Capitolo 26 - Melissa

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Riguardo la lettera che ho ricevuto circa un anno fa dalla NY University.
Ricordo,come se fosse ieri, il mio stupore e la felicità della mia famiglia nel sapere che mi avevano accettata.
Ricordo anche la delusione di mia madre, quando poi ho accantonato gli studi per accettare il lavoro dal Sig. Mc Hool.
In quel momento, lavorare e avere uno stipendio tutto mio, mi era sembrata la cosa più giusta da fare, un'occasione da non perdere.
Però è da tanto che quella lettera mi fluttua nella mente, e mi ricorda, solo come il grillo parlante farebbe con Pinocchio, che non posso fare la segretaria a vita.
Tra l'altro, con i soldi che ho guadagnato sullo studio, potrei pagarmi l'affitto per un anno o due senza cercare un altro lavoro!

-Mamma, ho deciso che andrò all'università! - dico mentre sparecchio la tavola.
-Dici sul serio, o è uno dei tuoi scherzetti stupidi?- , mi chiede con aria sospetta .
-Dico sul serio mamma!-
-Era ora!!! Aspettavo questo momento da una vita! Devo dirlo assolutamente a tuo padre!- ,mia madre ne è davvero entusiasta, altrimenti non starebbe chiamando tutti i componenti della mia famiglia.
Devo dirlo a Vic.

Proprio mentre sto per chiamare Vic, il telefono squilla, è Gary.
-Ehi!-
-Ehi Mel, come stai senza di me?-
-Bene, anzi una meraviglia direi!-
-Sei sempre dolcissima!-
-Sempre!-
-Ascolta, hai da fare?-
-Al momento no.-
-Okay, un'ora e sono da te!-

Cavolo, solo un'ora! Dopo aver fatto una doccia, dovrò usare la tecnica "Prima mi trucco e poi vedo cosa mettere", è più facile trovare qualcosa da mettere se non sei completamente cessa.
Beh, direi che la mia bella maglietta nera di Beyoncé, con su scritto "Flawless", un paio di jeans e le converse, vadano più che bene!
Mentre mi metto il rossetto e spruzzo un altro po' di profumo, arriva puntuale il suo messaggio, con su scritto:

"Scendi piccola"

"Okay"

Rispondo, e in fretta e furia esco di casa, senza nemmeno avvertire mia madre.

-Salve!- esclamò saltando in auto.
-Ciao piccola!- ,risponde Gary dandomi un bacio sulla guancia.
-Dove siamo diretti?- ,chiedo incuriosita.
-L'idea era quella di vedere un film su Netflix- , dice mettendo in moto la macchina. -Oh, e dove hai intenzione di guardarlo ?- ,chiedo incrociando le braccia .
-Beh-, risponde ridacchiando, -a casa mia, è ovvio!-.
Quanto invidio la sua sfacciataggine! Se l'avessi detto io di sicuro sarei arrossita.
-E se io non volessi venire a casa tua?-
-Non hai scelta tesoro, sei nella mia auto, decido io dove andiamo!- ,dice lanciandomi un'occhiata furbetta.
-D'accordo, ma il film lo scelgo io!-
-Okay piccola- .

L'appartamento di Gary, è la tipica abitazione di un maschio non sposato. Non ci sono molte schifezze in giro, o cose ributtanti, ma è quasi completamente spoglia, a parte varie mensole per i libri, i CD e i giochi per la Playstation.
Davanti alla TV, (che è probabilmente la cosa più nuova che hanno in casa) c'è un tavolino di legno, sul quale sono poggiati dei libri, un posacenere e una busta vuota di patatine.
Attaccato al muretto, che per metà divide la cucina dal salotto, c'è un vecchio divano di pelle marrone, davvero orribile, sul quale c'è una vecchia coperta rossa e blu.
-Scusa se ci sono ancora i piatti nel lavandino, ma giuro che oggi era il turno di Erik e come al solito non li ha lavati!- , dice togliendosi la felpa
Le sue braccia muscolose e abbronzate, per un secondo, mi fanno scordare come si compone una frase di senso compiuto.
-Ehm, non preoccuparti! Se devo essere sincera mi aspettavo di peggio!-, dico continuando ad osservare la stanza.
-Lo prenderò come un complimento!- ,dice Gary prendendomi per mano, -Bene, cucina e salotto li hai visti, ora qui, nella prima porta a destra, c'è la camera del mio coinquilino Erik, infondo c'è il bagno, e invece qui- dice picchiettando sulla porta, -c'è la mia camera, che ti mostro subito- dice abbassando la maniglia, poi si ferma e si gira di scatto dicendo -Oppure vuoi che te la mostri dopo, con più calma?- sorride, mentre mi accarezza i fianchi.
-No grazie, preferisco vederla subito !- dico scoppiando a ridere.
La sua stanza è davvero molto luminosa, ha una grande finestra che affaccia sulla strada, sul muro c'è il poster di una squadra di calcio che non conosco e il letto è a posto.
-Di la verità, hai nascosto calzini e mutande sporche sotto il letto, prima che io venissi!- gli chiedo scherzando.
-Ti sbagli, sotto il letto ho solo le riviste hard -, risponde con molta tranquillità, poi scoppiamo a ridere entrambi.
-Allora, che film vuoi vedere? - mi chiede mentre mette una busta di popcorn nel microonde.
- Qualcosa di divertente- rispondo accendendo il suo pc.
-Ma dai, ti invito a casa mia a vedere un film, e tu invece di sceglierne uno strappalacrime o un horror, ne vuoi vedere uno comico? Non mi desideri nemmeno un po' allora!- , dice prendendo una lattina di coca dal frigo.
"Quanto ti sbagli! Davvero non riesci a capire che tutto quello che vorrei in questo momento, è solo un maledettissimo bacio?!
Che cosa diavolo aspetti? Cavolo, mi sento come la Sirenetta, che si deve sorbire la canzoncina del granchio, per far capire a quel deficiente del principe che vuole solamente
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