Capitolo 9.0

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BECKY

La parte peggiore di essere donna è decisamente il ciclo. Puoi essere una tosta quanto vuoi, ma il ciclo ti stenderà sempre sul letto maledicendo i tuoi genitori per averti fatta femmina.
Ormai non vedo Lawson da più di una settimana. Non ho ben capito come farà con la scuola, ma io la inizio oggi.
Primo giorno di scuola, primo giorno di ciclo. La mia sfortuna non ha limiti...
-Hey Becky!- mi chiama Holly. Quando mi volto la trovo appoggiata allo stipite bianco della porta della mia camera -Pronta?-
-Andiamo- dico incerta e controllo il telefono: nessun messaggio di Lawson.

-Buongiorno ragazzi- dice il professore. Lo sento da fuori la porta.
Ho lezione di letteratura e per trovare la classe ho dovuto girare tutta la scuola  seguendo un foglietto no bianco con scritte le classi arrivando in ritardo ovviamente.
Mi faccio coraggio e dopo un attimo di esitazione entro.
Il professore si volta verso di me, è giovane, avrà circa una trentina d'anni. Porta gli occhiali e una camicia azzurra con le maniche alzare fino al gomito.
Si volta a guardarmi, ha gli occhi scuri e amichevoli.
Lui mi sorride e mi dice qualcosa in inglese. È davvero bello maledizione...
Io mi riscuoto e faccio di no con la testa sperando che capisca.
-Tu sei l'italiana?- dice poi in perfetto italiano.
Io annuisco e timidamente mi avvicino quando mi fa cenno di entrare.
-Ragazzi- richiama la classe e tutti si zittiscono -lei è la vostra nuova compagna- dice e sono convinta che stia parlando lentamente per farsi capire da me.
Poi di volta verso di me -Presentati- dice in italiano e deve rendersi conto della mia esitazione perché aggiunge -Io sono Samuel Handrows- mi porge la mano e io gliela stringo -Parlo italiano perché sono specializzato in letteratura Americana, inglese e Italiana- mi spiega.
-È una coincidenza che lei insegni a me?- chiedo.
Lui solleva le sopracciglia sorpreso ma poi riprende a sorridere -No, non lo è-.
Poi mi fa cenno davanti a se e la discussione è chiusa.
-Ciao- dico io in inglese dal centro della stanza -Io sono Rebecca Greco- mi interrompo quando sento delle risatine ma poi riprendo -E... Come voi saprete quest'anno starò con voi- mi spingo una ciocca di capelli dietro l'orecchio e guardò il prof aspettando di sapere cosa fare.
-Puoi sederti di fianco a Mss taoe- il proff indica un banco libero vicino ad una ragazza dai lisci capelli neri lunghi fino alle spalle, con ciuffi blu e viola. Non riuscivo a guardarla in faccia perché aveva la testa piegata in avanti e i capelli le coprivano il volto.
Aggiustai la bretella dello zaino e mi andai a sedere.
-Per ora cerca di seguire- dice il prof -poi vedremo come fare, ho organizzato il percorso di studi in modo che non sia troppo difficile per te ma capisco che fare lezione in inglese sarà ugualmente una bella sfida- mi sorride e torna alla sua cattedra rovistando nella sua valigetta di pelle.
Mi volto verso la ragazza è mia accorgo che ha la testa voltata verso la finestra ed è sdraiata sul suo zaino.
-Bene- sussurro tra me e me.
Controllo ancora il telefono: niente.
Sbuffando lo metto in tasca e poggio anch'io la testa sul banco.
E per fortuna che mi ha sempre in mente...
Gli ultimi giorni sono stata fantastici, perché fa' così? Non che mi aspetti di essere chiamata o cose del genere ma almeno un messaggio...
Il professore attacca a spiegare.
-Come vi ho spiegato l'altro giorno la preside ha voluto aggiungere al nostro normale programma scolastico qualche autore italiano per la fortuna che abbiamo ad avere con noi Rebecca- dice sorridendomi e io mi sciolgo dietro quel sorriso.
-Quindi, tutti voi conoscerete Dante che studieremo in quest'anno, ma chi sa dirmi qualcosa su per esempio Ariosto? Boccaccio? Petrarca?- la classe rimase in silenzio mentre il professore muoveva il libro tra le mani aspettando una risposta -Esattamente ragazzi, gli autori italiani più conosciuti li sanno tutti ma voi quest'anno arriverete a conoscere autori ben più...- lui si blocca e guarda dalla mia parte. Io mi drizzo a sedere imbarazzata ma lui guarda dietro di me, poi sospira e si avvicina alla ragazza al mio fianco.
Le strappa le cuffie tre dalle orecchie e la ragazza si alza stiracchiandosi -Proff, le sembra questo il modo di trattare una ragazza?- chiede sbadigliando.
Lui sorridere alle risatine dei miei compagni di classe -Potresti almeno far finta di seguire Kaori- dice -O almeno presentarti alla tua nuova compagna.
-Non mi prenda in giro prof- dice prendendo le cuffie.
Lui le prende il mento tra le mani e la fa voltare verso di me. Ora che riesco a vederla in faccia devo dire che è proprio carina, ha scuri occhi a mandorla e folte ciglia scure. L'eyeliner le allunga ancor di più lo sguardo. Le labbra sottili sono dipinte di Viola scuro che fa contrasto coi suoi denti bianchissimi quando mi sorride. Mi porge la mano -Kaori Taoe- mi dice poi dallo zaino raccoglie un berretto in jeans come la sua giacca e lo indossa con la visiera al contrario.
-Bene, ora torniamo alla lezione...- dice il prof.
-No prof, non può fare così!- dice Kaori arrabbiata.
-Cosa?-
-Non può rompere a questa ragazza il primo giorno che la vede, che penserà di lei?-
-Che sono un insegnate maturo e lavorativo?-
Kaori scoppia a ridere -Su Sam oggi ci lasci cazzeggire, da domani si studia, promesso- dice mentre prende dalla borsa delle ci gomme alla menta e se ne infila una lunga striscia bianca in bocca, poi me la offre e io declino l'offerta.
-Stai promettendo- dice il prof mentre ride e Kaori gli mostra la mano allargando le dita dimostrando di non avere dita incrociate.
Mi sorprende che il prof non la sgridi per avergli dato del 'tu'.
Kaori sorride e aspetta, gin quando il prof crolla e annuendo ci dà il consenso a riposarci -Solo un ora, sia ben chiaro, nella seconda si lavora! E in questa non voglio sentire casino ok?-
Tutta la classe annuisce e io mi volto verso Kaori che nel frattempo ha preso dal suo zaino dei grandi occhiali da sole stile retrò, con la montatura marroncino e le lenti sfumate.
-Allora- dice poggiando la schiena nuovamente contro il muro -Ti piace qui?- mi chiede ed io annuisco.
Lei annuisce guardando altrove.
-Come mai hai chiamato il professore col suo nome? Per giunta abbreviandolo?- chiedo.
-Ma chi Sam? Ma figurati! Non so se te ne sei accorta ma lui è giovane, e ci tratta come fossimo di famiglia! Ma sia ben chiaro, se con lui non ti impegni mettiti l'anima in pace che non ti fa passare! Devi impegnarti con lui- mi spiega.
-Comunque... Allora, dove abiti ora?- mi chiede -Dovresti essere ospite di una studentessa di questa scuola a quanto ne ho capito, giusto?-
-Esatto- dico un po' troppo velocemente -Vivo con gli Alden-.
Kaori che prima sembrava rilassata e intenta a godersi l'ora di riposo ora spalanca gli occhi e mi guarda preoccupata -Alden?come Lawson Alden?-
-Si- rispondo ma non mi strani sci molto della sua faccia, infondo è un ragazzo davvero fico e non è strano che la scuola lo conosca.
Lei tentenna per un attimo poi però si riscuote e si siede composta -Lo conosci?- chiedo.
-Solo per sentito dire- fa spallucce.
-Sentito dire?- continuo.
Lei scrolla nuovamente le spalle -Quanto rimarrai?- mi chiede d'un tratto.
-Fino ad Agosto- rispondo.
Lei annuisce.
-Be' ragazzi, iniziamo- dice il proff.
Controllo il telefono ancora una volta, e ancora una volta: nulla.

-Allora, com'è andato il primo giorno?- mi chiede quella sera Holly entrando. In camera mia e sedendosi a gambe incrociate sul letto.
Porta un pigiama dai pantaloncini bianchi con fiori verdi e una maglietta verde scura con la scritta 'DREAMS'. Ha i capelli biondi  raccolti in due codini alti.
-Bene, credo- rispondo poggiando la schiena contro il muro. 
Con le mani mi pettino i capelli e mi aggiusto la maglia.
Il mio telefono suona, accendo lo schermo: mia madre.
Le risponderò più tardi.
-Sei nervosa?- mi chiede Holly.
-No- rispondo con non curanza  -A scuola va tutto bene, ho conosciuto una ragazza...-
-Mi riferivo a Lawson- mi dice Holly inclinando leggermente la testa.
-Oh-
-Non si è fatto sentire-
-No- dico -Ma davvero non ha importanza, forse non ha avuto tempo...-
-Becky mio fratello è un tipo... Particolare...-
-Perché mi stai dicendo questo?- chiedo, un dolore sordo mi rimbomba nel petto e questo mi spaventa. Sono sempre stata autonoma come ragazza, non ho mai avuto legami così forti da provocarmi questo dolore. Dicerto non con persone appena conosciute.
Lei scuote la testa e cambia argomento -Chi hai conosciuto oggi?- il suo sorriso è stentato, e la tensione di poco prima si fa ancora sentire.
-Kaori taoe- dico passandomi una mano tra i capelli per spostarli dal volto -La conosci per caso? Capelli colorati, occhia a mandorla...-
-Oh, sì, la conosco- mi dice -Ma è più amica di Law che mia-
-Ma lei mi ha detto di conoscere Lawson solo di nominata- dico giocherellando con i miei orecchini.
-Si be, diciamo che avevano un amica in comune- mi dice.
-E ora non più?-
-No..- dice ma non mi guarda e si torce le mani in grembo -Lei se ne andata, e la loro amicizia se n'è andata con lei- alza lo sguardo d mi sorride -Beh, io vado a preparami un te' e poi a nanna, tu lo vuoi?- mi dice e si alza dal mio letto.
-Volentieri, grazie- dico e stendo le gambe prendendo un libro dal mio comodino.
-Che libro è?- mi chiede.
-Il primo della serie di Shadowhunters- spiegò -L'avrò già letto venti volta ma lo amo-.
-Ma pensa te- dice più a se stessa che a me -Torno subito col te-.
Holly esce e torna poco dopo col te'.
Quella sera leggo 4 capitoli.
Non controllo il telefono: tanto non mi ha scritto.

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