Capitolo 13.0

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PARTE SECONDA
BECKY

-Sei un amica di merda!- mi grida contro Kaori. Sono al telefono con lei da circa 20 minuti e la conversazione non sembra migliorare.
-Kaori io... Non mi va di venire!-
-Ma devi! È la festa di Halloween! Non so come fate voi i Italia ma qui la di festeggia in grande- ed ha ragione. Nonostante sia venerdì la scuola è chiusa per completare gli addobbi per la festa di questa sera.
-Io..-
-Rebecca Greco- dice arrotondando le R -Tu verrai a quella festa, quanti favori ti ho mai chiesto in questo periodo?-
Mi alzo dalla sedia posta difronte alla scrivania per stendermi pancia in giù sul letto.
-Quella volta che volevi copiare mat...-
-Quello non conta- mi interrompe lei.
-In mensa quando..-
-Nemmeno quello-.
Sbuffo infastidita. Sento la porta aprirsi e mi volto sperando di non vedere gli splendidi occhi verdi di Law.
-Hey- mi dice Holly sedendosi al mio fianco -Io vado a dare una mano a scuola, vieni?- indossa dei jeans e una maglietta bianca logora. Non proprio il suo stile.
-E vuoi andare così? Morirai di freddo! Fuori ci sono...- mi interrompo per dare un occhiata al telefono -14 gradi! E piove!-
Lei alza gli occhi al cielo -Primo: a Orlando piove sempre. Secondo: mi devo mettere un cappotto e terzo: posso ricordarti che la scuola sembra un forno per quanto sono alti i riscaldamenti? 14 gradi non è poi così freddo-
-Va bene, mi vesto e andiamo- poi mi rivolgo a Kaori -Ora devo andare, Holly vuole dare una mano ad allestire la scuola-
-Ah fico, verrei anch'io ma ho delle cose da sistemare, al massimo ci vediamo più tardi, ti mando un messaggio-
-Ok, cia-
-Aspetta!- mi interrompe... Di nuovo!.
-Ti ho mai detto quanto ti odio quando fai così?-
-Non è vero, mi adori! Comunque, quanti porto di vestiti?-
-Uhm, una M-
-Bene, ciao!- e chiude la chiamata.
Holly si sdrai sul mio letto con le braccia dietro la testa proprio mentre io mi avvicino all'armadio.
-Cavolo! Non ho niente da mettermi!-
-Ci penso io- dice Holly come se non si aspettasse nulla di diverso.
Esce dalla stanza e torna poco dopo con un paio di jeans chiari rotto sulle ginocchia e sulle cosce.
-E ora la maglietta- dice ed esce di nuovo.
Chiudo la porta e mi sfilo i pantaloni e la maglietta del pigiama rimanendo in intimo.
Iniziò a infilarmi i pantaloni ma sono davvero aderenti. Non mi vanno stretti, la taglia è giusta ma non davvero difficili da infilare.
La porta si riapre e Holly torna.
-Come diavolo fai a infilare sti' cosi?- dico e le in tutta risposta lancia la maglietta bianca sul letto.
-Che aspetti?- le chiedo -Aiutami forza!-
Lei con un attimo si avvicina a me che le do le spalle e mettendo le mani nella parte posteriore dei jeans li tira su con soli tue colpi. Le sue mani però rimangono sui miei fianchi.
-Grazie- dico mentre mi volto per sottrarmi al suo strano tocco.
-Tutto ok Hol...? Che cazzo ci fai tu qui!?- Lawson è davanti a me con le guance leggermente arrossate, così come il collo, il suo petto si alza e si abbassa incessantemente, la patta dei suoi pantaloni... Beh quella di sta decisamente alzando.
Dalla nostra ultima discussione i rapporti tra me e Lawson sono davvero tesi.
Nei giorni precedenti non ha perso occasione per sfiorarmi, a tavola continua a tenere il più possibile gli occhi nei miei, non li distoglie nemmeno quando qualcuno gli fa una domanda.
Il signor Alden non sembra dare molta importanza agli sguardi,ma Holly è sua madre li hanno notato eccome.
-Holly mi ha chiesto di portarti quella maglietta. Poi tu mi hai chiesto di aiutarti e l'ho fatto- si caccia in tasca le mani e fa spallucce.
-E tu l'hai fatto? Ma che cavolo?-
-Senti non farne un dramma...- dico poi abbassa la voce -Come fosse la prima volta che ti tocco il culo..- peccato che io lo senta perfettamente.
-Hey testa di cavolo guarda che ti sento- lo spingono.
Lui sta per rispondermi per le rime, poi però abbassa lo sguardo e la sua bocca si contrae in un ghigno compiaciuto.
Lui fa un passo avanti sfiorando la mia fronte con la sua -Adoro questo colore- dice poi prendendo la spallina del mio reggiseno verdeacqua tra le dita e lasciandola, nel silenzio della stanza lo schiocco del tessuto sula mia pelle è assordante.
-Fermo- dico tentando di spostarmi.
-Cosa sto facendo?- chiede strofinando il naso contro il mio.
-No..- mi lamento ma non lo pensò sul serio, quel ragazzo è una calamita.
-Shh..- mi dice posando una mano tra i miei capelli e sfiorandomi le labbra con le sue.
-Law, se Becky non vuole non puoi continuare!-
Lawson si stacca immediatamente da me. Quando si tratta di Tommy tutto passa in secondo piano, come è giusto che sia. Law ama davvero suo fratello.
Approfitto di quella distrazione per infilarmi la maglietta.
-A fare cosa?- chiede lui.
-Lo sai!- dice il bimbo mentre sorride imbarazzato.
-No, non lo so- ora sta ridendo. Ti abbassa poggiando sui talloni.
Il piccolo si mette le mani a coppa ai lati della bocca e sussurra decisamente troppo forte -Le davi i bacetti- ridacchiando.
-Oh, no, non le davo i bacetti- dice Lawson -Le parlavo-
-Ma la tua bocca era sulla sua!- il bimbo ride mantenendosi la pancia.
-Ma quelli non erano bacetti!- dice e prende il bimbo tra le braccia rialzandosi. Lo stringe a se -I bacetti sono questi!- e inizia a tempestare di baci le guance di Tommy facendolo ridacchiare. Poi lo porta più in alto e gli fa delle pernacchie sul pancino facendogli il solletico. A quel punto Tommy sta ridendo per davvero e anche io.
Quando smette Thomas prende il fratello maggiore per le guance e gli dà un bacio sulle labbra per poi abbracciarlo e correre via.
Io sto ancora ridendo e la tensione di prima si è alleggerita.
-Sei fantastico con lui- dico passandomi una nato tra i capelli cercando di legarli in una treccia.
-Naaah, è lui che è un bambino fantastico- si avvicina a me e libera i capelli dalla treccia -Lascia fare a me- dice prendendo dal cassetto due elastici trasparenti. E legando i miei capelli in die trecce che partono dall'attaccatura del capo e arrivano all'incirca poco sotto il seno.
-Et voilà!- dice.
-Wow!- mi guardo allo specchio, è un acconciatura bellissima.
-È una treccia olandese, ti sta benissimo- mi dà un bacio sulla tempia posando le sue mani sulle mie spalle.
-Forza!- dice staccandosi -Devo accompagnarvi io- dice.
-Come mai così gentile?-
-Io sono una persona gentile... La maggior parte delle volte... E poi con te fare lo stronzo non funziona quindi suppongo di dovermi comportare bene per farti entrare in quella testa dura che sono il ragazzo giusto per te-.

La sala è quasi pronta, sono ormai le 19, Kaori è arrivata alle 18 con due buste piene di stoffa ed è venuta dritta da me.
Dopo mezz'ora di contrattazione ho accettato di indossare il capo preparato da lei.
È davvero bello. Mi ha spiegato che si è ispirata a Alice in the wonderland Per preparalo, all'abito indossato da Alice quando partecipò alla corte della regina Rossa.
Io sono Alice e lei... Il cappellaio. Indossa una parrucca arancione e gli stessi identici abiti. Mi racconta che ci ha lavorato per mesi!
Holly si è travestita da regina bianca, segretamente d'accordo con Kaori.
Appena arrivano le 21 la stanza è quasi piena
Mi giro in tondo cercando volti conosciuti, vedo Tyler, i due ragazzi da cui mi ha salvato il giorno che ci siamo conosciuti, qualche ragazzo con cui ho lezione e Thomas.
-Perché qui usate tanto i nomi con le T?- chiedo a Kaori.
Lei fa un sorso dal suo bicchiere -Qualche hanno fa un ragazzo di nome Kody Forest veniva a questa scuola. Era molto solitario, tutti noi pensavamo fosse solo timido.
In genere i ragazzi tranquilli in questa scuola non vengono notati ma Kody aveva addirittura attacchi di panico quando qualcuno provava a parlare con lui! Era magrolino e di salute cagionevole.
Una mattina inciampò sui gradini della scuola una ragazza, Suzy Raynolds, una ragazza del terzo anno inglese.
Lei provò ad aiutarlo ma lui come al solito sclerò e per la sua reazione tutto l'istituto iniziò a prenderlo in giro. Arrivarono delle voci che Kody avesse insultato Suzy chiamandola puttana. Il ragazzo fi Suzy allora lo minacciò e gli diede uno spintone. Nulla di che, un ragazzo qualsiasi avrebbe risposto ma lui no: si alzò e scappò via.
Nei giorni seguenti tutto lo insultarono e lo presero in giro. Sia Suzy che il suo ragazzo erano molto amati a scuola, così tutti pensarono di doversi schierare dalla loro parte. Sai no? Per amicizia. Suzy però sapeva di sta sbagliando così dopo essere stata assente per un po' e nonostante il ragazzo volesse farla rimanere a riposo lei torno a scuola per vedere Kody e tranquillizzarlo, in quel periodo era più pazzo del solito.
Quel giorno Kody portò una pistola a scuola. 36 morti, una strage.
Nel cortile della scuola morirono 14 ragazzi e le restanti erano ragazze, addirittura un bambino! Il nostro preside era Thomas Once, lui tentò di salvare il bimbo in questione dando la sua vita in cambio, purtroppo per il piccolo non ci fu' più niente da fare-.
Ricordo quel fatto, accadde nel settembre del 2013. Ci fu una lunga discussione nella mia classe la mattina seguente sulla libertà i comprare le armi in America.
-Una storia simile si svolse sempre in questa scuola negli anni 70', quindi la nuova preside decise di dedicare la scuola al preside Thomas-.
La St.Thomas Private school of Orlando
-Suzy era la mia migliore amica- dice.
-E il suo ragazzo?-
-Vive con il loro figlio- dice lei.
-Avevano figli?- chiedo sorpresa.
-Ne avevano due, la bimba, Lara, morta quel giorno e il bimbo Thomas- dice.
Io sbianco: la culla, la foto sul pavimento, l'iperprotettività, la rabbia e il dolore...
Io torno a guardare Kaori -Becky io...-
-È lui vero?- chiedo con le lacrime agli occhi.
Lei prova ad avvicinarsi ma quando mi vede allontanarmi annuisce con aria mortificata.
-Nooo!- grida qualcuno dietro di me, mi volto lentamente ma conosco già la voce.
Lawson mi guarda piangendo ma nel caos della festa nessuno se ne accorge.
Tutte le bugie e... E, Oddio, il dolore he deve aver provato.
E io non ho fatto altro che odiarlo. Mi dispiace.
Scoppio a piangere e Lawson mi prende tra le braccia. Io alzo il volto per guardarlo negli occhi.
-Perché non me l'hai detto Law? Perché non mi hai detto che Thomas è tuo figlio?-

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