11- Hide

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Ecco che ben parte all'attacco.
Alla fine si, ero andato a casa di Katherine.
In verità mi aveva più costretto.
Non volevo andarci, soprattutto perché non sapevo bene se avrei resistito alla tentazione di ucciderla.
Era così bella quando si muoveva, così perfetta.
La desideravo, la desideravo con tutto il cuore.
Doveva essere mia.
Solo mia.
Dovevo ucciderla.
La osservavo in ogni movimento.
La sua era una routine quotidiana: alzarsi, andare a scuola, tornare a casa, compiti, videogiochi.
Sembrava sempre tanto allegra, eppure...aveva quella malinconia che riuscivo a scorgerle nel profondo.
Dovevo capirla meglio.
Entrai così in casa sua, durante la mattinata.
Non c'era nessuno, solo i suoi gatti che mi gironzolavano attorno alle gambe, lisciandomi e facendo le fusa.
-Shhh...-
I suoi genitori stavano via dalla mattina fino alla sera, quindi, lavoro facilitato.
Ecco perché era sempre sola il pomeriggio.
Iniziai a ravanare nella sua camera, che non sembrava affatto quella di una 16enne.
Nessun poster di band, niente strane tendenze punk o pop o lustrini e robe varie.
C'erano dei nostri poster, le 8 pagine di Slender riprodotte, foto di videogame e tutti attaccati a una slahboard un sacco di foto.
C'erano sue foto da piccola, all'asilo, foto di classe delle elementari e delle medie.
Poi tantissime foto con le sue amiche.
Iniziai a guardare le foto, sfiorando le un poco con il dito.
Era davvero una graziosa bambina, sembrava così gioiosa, felice vitale.
Con le sue amiche aveva fatto delle foto bellissime, tra parentesi, penso sia molto brava con la macchina fotografica perché ce ne sono davvero di bellissime, anche di paesaggi, tutte fatte da lei.
Erano molte foto che ispiravano ai sogni e alla libertà.
Il letto era grandicello e pieno di cuscini, c'erano giggioli dappertutto.
Bellissime scritte in nero erano sparse sull'armadio, e mi soffermai a leggerle.
La cosa che mi stupì di più é che erano tutte malinconiche,tutte tristi e rispecchiavano un grande malessere interiore.
Secondo alcune aveva tentato pure di uccidersi.
Era una sognatrice.
Quanto la capivo.
Frasi recitavano :-All the umans have a demon inside.- o ancora -I mostri e i fantasmi esistono,nella nostra testa- o -mi sento scoppiare- o -sto impazzendo- o -questo mondo non é fatto per i sognatori- o -la realtà mi schiaccia, non ce la faccio più-
Sorrisi.
Qualcosa in me scattò.
Quella ragazza probabilmente si sentiva incompresa da tutti, per quello che era, una sognatrice, ovvero una che crede nei sogni fermamente.
Quanto la capivo, dopotutto anche io lo ero, e mi rifugiavo per sfuggire alla realtà, nei videogiochi.
Quello che fa anche lei.
Poi, sono diventato quello che sono, ho accettato e ho iniziato a uccidere.
Sospirai.
Un rumore della porta in casa mi fece sobbalzare.
-A casa, ancora, un'altra giornata.
Speriamo solo che ben non si faccia vedere per uccidermi ancora.-
Era la voce di Katy.
Mi guardai attorno: non potevo tornare nel computer, non avrei fatto in tempo, e sarebbe subito andata a controllare li.
Così aprí l'armadio e silenziosamente ci entrai.
Lo chiusi e aspettai.
Dei passi raggiunsero la camera.
Smisi di respirare.

#myspace
Tuttutututututtututuuuu
Che succederà?
Ben si calmerà un attimo?
Cos'è tutto questo desiderio di uccidere?
Cos'ha kat di speciale ma soprattutto...
Riuscirà a tirare un'altra padella in testa a ben?!
Lo scopriremo tra un giorno, sempre qui. Rimanete sintonizzati.
U.U
Katy

Game Over ||Ben Drowned~ [SOSPESA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora