Capitolo 7.0

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BECKY

I genitori di Lawson passano poco tempo a casa, così come Holly che sta sera è uscita per l'ennesima volta.
Questo viaggio studio è decisamente più interessante del previsto.
Dopo aver chiamato mia madre esco dalla camera e vado alla ricerca dei due uomini di casa.
La porta del bagno è socchiusa e delle risate arrivano da dentro.
Io busso -Si può?- chiedo ed entrò senza aspettare una risposta.
La stanza è immersa in un caldo vapore che sa di ciliegia, fragranza alquanto femminile...
-Becky!- grida Tommy allea mi vede.
È immerso nella vasca piena di schiuma e gioca con una barca. Il fratello è sull'altro lato. Nudo.
La schiuma copre tutto così nonostante il mio attimo di esitazione mi avvicino quando mi viene detto di farlo.
-Vieni anche tu a fare il bagno?- mi chiede il piccolo.
-Tommy, quante volte te l'ho detto? Le signorine non fanno i bagni coi maschietti- gli spiega Lawson che gesticola con in mano una paperella di gomma.
-Ma nei film lo fanno!-
-Nei film è tutto falso- gli ricorda il fratello -Tranne in quelli della Disney-.
Io mi accovaccio accanto al bambino che ha i capelli asciutti.
-Da quanto siete qui dentro?- chiedo notando le dita ruvide del bimbo.
-Quasi un ora- mi dice Lawson.
-E non gli hai ancora lavato i capelli?- ridacchio.
-Eravamo occupati in un salvataggio dai pirati- alza la paperella e la spreme per farla fischiare.
-Me li lavi tu?- mi chiede il bimbo e mi da le spalle.
-Ok- dico e prendo il soffione.
Gli bagno delicatamente i capelli e ci verso lo scialo sopra. Inizio a massaggiare con delicatezza la cute del piccolo mentre lui continua a giocare.
Ripeto il lavaggio e applico il balsamo.
Risciacquo.
-Ecco fatto!- dico.
-Brava!- Tommy batte le mani -Ora a lui!- indica il fratello.
Lawson alza gli occhi al cielo -Tommy io non sono un bambino-
-Lo so- ride il bambino -Sei troppo alto per esserlo!- poi si arrampica su di lui -Ma lei è davvero brava!-
-Forza- gli dico -Vieni qui ragazzone-.
Lawson mi si avvicina e poggia la chiesa alla parete della vasca.
Io, in ginocchio dietro di lui, verso la prima dose di sciampo e iniziò a massaggiare.
A Lawson sfugge un piccolo gemito.
-Non è fantastica?- dice il bimbo arrampicandosi sul fratello.
-Eccome se lo è- risponde ancora con gli occhi chiusi.
-Sai, ci ho riflettito a fondo e...-
-Riflettuto- lo corregge il fratello.
-E sono convinto che tu saresti una fantastica mamma un giorno-.
A quelle parole il balsamo mia scappa e l'acqua insaponata finisce in un occhio di Lawson.
-Scusa- dico e faccio scorrere lentamente l'acqua per pulirlo e lenire il bruciore mentre passo il pollice delicatamente sulla palpebra.
-Ma davvero?- dico.
-Si, è per questo che dovresti sposare Lawson- dice il piccolo come se nulla fosse -O me, come vuoi tu-.
-Umm, tra te e Lawson?- ridacchio -Ovviamente te- dico.
-Oh, è così mi lasci per uno più giovane Rebecca?-
-Dimentichi Fratellone- si inserisci il bimbo -Che io so fare una cosa che tu non sai fare-
-E cioè?- chiede il maggiore.
-So le costellazioni!- dice -O per lo meno le saprò!-
-Si piccolo ma io so fare una cosa che tu non saprai fare per molti anni- risponde il fratello.
-E cosa?-
-Eee non si può dire- ride e si mette le mani sotto la testa. Ho finto di lavargli i capelli, Poggio il soffione nell'acqua tentando di non ridere per l'affermazione di Lawson che apre chi occhi e mi fa maliziosamente l'occhiolino. Io arrossisco e prendo l'accappatoio del bambino.
-Dimmelo- dice lui corrugando la fronte.
-Non posso- ride Law -Ma puoi chiederlo a Rebecca-.
-Lei lo sa?- gli chiede.
-Oh, a giudicare dalle sue guance fucsia direi proprio di si!-
-Dimmelo- mi dice Thomas.
-Non lo so- gli porgo l'accappatoio e lui si infila le maniche, poi lo tirò fuori dall'acqua facendolo sedere su uno sgabello.
-Tu lo sai- continua il piccolo.
-No- rispondo strofinandogli i capelli con un asciugamano.
Tentando di non ridere.
-Uffa- dice.
Io gli spazzolo i capelli e quando mi volto verso di Lawson lui si è appena alzato e il suo corpo grondante d'acqua è qualcosa di assolutamente meraviglioso. I muscoli bagnati ben definiti delle spalle, della schiena, del sedere... Sono magnifici.
Lawson si lega in vita un asciugamano e si volta... E mi scopre a guardarlo...
Un ghigno compiaciuto aleggia sulle sue labbra mentre io, rossa come un peperone, mi volto verso il bambino che, troppo impegnato a giocare col laccio del suo
asciugamano non si è accorto di nulla.
Prendo un elastico dal ripiano sotto il vetro e lego i capelli in uno chignon disordinato.
Mi schiarisco la voce -Dov'è il phon?-
-Eccolo- Lawson lo prende dal mobiletto al mio fianco e me li passa, ancora con quel ghigno.
-Grazie-.
Lo attacco alla spina e iniziò ad asciugare i capelli al bimbo.
Lawson mi si avvicina e prende l'asciugamano che ho usato per i capelli del bambino.
Se lo poggia sulla testa e lo nuove per asciugarsi i capelli.
-Fatto- dico passando le dita tra i setosi capelli biondi di Tommy.
-Come si dice Tommy?- Gli chiede Law.
-Grazie- risponde il bimbo.

Passiamo la serata a vedere un film sul divano, ma alle 10 il piccolo crolla e Law lo porta a letto mentre io mi avvio verso la mia camera.
-È proprio un diavoletto- mi dice avvicinandomisi.
Prende le mie mani tra le sue  e mi bacia la fronte.
-Lawson- lo chiamo
-Si?-
-A che si riferiva oggi Holly?- gli chiedo.
Lui si irrigidisce.
Rimane in silenzio per più di un minuto, poi si abbassa, mi da un bacio sulla guancia -Buonanotte Rebecca-
-Law- provo a fermarlo ma lui non mi ascolta.
Lo chiamo ancora e lui si blocca senza voltarsi.
-Spiegami-
-Non capiresti-
Io ammutolisco -Provaci al meno-
-No-
-Perché?-
Lui si volta a guardarmi -Perché non voglio perderti- poi entra in camera.
Io vado nella mia e sussurro alle mie 4 mura -Non mi perderai...-

-Holly- la chiamo quando sento i suoi passi sul parquet: sono le 5:13 di mattina.
-Becky!- dice quando mi vede.
-Ho bisogno di parlarti- dico. So bene che è ubriaca, e che non è giusto ma...
-Riguarda Tommy- dico.
-Lui te l'ha detto?-
-Detto cosa?-
Lei scoppia a ridere -Oh, no Cara, mi ucciderebbero-
-Chi?-
-Tutti-
-Titti chi?- la seguo nella sua camera -I tuoi? Lawson?-
-Non solo loro! Tutti!-
-Perché?- gli chiedo mentre la osservò cambiarsi.
-Non si dice- ridacchia quando rimane in mutande davanti a me, poi si infila una maglietta e si mette sotto le coperte.
Si alza su un gomito e si guarda intorno come se qualcuno potesse sentirci, poi mi fa segno di avvicinarsi piegando più volte l'indice verso di se. Mette le mani a coppa e sussurra -Qui non si parla di lei, quindi Shhh- dice poggiando l'indice contro le labbra e scoppiando a ridere. Il suo sussurro non è stato tale, immagino che l'alchol inibisca i sensi.
-Lei chi? Di chi parli?- le chiedo ma lei è già scivolata nel sonno.
Quando esco dalla stanza mi avvicino alla mia camera ma all'ultimo mi fermo e vado verso lo 'sgabuzzino'.
Scuoto la porta: chiusa a chiave.
Mi avvicino alla camera di Lawson, la porta è socchiusa.
-Cosa mi nascondi?- sussurro. Mi siedo sul bordo del letto e sfioro i suoi capelli biondi.
Com'è bello, sembra un angelo.
Lui si muove nel sonno è socchiude gli occhi.
-Rebecca- dice appena mi vede -Che succede?-
-Niente io... Non riuscivo a dormire- gli spiego.
-Troppi pensieri per la testa?- mi chiede alzandosi sui gomiti e mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Già- dico godendomi il suo tocco.
-Vuoi dormire qui?- mi chiede e io lo guardo -Le coccole funzionano sempre per i problemi di sonno- mi spiega sorridendo.
-Fatti più in là- gli dico e mi infilo sotto le coperte con lui. Poggiò la testa contro il suo petto e le mie gambe si intrecciano alle sue mentre lui continua ad accarezzarmi.
Io sbadiglio.
-Notte- dice Lawson dandomi un bacio sulla fronte.
Io alzo il viso e lo bacio con irruenza, accarezzando con la mia la sua lingua.
-Notte- dico e lo abbraccio.
Lui per un momento esita, poi con il suo corpo fa peso sul mio ponendosi sopra di me.
Il suo profumo è paradisiaco e in meno di un minuto mi addormento.

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