono intima con qualcuno da molti anni.-
Ecco che sgancio la bomba. Mi sembra di vedere quasi il fumo che produrrà. Avrà pietà di me, ed io odio la pietà.
-Te lo dico a titolo informativo, Damon. Sono caduta e mi sono rialzata da sola. I miei genitori non sanno nulla. Solo Mel conosce questo particolare della mia vita. Quindi ti prego di non provare compassione per me.-
So di avere un tono durissimo, ma spero che così lui capisca che non ho bisogno di alcuna pacca sulla spalla.
-Vic, parla. Mi stai facendo impazzire!-, dice, passandosi entrambe le mani nei capelli, in segno di frustrazione.
-A volte riuscivamo a stare insieme per qualche ora dopo la scuola. Dopo di ché, lui andava via. Io spesso gli ho urlato contro perché sapevo che sarebbe andato da quella puttana. E sai lui che faceva? Mi diceva "ti amo, sei la donna che voglio sposare" mentre eravamo a letto, e quando affrontavo l'argomento, implorandolo di restare con me, litigavamo ferocemente. Così ha iniziato a mettermi le mani addosso. A volte ho avuto rapporti con lui che...-
Non so come spiegare.
Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, e mio odio per questo. Mi odio perché, nonostante sia stata così forte da uscirne da sola, non lo sono abbastanza per passare oltre.
-Rapporti che?-, riprende Damon con la voce tesa quanto la sua espressione.
Mi desto, e capisco che ho lasciato la frase in sospeso. Leggo nei suoi occhi che sa cosa stavo per dire, e forse vuole che io continui affinché smentisca il suo pensiero.
Scaccio il groppone che ho in gola e riprendo tutto d'un fiato.
-Rapporti che non volevo, Damon. È durata per un bel po', nei giorni in cui gli stavo sulle palle mi picchiava soltanto. Una sera però, la prima volta, era talmente strafatto che abusò di me...in auto...per strada...-
Tiro su col naso. Sono forte. Non devo piangere.
È tutto passato.
Ho superato tutto.
Faccio un sorriso forzato, per fargli capire che è tutto a posto. Anzi, per non fargli capire il dolore che quei ricordi ancora mi provocano.
-Ho scoperto che oltre ad essere un traditore, era anche un cocainomane, come la troia con cui si trastullava alle mie spalle.-
Quei ricordi per me sono troppo duri, l'immagine di me, debole come carta velina nelle sue mani, ancor'oggi mi fa tanta rabbia che vorrei distruggere tutto.
Non ho mai raccontato nulla a nessuno. Chi avrebbe creduto ad una ragazza che diceva che il proprio fidanzato la violentava? Un uomo con cui si era già condiviso l'intimità?
Chi avrebbe creduto che l'amore, o il mio ex complesso della crocerossina, mi portava a restare da sola con lui, nella speranza che non desse in escandescenza?
Damon è rimasto del tutto impassibile, lo vedo solo respirare più velocemente e serrare ancora di più la mascella.
-C-come hai fatto a farla finita, da sola, Vic? Per quanto tempo è durato tutto ciò?-
La sua voce era incrinata, il suo sguardo in fiamme, in contrasto col ghiaccio con cui l'avevo lasciato prima.
-È stato semplice: ho capito, dopo quattro mesi di tran tran, che nessuno si prendeva il mio cuore, e poi lo calpestava. In cuor mio credevo di amarlo, così, all'inizio mi premeva aiutarlo. Alla fine sì, diceva di volermi sposare. Ma era solo una cosa che voleva. Tenermi stretta fino a che non era pronto a lasciare il letto della stronza che gli forniva la droga, ed impegnarsi con me in definitiva. Quando ho capito che non potevo fare nulla per lui e l'ho rifiutato, mi ha dato il tormento per un altro mese. Mi prometteva di cambiare, mi diceva di aver smesso. Ma non era mai vero.-
Prima di continuare, ho preso un altro respiro, complimentandomi per non aver versato nemmeno una lacrima ed aver raccontato tutto.
-Alla fine ho parlato con sua madre. Non credeva alle mie parola, ma alla fine, e dopo un'estenuante lotta con quell'idiota, Cameron è stato messo in una comunità per quasi un anno. Non l'ho mai più rivisto.-
Damon, sempre con la sua faccia da sfinge, mi prende tra le braccia e mi stringe forte.
-Alla fine credo di averlo perdonato, per quello ho voluto fermamente che i genitori di lui lo affidassero ai medici. Lui era sempre stato un bravo ragazzo...sai, ottimi voti, dolce e tutto. E mi voleva bene, questo me lo aveva dimostrato prima di tutto ciò. Mi è stato vicino durante l'estenuante separazione dei miei. Era la droga a trasformarlo nel suo...Mr Hide.-, finisco, contrenta di aver condiviso con Damon una cosa così...spinosa per me.
-Sei forte, Victoria. Coraggiosa. Hai più palle di molti uomini che conosco. E sei anche magnanima...perdonarlo e...aiutarlo.-,sospira quasi allibito tra i miei capelli.
-Oh, Damon. Ho troncato, l'ho anche aiutato in un certo qual modo, ma il coraggio si è fermato lì. Sono stata malissimo, stavo per perdere un anno, e poi tu sei la prima relazione un po' più seria da quando è successo.-
Adesso è la mia di voce ad essere incrinata, ed anche se sento gli occhi umidi, non piangerò. Mai più.
-Nessuno ti farà soffrire, amore mio. Ti desidero, tantissimo. Ma voglio di più che tu stia sempre con me. Non ti farò pressioni, piccola, tantomeno ti tradirò con un'altra. Guardami negli occhi. Ti sto dicendo la verità.-
Le parole di Damon, il suo "amore mio", mi scaldano il cuore, e so che è davvero la verità, quello che mi sta dicendo.
-E Marianne è solo un ombra dal passato. Una donna che credevo valesse di più di quanto alla fine si è dimostrata. Ora sta facendo carte false per vedermi. Inventa storia talmente assurde che non le rispondo nemmeno più al telefono, per non sentirne altre. Credimi anche su questo. Non è una minaccia. Se l'avessi rivoluta indietro me la sarei ripresa prima di conoscerti. Non è lei che voglio. Solo te, Victoria.-
Alla fine, la diga che conteneva le mie lacrime è esplosa. Alcune sono di rabbia, altre di dolore, ed altre di gioia. Sì, perché quest'uomo che mi avrebbe aspettata in eterno, adesso mi tiene tra le braccia, e mi permette di piangere piano contro il suo petto. E quasi vorrei dirgli che lo amo, tanto.

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