Mi sveglio,Julia mi aveva buttato giù dal letto e quindi mi sono alzata. Preparo la colazione per tutti e tre. Si svegliano e corrono subito in cucina,mangiamo.
Si preparano e poi corrono dritti a casa. Io vado in giardino a bagnare i fiori. Puka gironzolava in giro per il prato. All'improvviso il cielo si fa nero,tuoni e lampi circonda la città,io prendo Puka e corriamo dentro casa,ci mettiamo davanti alla finestra a guardare la pioggia che cade sensa finire mai.
<<Hai visto che ventaccio tira?>>
Puka mi lecca la faccia,dentro casa era buio,tiro giù le persiane e chiudo gli scuri. Poi accendo la luce,ma non si accendeva,c'era un blackout. Vado a cercare delle candele,ma niente. Avevo paura dei tuoni,mi rannicchio sul divano,sotto alle coperte. I tuoni si facevano più forti e io avevo paura,allora cerco di addormentarmi. Dopo un po' torna la luce,io mi sveglio e il mio stomaco brontolava,mi metto subito ai fornelli,ma prima tiro su le persiane e apro gli scuri,era tornato il sole e c'era un bellissimo arcobaleno,però c'era un gelido vento. I miei fiori non c'erano più. Subito finito di mangiare,corro subito a sistemare il giatdino. C'erano rametti ovunque,i petali volavano in giro,il vento mi scapigliava i capelli e a dosso avevo solo una semplice canotta con dei pantaloni corti. Il giardino era ritornato in ordine,tutto sistemato per bene,i fiori che si erano salvati li avevo portati dentro. Guardo il giardino di Riccardo,era messo peggio del mio,allora decido di entrare per sistemare quel casotto. Incomincio a mettere a posto,la porta d'ingresso si apre.
<<Buon giorno!>>saluto la cameriera.
<<Ma lei che ci fa qui?!>>mi domanda.
<<Sono venuta a sistemate il giardino. Voi già lavorate molto e poi dopo che ho sistemato il mio,volevo continuare a lavorare!>>spiego.
<<Guardi le sue mani! Sono tutte sporche di terra. Venga con me! Lei ha già fatto troppo signorina! Il giardino è fantastico! Però ora venga dentro,dopo che si è lavata le mani,le offro una tazza di thè!>>esclama.
Mi porta dentro,mi porta a lavarmi le mani spiegandomi come lavarle e poi mi fa accomodare in una stanza. Mi offre il thè con i biscotti e finito esco ringraziando. Torno a casa,ma subito dopo mi ricordo che avevo lasciato la felpa a casa di Riccardo,quindi torno indietro,busso ma questa volta era Riccardo ad aprire e indossava solo i pantaloni,io mi giro e divento rossa.
<<Ah sei tu Nikky !>>mi dice con debolezza.
<<Non credo che dovresti girare in giro così con il freddo che fá!>>esclamo aggitando le braccia. Lui perde l'equilibrio e si appoggia su di me.
<<Scusami ma mi sono ammalato e ho caldo!>>spiega.
<<Allora ti accompagno dentro!>>rispondo. Lo prendo sotto braccio e lo porto nella sua stanza,mentre lui si metteva il pigiama,io vado in cucina e mi metto a cicinare una zuppa calda. Stranamente i cuochi me lo permettevano di fare,quando era pronta,l'avevo portata a Riccardo.
<<È pronto!>>Lui si siede,io gli appoggio il piatto sul tavolo.
<<Spero che sia di tuo gradimento>>lui mette il cucchiaio in bocca.
<<Allora com'è?>>domando.
<<Buona!>>risponde e continua a mangiarla.
<<Ce n'è ancora?>>chiede.
Io corro a prenderne ancora. Sicuramente aveva mangiato cinque o sei piatti. Subito dopo che avevo sparecchiato,ritorno da Riccardo salutandolo.
<<Okay allora io vado>>dico mettendo la mano sulla maniglia della porta.
<<No! Non andare!>>risponde camminando come uno zombie davanti a me,per poi appoggiarsi su di me.
<<Ti prego non andare! Non lasciarmi qui!>>ribatte.
<<Riccardo ma io devo andare!>>esclamo.
<<Non andare!>>subito mi cade addosso facendomi sbattere la testa contro la porta,sbarro gli occhi,perchè Riccardo era sopra di me con gli occhi chiusi e mi stava baciando,subito gli do un calcio e lo mando dall'altra parte della stanza.
<<Riccardo cosa ti è saltato in mente?!!>>chiedo furiosa.
<<Mi dispiace ma non l'ho fatto apposta! Cavolo che figuraccia!>>poi ci mettiamo a ridere come se non fosse successo niente. Lui non mi faceva uscire e mi aveva anche contagiato con la sua maledetta influenza. Che poi se l'era presa mentre giocava a calcio sotto alla pioggia,ma cavolo,e tornare a casa no?!
Ceniamo insieme,continuando a ridere come ubriachi,io avevo le guance rosse causate dalla febbre,mi invita a passare li la notte,anzi mi obbliga,subito la servitù era pronta a portarmi il pigiama. Quindi mi fermo li,però Puka era riuscito ad entrare nella villa e si era infilato sotto alle coperte. Ptima di addormentarmi,Riccardo mi propone di andare a suonare al pianoforte.
<<A quest'ora?>>domando.
<<Si dai!>>mi afferra per la mano,eravamo ubriachi di febbre,io mi ero presa una coperta,Puka stava li sotto. Riccardo inizia a suonare da solo,poi io con Puka che saltava sui tasti. Lui si siede vicino a me,incomincia a suonare,poi io lo seguo.
<<Sei migliorato!>>esclamo guardando come se fosse un dio per colpa della febbre.
<<Grazie! Ma anche tu!>>risponde.
Continuiamo a suonare finche ad un tratto mi addormento appoggiando la mia testa sulla sua spalla. Poi anche lui si addormenta e appoggia la sua testa sulla mia. Eravamo avvolti nella coperta che avevo portato,eravamo tutti e due con la febbre,stanchi e vicini vicini.
Ci svegliamo,io non avevo più ls febbre e neanche Riccardo,facciamo colazione. Poi giochiamo a calcio,ovviamente tra noi non era nato niente,il bacio del giorno prima non voleva dire niente,avevamo la febbre e quindi. Dopo gli allenamenti con la squadra,lui veniva a trovarmi e passavamo il tempo insieme. Lui era come un fratello per me.
STAI LEGGENDO
Inazuma Eleven Go: La Storia di Nikky
FanfictionLa protagonista, Nikky, racconta quello che è sucesso nella sua vita,degli incontri che fa, della passione che ha per il calcio e degli strano eventi che accadono