Capitolo 14.0

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BECKY

L'aria è gelida e il vestito senza maniche cucitomi da Kaoti di certo non aiuta.
Le lacrime si sono ormai gelate sul mio volto mentre me ne sto qui, seduta sugli spalti del campo da Football. Se Lawson sente freddo non lo mostra, se ne sta seduto al mio fianco con capo chino, i gomiti poggiati sulle ginocchi e le mani incrociate. La camicia che indossa sembra quasi strapparsi sui suoi muscoli per quanto è tesa.
Anche da qui riesco a vedere la scia umida delle lastrone sulle sue guance.
Mi stringo le ginocchia al petto -Parlami- dico.
In lontananza la musica proveniente dalla festa riempie il nostro silenzio.
-Si chiamava Suzy Raynolds- dice, poi sorride amaramente -Ma questo già lo sai- si passa una mano sulla bocca come per concentrarsi poi la intreccia nuovamente con l'altra è si volta verso di me. È lì che mi accorgo, per quanto legga della leggera rabbia nei suoi occhi tutto ciò che vedo ora è rassegnazione, dolore ma soprattutto stanchezza. Stanchezza di chi porta un fardello troppo grande sulle sue spalle da troppo tempo.
-Eccola lì. Sul tuo volto, la compassione...-
Io rimango in silenzio, il pianto mi ha sfinito.
-In ogni caso. La conobbi il primo giorno del mio primo anno, lei era la migliore studentessa del terzo. Ci fece fare un giro nella scuola e...- la sua voce si smorza -Era così bella, Becky! Così bella! Io ovviamente sembravo più grande della mia età così quando un professore ci spiegava l'utilizzo di un laboratorio ed io me ne stavo in fondo al gruppo annoiato iniziammo a parlare. Sai, lei era bionda, ma non quel biondo tinto, no, era un biondo grano con ciuffi più chiari del tutto naturali. Gli occhi però non erano chiari, sembravano di un castano quasi dorato, combinazione strana- sorride -Sai lei, adorava le trecce. Ogni giorno veniva a scuola con un'acconciatura diversa.
In ogni caso... Iniziammo a parlare e, da cosa nasce cosa e, conobbi per prima Kaori, la sua migliore amica poi Tyler il suo migliore amico- Ride -Tyler è gay e ha sempre avuto una passione per me sai?-
-Suzy pensava che tu fossi gay?- Risi piano.
-Si! Quando scopri che in realtà non lo ero, nella foga delle mie lamentele per il suo errore mi prese per le guance e mi baciò. Eravamo sotto il portone di casa sua...- sospira -Ma niente fuochi d'artificio.
Iniziammo a stare insieme, io mi ripetevo che se quei baci non avevano niente di speciale non c'era da preoccuparsi così continuammo a stare insieme.. Arrivarono le vacanze di Natale e...-
-Aspetta- lo blocco -Tu non provavi nulla durante un bacio... Ma ci sei rimasto assieme? Perché?-
-Rebecca l'unica persona che mi abbia mai fatto sentire.. Vivo! Durante un bacio sei tu!- mi fissa per un attimo poi scuole la testa e distogli lo sguardo.
Pioviggina me non sembra importargli, e se è per questo non importa nemmeno a me.
-Una sera la portai a casa. Erano le vacanze di Natale ed eravamo usciti. Le diedi un bacio abbracciandola, poi la baciai sul collo mentre la mia mano la accarezzava sul...- lui arrossisce e mi guarda come a scusarsi.
Io faccio spallucce e lui continua -In quel momento il fratello maggiore di lei, Joseph, uscì e nel vedere la sorella fece una sfuriata. Era conosciuto per essere terribilmente protettivo nei confronti delle sue sorelle.
Dopo avermi minacciato prese Suzy per i capelli dandole uno schiaffo.
Lei cadde per terra ma lui la rialzo tenendola per i capelli.
Le urla svegliarono la sorella minore ma Joseph la spinse indietro quando uscì per aiutare la maggiore con un colpo sul volto.
Approfittai di quell'attimo di esitazione per staccarlo da Suzy e spingerlo per terra, poi presi lei e sua sorella portandole a casa mia.
Arrivati a casa spiegai ai miei cosa era successo e loro prepararono un letto per ciascuna.
Quella notte però pur di tranquillizzare Suzy rimasi con lei nella sua stanza e...- si schiarì la gola -Beh concepimmo Tommy e sua sorella... Eravamo giovani, per lo meno io lo ero e non mi rendevo conto di ciò che facevo ma non è di questo che mi pento. Tommy è la cosa migliore che...- la voce gli si spezza ma io aspetto paziente.
-La mattina dopo ci arriva la notizia che la madre di Suzy era in ospedale. Corremmo da lei e quando arrivammo la polizia ci raccontò che era stato Joseph a colpire la madre in uno scatto d'ira, l'aveva quasi uccisa. Quando venne arrestato per tentato omicidio , durante il processo prima di essere portato in carcere, gridò contro le sue sorelle: morirete Puttane! Fosse anche l'ultima cosa che faccio!-.
Rabbrividisco, come può un fratello minacciare di uccidere le sue sorelle.
-Quando Joseph fu incarcerato a soli 23 anni pensavamo che ormai fosse finita. Quando la madre fu dimessa dall'ospedale lei è sue figlie tornarono a casa. Due settimane dopo ricevetti una chiamata: Suzy era incinta-.
Lui si alzò in piedi incrociando le braccia sul petto e guardò in alto -Il resto della storia la conosci-.
Rimanemmo in silenzio per circa tre minuti abbinanti. Per impedire alla mia mente di perdere il controllo contavo i secondi: uno, due, tre...
-La amavi?- chiedo.
-Si- dice.
-Tommy ti chiama fratellone-
Lui sospira -Dobbiamo proprio parlarne ora?-
-Si- rispondo secca -Devi dirmi tutto se vuoi che capisca. Nessuna bugia o omissione-
-Dopo la morte di Suzy e della bambina, non ero più in me. Non andavo più a scuola. Non me ne importava nulla di Tommy- si prende la testa tra le mani e stringe...forte -Era mio figlio e non me ne importava niente!-
Io mi porto davanti a lui e gli tolgo le mani. Ora mi guarda negli occhi -Perché mi tocchi? Come fai ad avere il coraggio di toccarmi dopo tutto ciò che ti ho raccontato?-
Unisci le sue mani e me le porto alle labbra -Continua-
-Una sera discute i di brutto con i miei. Avevo bevuto come al solito è avevo solo 15 anni cristi! Mia madre mi disse che se Suzy fosse stata viva mi avrebbe lasciato piuttosto che stare con uno come Joseph. Io la colpì buttandola per terra- ha ricominciato a piangere ma non stacca gli occhi dai miei. Ora sto piangendo anch'io.
-Ero un mostro Rebecca! Un mostro!- Pisa la fronte contro la mia. Le nostre mani ancora unite. I nostri occhi ancora intrecciati.
-Continua-
-Sentì un pianto provenire da una stanza e corsi a vedere. Mio padre stava aiutando mia madre e Holly... Beh lei era troppo spaventata per fare qualcosa. Arrivai di sopra e il ricordo di mia figlia non fece altro che far salire la mia rabbia così quando mio padre mi raggiunse cercano di tenere chiusa la porta io lo spostai buttandolo per terra ed entrai con un solo calcio alla porta.
Il pianto continuava... Ricordo che gridai: basta! Ma Tommy continuava a piangere. Aveva solo pochi giorni. Quando lo guardai mi immobilizzai. Era talmente bello, avvolto in una copertina azzurra nella culla di quando io ero piccolo. Avevo fatto a pezzi quelle nuove costruite da mio padre il giorno della morte di Suzy.
Caddi in ginocchio davanti a lui e... Scoppiai a piangere. Piansi per Suzy, per mia figlia, per Kody quel ragazzo pieno di problematiche che nessuno era riuscito ad aiutare, piansi per la mia famiglia e per quel bimbo abbandonato dal suo unico genitore.
Lo presi in braccio e lo strinsi a me. Gli dissi che sarebbe andato tutto bene, che papà si sarebbe preso cura di lui. Quando finalmente su riaddormentò lo guardai a lungo cercando di memorizzare ogni suo dettaglio. Io volevo chiamarlo in un modo, Suzy in un altro. La mattina seguente andai all'anagrafe per cambiare il suo nome: lui si sarebbe chiamato Thomas-
-Ancora non capisco perché ti chiama fratellone e non papà-
-Ero un disastro Rebecca! Bevevo, non sapevo più chi ero! Decisi di ripetere l'anno e di passare i restanti mesi in un centro di riabilitazione. Dovevo farlo per mio figlio. Quando tornai il bimbo si era già abituato a vedere i miei genitori come fossero i suoi per quanto fosse piccolo e lo psicologo ci sconsigliò vivamente di cambiare i ruoli. Così decidemmo che sarei rimasto suo fratello, almeno finché non sarebbe cresciuto. Quando ero tornato stavo meglio ma non stavo ancora bene-.
Metabolizzati tutto con calma.
-Perché accogliere qui una studentessa? Se sapevate di essere incasinati come famiglia-
-Mia madre ha pensato di fare la cosa giusta. Ero diventato il padre migliore del mondo ma per me c'era solo Tommy. Ma quando sei arrivata tu, tutto è cambiato Angelo. Per la prima volta ho sentito che potevo tranquillamente essere un padre è normale diciottenne-
-Quindi è questo che sono? Un esperimento per divertirti come farebbe un diciottenne?-
-Cosa? No!- dice e mi prende il volto tra le mani -No Angelo, io.. Io ti amo!-
Sentì la rabbia montare dentro -No! Cristo ci conosciamo dal 25 agosto,  praticamente settembre e siamo a novembre! E per la maggior parte di questi 3 mesi ci siamo odiati!-
-Io non ti ho mai odiata!- ribatte -Non mi fidavo di me stesso all'inizio, e dopo la mia 'vacanza' ma sono cambiato! Sono cambiato per te!-
-Ma hai fatto in modo che io ti odiassi! Lawson sei stato davvero coraggioso a cambiare per tuo figlio, ma non è per me che devi cambiare m, è per te stesso! Il fatto che una vacanza dai tuoi... Suoceri ti abbia fatto cambiare vuol dire che, se è vero che mi ami con tutto il tuo cuore- dico poggiando la mano sul suo petto -Questo-Poggio l'indice sulla sua tempia -Non l'ha ancora accettato!-.
-Come posso farti cambiare idea? Come posso farti capire che ti amo?-
-Devi prima farlo capire a te stesso- gli do un bacio sulla guancia.
-Mi odi?-
-No, mai-
-Mi ami?-
-E tu? Tu ami me?-
Lui fa per rispondere ma si ferma a rifletterci ancora un po', poi si decide a rispondermi -Come non ho mai amato prima- mi dà un bacio sulla fronte -E te lo dimostrerò-.

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