11. Confessione

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Una notte stavo dormendo,ero nel mio sogno,nel mio sogno stavo anche li dormendo,sento qualcuno che mi accarezza i capelli,apro gli occhi,era mia madre.
<<Mamma!>>mi alzo.
<< Nikky ,di la verità ad Axel,di dei poteri che hai!>>mi ordina.
<<Perchè mamma?>>

<<Tu fallo,andrà tutto bene>>mi abraccia,un lungo abbraccio con le mie lacrime,la commuove,ma pultroppo scompare lentamente.
<<Mamma! No,non andare!>>urlo. Mi sveglio tutto ad untratto,ero sudata,col fiatone,avevo le lacrime agli occhi,continuavo a dire "non scomparire". Non riuscivo più a dormire. Arriva l'alba,mi metto vicino alla finestra,stavo li tutto il mattino,finché:
<< Nikky !>>mi chiamano,ma non mi giro
<< Nikky !>>mi richiamano,ma non mi volto. Si avvicina a me piano piano,si mette difronte a me.
<< Nikky ! Guardami!>>mi dice.
Ero pallida,lo sguardo assente,gli occhi che bruciacano dalla stanchezza,il viso era magro,perché non mangiavo. Ero davanti a quella finestra da due giorni e non me ne ero accorta,sembravano minuti,e invece erano ore,e le ore erano giorni.
Lentamente stavo dinenticando ogni ricordo. Stavo male,la voce che mi chiamava era quella di Axel,lui mi prende in braccio e mi mette distesa sul letto,incomincio a piangere,mi addormento tra le sue braccia. I medici erano preoccupati,non mi svegliavo più,sembravo morta,invece stavo dormendo,poi sono entrata in coma,per poi svegliarmi e riavere la febbre,in poche parole erano stati i mesi più brutti,quando era il mio compleanno ero in coma e quindi. Sognavo sempre la mamma,dimenticandomi ogni volta un ricordo riguatdante una persona. Ma chi? Non ricordavo niente. Dopo qualche periodo ho ripreso a stare bene,avevo ripreso a vivere e non stavo più male. Il mio sorriso era tornato,invece che di buttare il cibo per terra,ora lo mangiavo. Riabilitazione mi hanno proibito di non farla per un po' avevono scoperto che le medicine che mangiavo e anche gli esercizi mi facevano star male. Le gambe non le muovevo ancora,ma per il resto stavo bene. Con tutto quello che era successo,non ero riuscita a dire ad Axel la mia vera identità.
Erano passati quasi due anni,dovevo andare in prima media,ma ero ancora in ospedale quindi non potevo ancora andarci.
Axel mi viene a trovare con Julia,lei si era tinta i capelli di rosa,Axel aveva già tinto in passato qualche punta.
<<Come sta oggi la mia migliore amica?>>mi chiede Julia.
<<Oggi la tua migliore amica sta bene,e ha chiesto ai medici di ricominciare a fare riabilitazione>>rispondo. Axel che era difronte alla finestra rinane male,invece Julia batte le mani. Dimenticavo,Axel era cambiato,non solo nel suo abbigliamento,era asciutto,freddo,dopo che era diventato il "Grande Imperatore" con me non parlava più,quindi non me la sentivo di dirgli proprio adesso chi ero. Ma avrei voluto certe volte stare male per aver la sua attenzione,almeno per una volta come in passato. Anche Julia era cambiata,ma non con me e Axel,con gli altri era fredda.
<<Come è andata Axel?>>gli chiedo.
<<Quante volte ti ho detto cge adesso mi devi chiamare Alex Zabel?!>>mi dice bruscamente. Io mi rattristo,guarda le coperte.
<<Ti ODIO!>>gli urlo. Lui ascolta e rimane male.
<<Cosa?!>>rimane male Julia.
<<Uscite da questa stanza!>>ordino a tutti e due. Mi distendo sul letto mentre loro escono. Incomincio a piangere in interrotamente,prendo un bel respiro e mi calmo,avvicino la sedia e mi ci metto sopra,esco dalla stanza guardando sempre le mie gambe,sempre con l'aria triste. Esco dall'ambito ospedaliero senza nessuno,mi sentivo libera,muovo le ruote per andare avanti,non c'era nessuno con me,respiro l'aria pulita. Vado avanti,scappo da quel luogo,volevo stare da sola in un luogo che piaceva a me,il campo al fiume. Li c'erano i bambini,che non avevano più cinque anni,ma brn si sette.
<<Ciao ragazzi>> urlo salutandoli con la mano seduta sulla sedia a rotelle.
<<Ma è Nikky >>si accorgono. Mi vengono incontro correndo come matti. Mi circondano in un abbraccio.
<<Lo sapete che mi siete mancati>>confesso. Lentamente mi portano giù per la discesa.
<<Okay,io farò l'arbitro.>>dico. Fanno una partita,cinque contro cinque. In tanto in ospedale erano tutti diventati matti a cercarmi. Io ero a divertarmi con i bambini,poi alcuni di loro tornano a casa,altri mi aiutano a riportarmi su per la collina. Faccio un giro per il paese,ma incomuncio a stancarmi e ritorno indietro. C'era un bagnifico tramonto in quel momento che non mi sarei mai persa. Ripasso davanti al campo e vedo Axel che giocava,i miei occhi si illuminano,era il mio idolo,gli volevo tanto bene,ma a sapere che lui non mi guardava più, ne soffrivo. All'improvviso il mio braccialetto incomincia a illuminarsi e a suonare.
<<Ma cosa succede?!>>mi chiedo preoccupata,Axel si accorge che ero li e non ero all'ospedale. E quando smette di suonare quel braccialetto,li si piomba davanti a me Axel.
<<Che ci fai qui?>>mi chiede arrabiato. Il braccialetto ricomincia a suonare
<<Aspetta,prima fammi aggiustare questo aggeggio>>gli rispondo. Lui lo fissa e me lo ruba dalle mani.
<<Devi schiaciare questo pulsante>>mi dice,mi ristituisce il bracciale. Io premo il pulsante ed esce un ortogramma.
<<Mamma! Sei tu?>>chiedo scioccata.
<< Nikky ,allora stai bene! Come stai? Ho provato mille volte a mettermi in contatto con te,ma tu non rispondevi,pensavo che ti fosse sucesso qual cosa. Ma quella è una sedia a rotelle? Amore mio,cosa ti è accaduto?>>mi chiede preoccupata la mamma.
<<È complicato>>rispondo. Axel mi toglie dalle mani l'oggetto. Inizia a parlare con mia madre:
<<È sucesso che...>>Axel e la mamma si guardavano dritti negli occhi.
<<Axel!>>dice la mamma.
<<Freya!>>dice Axel
<< Nikky ! Bene le presentazioni le abbiamo fatte. Ora posso raccontare a MIA MADRE quello che è successo?!>>rospondo
<<Lei è tua madre?>>mi chiede.
<<No guarda,è mia sorella>>gli rispondo.
Quei due continuavano a fissarsi.Poi io riesco a parlare con mia madre dicendogli quello che era successo. Axel mi porta all'ospedale, Camelia mi aveva sgridato,poi Axel mi fa un interrogatorio:
<<Spiegami,come fai ad avere quel braccialetto?>>
<<Ti sembrerà strano,ma io arrivo dal futuro e ho dei poteri,sono un ultra evoluto!>>gli spiego. Lui si mette a ridere,non mi credeva,gli raccontavo per filo e per segno cosa era sucesso: degli uomini mi volevano portare via e la mammami aveva detto di premere un pulsante cge poi ho premuto e mi ero trovata nel campo. Piano piano incomincia a credermi,scopre dei miei poteri e quello che ero capace di fare,ma mi sembrava di aver dimenticato di aver perso una persona quando raccontavo. Ma non sapevo chi era.
<<Sai,anch'io ho un bracciale uguale al tuo!>>mi confessa.
<<Questi braccialetti saranno la nostra unione>>mi dice. Ero felice,era tornato come era prima,dolce.

Inazuma Eleven Go: La Storia di NikkyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora