Capitolo 4- Melissa

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Amo tornare a casa, perché so che al mio ritorno c'è un batuffolo di peli morbidissimi ad aspettarmi. Blue, un nome perfetto per il mio gattino perché i suoi occhi sono proprio di quel colore intenso.
Mi catapulto sul letto di camera mia e penso che, anche se sprono tanto Vic ad uscire con qualcuno, forse anche io avrei bisogno di un ragazzo accanto a me. Il problema è che dopo certe brutte esperienze non ti va proprio di ricominciare tutto da capo. L'amore è come un investimento...se ti va bene hai messo su una bella impresa, ma se va male hai perso una montagna di soldi e vai sotto i ponti!
–MEEEEL– mia sorella Lucy interrompe i miei pensieri filosofici.
–Dimmi! –
– Questa settimana torna Mattew da lavoro. –
Mattew, mio fratello, dopo essersi laureato aveva trovato lavoro in un'altra città, quindi veniva a trovarci di tanto in tanto.
–Ottimo! –, era da tanto che non lo vedevo, chissà se avrebbe portato qualche bella novità...o qualche regalino!
Finalmente posso dedicarmi a delle sane ore di ozio su Facebook! Io amo i social. Apro Facebook e cosa trovo? Una richiesta di amicizia!
– Vedo chi è adesso o più tardi? Magari è qualcuno di carino finalmente! Vabbe dai la vedo adesso–.
Erik Who... Chi cavolo si chiamerebbe mai Erik Who chi su fb? Probabilmente è quello scoppiato che va dietro a Vic all'università.
Eh si, è proprio lui. Solo Vic poteva avere amici così strani! Ed anche stavolta i miei sogni si sono infranti! O anche no, mi arriva una chiamata da Jenna, un'amica che conoscevo già da tempo, ci eravamo conosciute grazie ad altri amici.
–Hey! –sento strillare dalla cornetta.
– Hey Jenna! – le rispondo, –Mel che fai stasera? Dai usciamo! Ho trovato un posticino proprio carino, si beve, si balla, ma non è pieno zeppo di gente, lo so che hai quel problemino con le persone... – Jenna si riferiva al fatto che odio il caos più totale! Non sopporto le persone che urlano, ti spintonano etc. Ma non ho nessun problema con le persone in generale, parola di scout! – Okay Jenna, io non ho problemi di alcun genere e comunque ci sto, a patto che non facciamo tardi, domani devo andare a lavoro e poi devo vedermi con Vic! –
–Certo segretaria dei miei stivali, non faremo tardi! –

Così non è stato! Dopo due shots e un cocktail di cui nemmeno ricordo il nome io ero a terra! Nel senso che: prima ho riso tanto, poi ho pianto pensando ai bambini dell'Africa, poi c'è stato un momento filosofico durante il quale credo di aver dato inizio all'epoca "Mel", e credo di aver avuto anche dei discepoli. Per farla breve dopo ho dovuto bere un bicchiere di latte e poi uno di acqua gelata...e non so come non ho vomitato. È sempre bello vedersi con Jenna, comunque.
Dopo essere andata da Vic, non so come ho fatto a rispondere alle chiamate questa mattina. Tra l'altro per poco non ho mandato a farsi friggere un povero vecchietto che, mi ha rotto le palle, ma pur sempre un povero vecchietto resta. Bene al secondo squillo Vic mi ha già risposto. Mi piace farle compagnia all'università, osservare i ragazzi che ridono, studiacchiano qui e lì, chi si sbaciucchia tra un libro e una lattina di coca...tutto questo mi ricorda i telefilm che vedevo da piccola.
Oh, eccola Vic e quel suo amico strano Erik...beh rallenterò il passo, non mi va proprio di salutare quello strampalato!
– Vic Mc Donald's? – mi ci vuole! Ho così fame che strapperei la merendina a qualche matricola per ingurgitarla senza nemmeno masticare.
Annuisce. Lo speravo, se avesse risposto "sono a dieta" le avrei dato una capocciata in fronte!
– Allora! Ho tante cose da raccontarti! – le dico con un filo di finto stress lavorativo.
–Tralasciando ciò che ho fatto ieri, te lo racconto dopo, oggi a lavoro mi hanno proprio fatto incazzare! –
Vic non mi ascolta. Odio quando annuisce senza ascoltarmi. Quella stronzetta crede che io non me ne accorga.
– Beh sì, dopo aver parlato con Babbo Natale e avergli detto che è un gran figlio di puttana perché non ho mai ricevuto la casa delle bambole, che gli ho espressamente chiesto per più di due anni, un vecchio mi ha così rotto le palle che lo avrei mandato volentieri a quel paese! –
Niente non mi si fila proprio.
–Vic, amica mia, A COSA CAZZO PENSI?! – sbotto, credo di averle anche sputato un pezzettino di panino addosso, ma visto com'è distratta nemmeno se ne sarà accorta...e poi un po' se lo merita...ferisce il mio ego non pensandomi a dovere.
–Forse c'è il tuo adorato prof/seducotuttequellechevengonodameperleripetizioni, seduto a quel tavolo! – la punzecchio, deve capirlo che non mi sfugge niente!
–Credi che debba fare qualcosa per la mia cosa di paglia? O davvero c'è quel tipo dagli occhi blu che mi sta fissando? – mi chiede, facendo finta di esserne scocciata.
–Chi quello che si sta avvicinando? – le chiedo soddisfatta, ne vedrò delle belle cara la mia Vic! All'improvviso sulla faccia di Vic compare una didascalia con su scritto:" Oggetto affetto da ansia, tenere lontano dalla portata dell'essere umano."
Mi scompiscio. Eccolo che le si siede accanto, peccato che non ho l'iPhone a portata di mano, potevo far finta di messaggiare e immortalare questa scena!
–Lei è Melissa, la mia amica! –dice Vic...evidente segnale di SOS.
Vuole che l'aiuti...COL CAVOLO! Gli sorrido, poi guardo lei con aria soddisfatta, spero che dopo non mi meni.
–Allora BAMBOLA... –Damon l'ha chiamata bambola?! Oddio ma allora è davvero un pallone gonfiato...o forse crede di essere un personaggio di Grease! Voglio morire. Ho bisogno di ridere. Adesso!
Finalmente John Travolta se ne va, ma ha scordato la sua giacca. –Allora BAMBOLA, perché ti innervosisci tanto? Non ho mai sentito pronunciare così tante volte la parola idiota! – le dico ridacchiando.
–Perché è un pallone gonfiato! – risponde, rossa come un pomodoro. Per quanto faccia finta di odiarlo, io lo so che un po' le piace, ho una specie di sesto senso per queste cose!  

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