Capitolo 4.0

2.6K 114 6
                                    

BECKY

-Jamie inizia già!- dice Holly eccitata.
È mattina, e fa un caldo incredibile.
-A fare cosa?- chiedo prendendo in altro cucchiaio di cereali -E chi è Jamie?-.
I genitori di Holly sono usciti, e io, Holly e Lawson siamo a tavola per la colazione.
Lawson è seduto a due sedie di distanza da noi mentre Io sono alle destra di Holly che è a capotavola.
-Un cretino- dice Law dopo aver ingoiato un biscotto.
Holly posa il cucchiaio mandando un occhiataccia al fratello -È un mio amico!- dice lei per poi rivolgersi a me -E lui organizza feste tutto l'anno. È il modo migliore per farsi conoscere per questo sta sera dovrai essere impeccabile-
-Sorella, se Jamie Caron rientra tra le tue amicizie sta davvero messa male- dice Law poggiando la sua tazza nel lavello e uscendo dalla cucina.
Holly alza gli occhi al cielo.
-Non sono sicura sia una buona idea Holly...- inizio ma lei mi blocca.
-È un idea fantastica, fidati, ci divertiremo- deve essersi accorta della mia espressione incerta perché mi sorride -E io non mi muoverò dal tuo fianco-.
-Ma non conosco nessuno...-
-È proprio questo il punto! Dai, non vorrai lasciarmi sola!- sporge il labbro inferiore in fuori e mi prende le mani tra le sue.
-Holly se non vuole venire non puoi obbligarla- dice Law rientrando. Prende una tazza pulita dall'armadietto sopra la cucina.
-Ma tu non eri andato via?- chiede corrucciando le sopracciglia.
-Sono andato a svegliare Tommy- versa il latte nel contenitore azzurro, poi il cioccolato e lo mette nel microonde -Ma, d'altronde,per tornare al discorso di prima, non puoi biasimarla se ha interessi un tantino più... Colti dei tuoi Holly-
-Colti?- chiede -Il fatto che tu sia asociale non significa che lei lo sia!-
-E il fatto che tu non lo sia non significa che lei non lo sia- risponde prontamente lui voltandosi guardarla con naturalezza.
Nel frattempo posa sul tavolo un tovagliolo, un cucchiaio e dei biscotti al cioccolato.
-Magari in Italia le non andava alle feste, forse non era invitata o semplicemente non le piace stare con troppa gente..- dice poi scrollando le spalle.
È un insulto o cosa...?
-Si che ci andavo! E mi invitavano eccome!- mi difendo -A che ora è la festa Holly?- chiedo.
-Nove-
-Ci saremo!- dico mentre Holly scoppi a ridere e mi abbraccia -Vedrai che ci divertiremo!- mi sorride.

-Credi sia troppo corto?- chiedo dando le spalle allo specchio per controllare la lunghezza dell'abito che ho scelto. È nero, con bretelle in pizzo e un decoltè profondo ma tutto coperto di pizzo che lo rende audace ma non troppo.
Come scarpe scelgo delle zeppe nere piene di lacci in velluto.
-Stai benissimo!- dice Holly -Ira manca solo un dettaglio!- mi si avvicina e lega i capelli in uno chignone lasciando fuori qualche ciuffo castano scuro che poi arriccia con la piastra.
Il trucco è semplice, eye-liner e rossetto rosso mattone.
Senza ovviamente contare il fard, il fondotinta ecc...
-Ma i tuoi non ci diranno nulla?- chiedo.
-I miei pensano che siamo già uscite- mi dice.
-ma come faremo a...-
-Levati le scarpe- e io eseguo.
-Che stai facendo?!- mi agito quando la vedo uscire dalla finestra.
Ma Holly non era la ragazzina tranquilla ed educata di qualche giorno fa?
-Muoviti!- mi dice, percorre il tetto, scende giù aiutandosi con il ramo dell'albero vicino.
-Oh merda...- impreco in italiano.
Metto un piede fuori. Poi un secondo.
-Non mi sembra una buona idea...- dico più a me stessa considerato che Holly non mi può sentire. Ovviamente inciampo è proprio quando penso di essere praticamente morta una mano mi afferra e mi tira su.
-Che stai facendo!?- dice una voce dietro di me.
Fa che non sia Tony, fa che non sia Tony, fa che non sia Tony!...
Mi volto: Lawson.
E mi che gli dico?
Mentire o non mentire?
-io... Sto...- oh, al diavolo -Sto andando alla festa con tua sorella-.
Lui mi guarda come se fossi pazza -E perché esci dalla finestra?- mi chiede, poi guarda in basso.
-Oh, no, ti così non esci!- e inizia a tirarmi su.
-Che cosa?- chiedo
-Mi hai sentito, non puoi andare in giro vestita come...-
Io intuisco già ciò che vuole dire -Come?-
-Lascia perdere- dice e si passa una mano tra i capelli -Muoviti e rientra-.
-No, dillo! Vestita come?-
Lui mi guarda negli occhi incerto ma rimane zitto.
-Come una puttana? Era questo ciò che volevo dire?-.
-Senti Rebecca, non è ciò che io...-
-Si lo è- gli puntò il dito indice della mano libera contro -Non ti devi permettere capito? Non ti devi permettere di giudicarmi!- dico strappando il braccio alla sua presa e scendendo dal tetto -
-Muoviamoci- dico.

Sono qui da poco più di 90 minuti. Conosco già più di 40 persone. Ho bevuto solo 1 birra. Non vedo Holly da 87 minuti.
Appena arrivate mi ha presentato a tutti. In particolare a Jamie, il proprietario della casa, poi alla sua migliore amica Coral.
Coral è bellissima con quei suoi capelli rossi e gli occhi azzurri.
-Vuoi bere qualcosa?- mi chiede Jamie. Ha un accento molto strascicato e deve ripetere le cose più volte per farsi capire da me.
-Em.. Tipo?-
-Whisky e coca?- mi chiede.
-No grazie- dico e mi stringo ancora di più contro il muro.
-Come no?- chiede sorridendo. Lui è ormai al terzo o quarto bicchiere -Dai, divertiti un po' piccola-.
Io mi stringo ancor di più facendomi sempre più piccola mentre lui si avvicina e poggia il petto contro le mie mani. Ovviamente fraintendendo il mio gesto perché io volevo solo allontanarmi.
-Su, piccola...-
-No- dico quando prova a baciarmi -Holly!- grido ma lei continua a ballare con un ragazzo, la musica è troppo alta.
Provo a chiamarla ancora una volta ma lei non mi nota nemmeno.
Jamie mi blocca le mani al muro e tenta di nuovo di baciarmi ma io mi divincolo.
Poi tutto finisce. Le sue mani si staccano e io riprendo a respirare.
Apro gli occhi: Lawson.
Mi prende per le spalle e inizia a spingermi verso l'uscita.
-Non ti avvicinare mai più a lei!- sbraita rivolto verso Jamie -Sono stato chiaro?!-
-Oooh il figliol prodigo è tornato!- ride ma Lawson lo spinge via.
-Oh, amico, stai calmo!- dice Jamie.
-Stare calmo? Ma vaffanculo Jamie! È questo che fai ora?- chiede fermandosi -Dallo spaccio allo stupro?-
Jamie di colpo si fa serio -Ti importa così tanto di lei? Ora hai deciso di tornare in pista per iniziare con la seconda?- chiede Jamie.
Prima che me ne accorga Law sferra un pugno a Jamie.
-'fanculo!- dice quest'ultimo alzandosi da terra e asciugandosi il sangue che cola dal labbro. È finito su un tavolino e ora il pavimento è cosparso di vetro -Non sei migliore di noi! Per quanto ci provi sarà sempre colpa tua è chiaro? Io spaccio forse è tra di noi c'è qualche puttana e qualche drogato o stupratore. Ma ognuno di noi torna a casa e riesce ancora a guardarsi negli occhi allo specchio, e tu?-
Lawson freme ma poi mi afferra e si volta verso l'uscita.

In meno di un secondo siamo sul prato e lui si piega in due come se avesse corso per ko l'omertà poggiando entrambe le mani sulle ginocchia.
Poi si rialza.
-Che cosa?- chiede
-Come?-
-Che cosa c'è di bello in tutto questo? Per te tu e mia sorella frequentate posti del genere?- mi chiede poi si avvicina -Tu stai bene?-
Io balbettò un si ancora pensando alla sua domanda.
-Forza, andiamo a casa- mi dice e si incammina.
-Ma, Holly?- indicò la casa.
-Holly ha fatto la sua scelta- dice a tono così basso che non sono sicura parli con me.
Salgo in macchina.
-Saranno circa 15 minuti a piedi- dico allacciandomi la cintura del suo pick-up rosso.
-E 5 in auto- risponde solo.
-Com'è possibile che faccia così freddo?- chiedo.
-Qui la temperatura è sempre molto instabile- si volta e prende dallo spazio tra i sedili e la parte aperta del pick-up una felpa blu-grigia.
Io lo guardo alzando un sopracciglio.
Lui crolla le spalle -Sono una persona previdente-.
La indosso subito: Profuma di lui.
Partiamo.
Io per un primo momento sto zitta, poi non c'è la faccio più e ridacchio.
-Che succede?-
-Niente è che.. Con la giacca della tua scuola e il pick-up rosso sembri proprio lo stereotipo americano-.
Lui alza gli occhi al cielo ma sorride.
-Per caso giochi anche a Football? O baseball?-
Lui mi guarda ridacchiando -Entrambi- risponde e io rido.
-Proprio americano-.
Mi appoggio allo sportello abbracciando le gambe con le braccia.
-Che intendeva Jamie con 'Figliol prodigo'?- Chiedo -E a che si riferiva quanto parlava dello specchio e di...-
-No- mi dice, poi mette la freccia e parcheggia -Niente domande-. Spegne la macchina.
-Scusa...- dico ma so già che riproverò a porgliele di nuovo.
Entriamo in casa. Le luci sono tutte spente.
Ci fermiamo davanti alla mia camera.
-Allora...- inizio dando le spalle alla porta.
-Buonanotte- dice e si allontana.
-Aspetta!-
Lui si ferma e volta la testa guardandomi con la coda dell'occhio.
Io mi avvicino a lui e poggiandomi sulle sue spalle gli do un bacio sulla guancia -Grazie- poi corro in camera.

Oversea || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora