Capitolo 5.0

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BECKY

-Ma che ti è saltato in mente!- grida una voce dal piano di sotto. Socchiudo gli occhi a causa della luce: sono solo le otto...
-Io non potevo sapere...-
-Si che potevi!- Lawson... -Vuoi dirmi che con tutto che te la fai con loro da anni non immaginavo minimamente potessero fare una cosa del genere?- sbraita.
-No- risponde Holly tenue. Ma persino io sento la sua scarsa convinzione.
-Sei una bugiarda! Se vuoi andare in quel covo di drogati fa pure ma lascia fuori Rebecca!-
-Come mai ti interessa tanto?- chiede d'un tratto.
Ma io, ormai in piedi entro proprio quando Lawson sta per partire con un altra sua sfuriata.
-Buongiorno- mi stropiccio gli occhi.
-Hey- mi dice Holly.
-Buongiorno a te- Lawson accenna un sorriso ed io gli sorrido di rimando.
Holly sale le scale in fretta e furia -Mi dispiace tantissimo per ieri! Io...-
-Non preoccuparti, va tutto bene. Non è stata colpa tua- le sorrido -Però! Sei mattiniera ti eh?-
-Mattiniera? Sono appena tornata a casa- ride lei anche se vedo il disagio nei suoi occhi -E proprio per questo vado a nanna! Notte Becky!- va in camera sua e socchiude la porta -Scusa ancora-.
Ora sono di nuovo sola con Lawson che sta salendo le scale.
-Come ti senti?- Mi chiede quando mi sta difronte.
-Bene..- dico abbassando lo sguardo.
Lui annuisce abbassando a sua volata lo sguardo e si caccia le mani nelle tasche.
-Beh io ora...- si schiarisce la gola -Vado a farmi una doccia-
-Oh, certo!- rispondo e mi faccio da parte.
Quando li mi sorpassa poggiò una mano sul corrimano della scala e faccio il primo gradino ma involontariamente mi blocco e mi volto a guardarlo: la porta della sua camera e socchiusa e da quell'angolo riesco a vederlo mentre si toglie la maglietta dandomi le spalle. Forse si sente osservato perché esitante si volta e punta gli occhi nei miei, lentamente si slaccia la cinta e si pantaloni.
Quando arriva alle mutande mi riscuoto arrossendo e distogliendo lo sguardo dal suo scendo di corsa le scale maledicendomi.
-Non ho visto nulla- ripeto a me stessa tentando di darmi un tono neutro -Niente di niente!-.
Si, sono davvero patetica...
Verso del succo in un bicchiere e lo bevo tutto d'un fiato.
-Non ho visto proprio nulla...- dico mentre con l'indice picchietto il lato del bicchiere vuoto.
-Cosa avresti dovuto vedere?- mi chiede una vocina.
Mi volto: Tommy mantiene con entrambe le mani uno di quei bicchieroni enormi per bambini con dovrà le immagini di Paperino è una lunga cannuccia azzurra attorcigliata.
Tuo fratello nudo...
-Niente io... Parlavo sola..- gli sorrido -Che fai?- chiedo.
-Stavo andando a prendere i pattini- indica con un dotino dei piccoli pattini a quattro ruote vicini all'entrata.
-Tu sai pattinare?- mi chiede .
-Non su pattini come quelli- dico -In Italia non si usano, però so usare i Rollerblade- spiego al bambino.
-Che piedi hai?- mi chiede.
-Come?-
-Vieni con me-.
Andiamo nel garage della casa e Tommy mi passa dei Rollerblade neri e viola -Questi sono di Holly ma lei non li usa- mi spiega -Provali!-
-Non credo sia una buona idea Tommy..-
-Daiiii, ti preeeeego- il piccolo mi tira per la mano e io lo ascolto.
Li provo e mi vanno precisi.
Mi alzo in piedi e poggiandomi a vari muri riesco a uscire per strada con Tommy. Lui si infila i suoi pattini e iniziamo a fare avanti indietro per il marciapiede.
Fortunatamente Holly ha anche le varie protezione e Thomas non fa storie quando gli dico di infilarsi casco, polsiere e ginocchiere.
-Come fai a saper andare coi pattini se sei così piccolo?- chiedo. Ci teniamo per mano mentre andiamo per l'ennesima volta su e giù.
-Me l'ha insegnato Zia Roby- mi spiega.
-Sorella di mamma i di papà?-
-Di mamma-
-Wow, d'evessere davvero in gamba- sorrido.
-Si, lo è. Una volta la vidi pattinare nel cortile dei nonni e le ho chiesto di insegnarmi. E lei lo ha fatto!- ride Tommy.
Io aggrotto la fronte -Dev'essere essere davvero giovane!-
-Si, lei ha...- il bambino mi nostra prima dieci, poi tre dita -Così anni!-
-Tredici?- chiedo -Impossibile...-
-Si, ha tredici anni-
Io mi distraggo un attimo e quando una voce grida dietro di noi sobbalzo così forte da cadere a terra. Il bambino ancora attaccato calla mia mano cade di sedere ma anziché scoppiare in un pianto disperato ride.
-Siamo caduti- dice mentre si tiene le mani sulla pancia mentre ride così forte da avere le lacrime agli occhi.
Io ridacchiò.
-Tommy!- grida una voce dice una voce dietro di noi.
Entrambi ci voltiamo e vediamo Lawson arrabbiatissimo che ci viene in contro.
Si è cambiato e adesso indossa dei pantaloncini lunghi fin sopra il ginocchio, una canotta bianca e delle Converse.
-Oh~oh- dice il bimbo ma subito dopo viene preso in braccio dal fratello -Stai bene Thomas?- gli chiede carezzandogli le guance.
Prima che io possa rispondere Lawson si volta verso di me -Mi spieghi che cazzo ti è passato per la testa?- sbraita.
Io rimango ammutolita dal suo scatto d'ira.
-Cosa...?- chiedo.
-Se vuoi ammazzarti tornatene da dove cazzo sei venuta ma lascia in pace Tommy-.
Il bambino spaventato da tutte quelle grida inizia a piangere aggrappandosi alla maglia del fratello -Fratellone smettila di sgridare Becky!-
-Fa silenzio Tommy- dice al bambino -Sono cose da grandi- e gli fa poggiare la testa nell'incavo del suo collo massaggiandogli la schiena per calmarlo.
-Stavamo solo pattinando!- rispondo a tono slacciandomi i pattini e alzandomi in piedi.
-Non me ne frega un cazzo!- risponde di nuovo irato -Se per causa tua di fosse fatto male...- inizia ma poi si passa una mano tra i capelli come se solo l'idea fosse uno strazio.
-Cosa mai sarebbe potuto succedere?!- gli chiedo ponendomi sempre più vicina a lui.
-Non puoi saperlo!- risponde indietreggiando.
-Niente! Non sarebbe successo nulla! Avevamo tutte le protezioni necessarie!- rispondo avvicinandomi mentre lui continua a indietreggiare.
Quando si blocca la mi accorgo che ha poggiato la schiena contro un albero.
I nostri nasi si sfiorano.
-Non puoi sapere cosa sarebbe potuto succedere- sussurra lui. Rimane immobile mentre quasi involontariamente continuiamo a strisciare i nostri nasi.
Lui chiude gli occhi e quando li riapre sembra, concentrato ma la paura c'è ancora.
-Lascia in pace Tommy- poi si volta e con i bambini tra le braccia entra in casa.
Il piccolo mima un 'mi dispiace' mentre entra in casa.
Quando entrò i pattini del bimbo sono vicino all'entrata.
Quella sera non ci sono più.

-Hey- dice una vocina dietro di me.
Sono in camera a guardare un film. Holly è uscita, mi ha proposto di andare con lei ma ho rifiutato.
I genitori di Law sono dai vicini loro amici. Non parlo con Law da questa mattina...
-Hey Tommy- dico. Mi sposto di lato sul letto e gli faccio segno di salire.
Lui si sfila le scarpe e le getta ai piedi del letto.
Come al solito la temperatura si è abbassata notevolmente.
Gli offro un pezzo di coperta e gli passò il pacco di patatine trovato in cucina.
-Grazie- mi dice mentre le prende una enorme e la mangia con due mani.
Io sorrido nel vederlo incantarsi davanti alla TV.
Trasmettono 'Gli aristogatti'.
Restiamo in silenzio fino alla fine del film poi Tommy si gira verso di me.
-Mi dispiace- mi dice.
-Per cosa?-
-Per aver fatto litigare te e Lawson-.
-Oh- prendo a giocherellare con le lenzuola -Non è stata colpa tua, non preoccuparti-.
Rimane in silenzio per un po' poi si alza ed esce.
Quando rientra porta con se un giocattolo rotondo e un foglio.
-Vieni, e porta le coperte e i cuscini- mi dice ed io lo ascolto.
Tommy preme un pulsante rosso e il giocattolo proietta su tutta la stanza le varie costellazioni.
Il bambino prende il foglio alla sua destra e lo piega più e più volte triplicandone la dimensione.
-Quella è Orione!- il bimbo indica un punto della stanza, poi uno sul foglio -Vedi?-
-Si- sussurro io -È bellissimo- dico.
-Si, lo è- annuisce Thomas.
-Quelle lì sono l'Orsa maggiore e l'Orsa minore-.
-Ma com'è possibile che tu sappia tutte queste cose- chiedo mentre mi alzo in pieno e mi muovo per la stanza.
-Me le insegna Lawson per la maggior parte- dice come se nulla fosse -Dice che sono molto intelligente-
-Lo sei- sorrido.
-Una volta disse che le piacevano molto le stelle-
-Di chi parli- chiedo.
Il bimbo mi guarda.
-Tommy, a nanna, è tardi- Lawson entra nella stanza e abbassa lo sguardo subito dopo aver incrociato il mio.
-Ti prego Law, ancora cinque minuti! Sto facendo vedere a Becky le stelle!-
Lawson entra con le mani nelle tasche posteriori dei jeans.
-Vieni!- mi dice Tommy e mi trascina verso suo fratello.
-Dammi l'indice, bene. Questo è il leone!- Le luci sono finite su di noi che ci frapponiamo alle pareti.
Tommy si arrampica sul petto e mantenendo la mano che gli ho dato con l'indice teso traccia a partire dal ventre del fratello l'intera costellazione.
Ventre, petto. Il suo respiro aumenta. Guancia , labbra. Le labbra si socchiudono. Collo, petto e infine ventre dove la costellazione termina e la mia mano si appiattisce. Sento i suoi addominali alzasi e abbassarsi col suo respiro veloce.
Tommy si rivolge al fratello lasciando la mia mano lì dov'è e prendendo la sua.
-La costellazione attaccata alla tua è l'Idra- Il dito di Lawson guidato dal fratellino parte dal mio ventre piatto, fon sotto il seno, poi sul lato opposto appena sopra e infine al lato del collo. La sua mano si appiattisce a sua volta e resta lì.
Non riesco a distogliere lo sguardo dal suo.
Sento un fruscio e capisco che Tommy è andato via. Che bambino intelligente.
Rimaniamo immobili, poi sento la sua mano muoversi leggermente, il suo pollice disegnare dei piccoli cerchi sotto l'orecchio e la mia mano si sposta sul suo fianco. Lentamente ci siamo avvicinati e ora le nostre labbra si sfiorano.
È una pessima idea? Probabilmente.
Domani me ne pentirò? Forse.
Me ne frega qualcosa? No.
Colmo quei pochi centimetri che separano le nostre labbra e... Lo bacio.

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