9. All'ospedale

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Axel corre preoccupato verso di me.
<< Nikky ! Nikky svegliati!>>continua a chiamarmi insistentemente. Ma io non rispondo. Prende il cellulare e chiama l'ambulanza;mi prendono e mi caricano sopra il veicolo,cercano di rianarmi,dopo un po di pazienza il mio cuore incomincia a ribattere,mi avevano persa per un po'.
Axel mi raggiunge con la sua macchina. Mi mettono in una stanza tutta per me,non potevo vedere o parlare,ma sentivo benissimo. Axel era arrivato,l'infermiera entra nella stanza.
<<Ciao Axel!>>lo saluta la ragazza.
<<Ciao Camelia!>>la saluta anche lui.
<<Come si chiama?>>chiede.
<<Si chiama Nikky !>>risponde.
<<Il cognome?>>chiede Camelia.
<<Cammy,in realtà non lo so. Julia l'ha trovata,ha solo detto il nome>>risponde Axel.
<<Visto che abita con voi e tu sai anche chi è,metto il tuo cognome,va bene?>>gli domanda
<<Okay! Devo firmare qual cosa?>>chiede.
<<Si,due firmette vanno bene>>
Dopo lei va via,Axel prende una sedia,si siede vicino al letto e mi stringe la mano. Si era preoccupato di nuovo per me,eta peggio di un papà. Lui si addormenta,apoggia la sua testa sul letto,vicino alle mie gambe,non mi mollava la mano. Stava per arrivare il tramonto,lui si stava svegliando,io stavo dando cenni di vita,riuscivo a stringere la mano ad Axel,lui si sveglia sul colpo,chiama Camelia dicendole che io gli ho stretto la mano,apro gli occhi,vedevo tutto offuscato.
<< Nikky ! Nikky !>>mi chiamano quei due.
Io ero sveglia,ero lucida,Axel mi abbraccia e gli scendono delle lacrime.
<<Camelia!>>chiamo l'infermiera.
<<Come fai a sapere il mio nome?>>mi chiede
<<Ho sentito i vostri discorsi quindi>>rispondo.
<<Volevo parlarti in privato>>le dico.
Axel esce dalla stanza,fuori c'era scritto il mio nome:" Nikky Blaze".
<<Ho una brutta notizia>>le dico
<<Okay! Dimmi>>
<<Non sento più le gambe!>>le spiego.
<<Okay! Arrivo subito. Vado a chiamare il medico>>mi risponde.
Axel entra,Camelia gli spiega che cosa le ho detto.
<<Perché non volevi dirmelo?>>mi domanda
<<Avevo paura della tua reazione>>gli rispondo
Lui si siede vicino di me.
<<Axel,lo sai che sei peggio di un papà?!>>gli chiedo
Lui mi abraccia,poi mi guarda dritto negli occhi,io cerco di avvicinarmi,ci ri abbracciamo.
<<Forse ti sembrerà azzardato,ma posso chiamarti papà?>>gli domando. Lui mi guarda e mi sorride,poi mi ri abraccia e mi da un bacio in testa e mi risponde che posso chiamarlo come voglio.Arriva il dottore.
<<Facciamo una visita>>dice.
Mi mette distesa,sul letto,mi alza le gambe e poi le lascia,erano come morte.
<<Con questo ago di punzecchierò la gamba e con il mio dito ti faro una specie di carezza,tu devi dirmi se pizzica o è un tocco>>mi ordina il medico.
Io chiudo gli occhi,incomincia a punzecchiare, ma io non sentivo e quindi stavo zitta. Finita la visita mi manda a fare i raggi. Mi mettono su una sedia a rotelle. A fare i raggi hanno detto che le gambe erano a posto,allora mi mandano a fare una risonanza magnetica e da li si capiscono che ho un problema alla colonna vertebrale e che quindi bloccano le gambe.
Mi riportano nella camera,dalla sedia a rotelle,mi mettono sul letto. Axel deve totnare a casa, ma mi promette che sarebbe tornato con Julia. Accendo la TV,guardo alcuni programmi che fanno ridere. Poi arriva Camelia che mi dice di misurare la febbre,per fortuna non ce l'avevo,subito dopo mi porta la cena,pultroppo non era buono come il cibo della mamma di Julia. Verso le nove spengo la TV e mi metto a dormire,ma nel cuore della notte mi sveglio,avevo sete,ma come dacevo a prendere da bere? Mi ero riccordata che Axel,prima di andare,mi aveva preso una bottiglia d'acqua,ma il comodino era lontano,ma con i miei poteri da ultra evoluta,avevo preso la bottiglia,finito di bere,rimetto via la bottiglia. Poi mi rimetto a dormire.
Mi sveglio molto presto,Camelia era giá in camera pronta a misurarmi la febbre,poi faccio colazione,ma dovevo andare in bagno.
<<Miseriaccia,come faccio adesso?>>
Cerco di avvicinare la sedia a rotelle,ce l'avevo fatta,ma sporgendomi troppo dal letto,ero caduta dal letto,si era sentito un botto.
<<Aiaiai!>>lamentandomi mi accarezzo la testa.
Entra Camelia tutta preoccupata.
<<Ma cosa hai combinato?>>mi chiede severamente.
Mi prende e mi appiggia sulla sedia.
<<Cosa cercavi di fare?>>mi domanda incavolata nera.
<<Dovevo andare in pagno>>le dico,ma ormai,non dovevo più andarci.
<<Bastava che mi chiamavi con quel pulsante e io arrivavo subito.>>mi rimprovera
Rimango seduta sulla sedia a rotelle,così stavo un attimo ad andare da una sedia a l'altra. Mi avvicino alla finestra,sposto la tenda,vedevo dei bambini giocare a calcio,volevo andare anch'io. Esco dalla camera,chiamo Camelia chiedendogli se potevo prendere una boccata d'aria,lei mi risponde che se uscivo doveva venire con me. Esco con Camelia,le chiedo se possiamo raggiungere quei bambini che giocavano a pallone.
<<Perché vuoi vederli a tutti i costi?>>mi chiede Camelia.
<<Prima di essere investita,giocavo a calcio,e sapere che forse non ci giocherò più,non mi piace per niente. E poi,ho conosciuto dei bambini fantastici,un giorno mentre giocavamo al campo,dei tipacci ci sfidarono,loro avevano paura,tutti cintavano su di me perché ero la più grande. Prima della partita erano venuti a trovarmi, mi avevano portato qualcosa da mangiare,mi avevano scritto perfino un cartellone.>>racconto.
La palla mi arriva nel piede,la prendo in mano,un bambino viene da me e me la chiede,io ie la ristituisco. Mi ratristisco,Camelia mi dice di tornare in camera,mi mette sotto le coperte, mi addormento facilmente.

Inazuma Eleven Go: La Storia di NikkyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora