48- Corruction

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Suo padre era il figlio di satana?
Lei era la nipote di satana?! E nessuno lo sapeva. Ce lo aveva tenuto nascosto.
-Pam...-
Non riuscivo a continuare a parlare. Per nulla. Era come se la voce non mi uscisse dalla gola, non passasse dalle corde vocali. Niente.
Sarà stato anche il fatto che mi sentivo tremendamente in colpa per la sceneggiata che aveva fatto ben, del tutto motivata, ma ero davvero senza voce.
Tutti erano sconvolti da quella affermazione, offender non lo sembrava. Forse essendo il suo fidanzato lo sapeva già.
-Certo che potevi dirmelo prima. Lo avevo già scoperto da un po'... Un demone del chaos.... così forte soprattutto a letto... Si capisce .... Però dai cara-
Ah no, se lo era scoperto da solo.
Pandora intrecciò le braccia e sospiró.
-Io odio quelle persone. É inutile che dite qualcosa. Io le odio con tutto il cuore. Non mi chiedete che vogliono, non mi chiedete nulla. Io non voglio avere a che fare con loro!-
La ragazza ci diede le spalle e salii di sopra, seguita da offender.
-E la festa?- mormorai guardando gli altri, che sembravano più confusi che me.
-Si katy... Te vai a pensare alla festa.- Ej mi fece una specie di gesto che non capii e salí di sopra.
Tutti si sparpagliarono per la casa come se nulla fosse accaduto.
Era incredibile quanto fossero tutti indifferenti in quella casa. Davvero indifferenti.
Ma come potevano essere tanto indifferenti? Perché a nessuno importava dell'altro. Fu allora che un pensiero si impossesso' di me stessa. E quando io mi metto in testa qualcosa, nessuno me la toglie.
-Devo riuscire a far avvicinare di più tutti.- Mormorai, e sorrisi. Ora però dovevo riuscire a calmare pandora.
Trotterellai di sopra, tranquilla, e bussai alla porta della corvina.
-Pam? Pammete?-
Nessuna risposta.
-Ohy, tutto bene? Mi spiace per prima... Possiamo parlare?-
Ancora nessuna risposta.
-Pandora!-
Iniziai a bussare pesantemente, molto pesantemente.
La ragazza non mi apriva.
Appoggiai l'orecchio sulla porta. -mi dispiace...- mormorai. All'interno della stanza non proveniva nessun suono, o così pareva. Il ronzio del silenzio sembrava l'unico suono udibile. Ma flebile, sotto ogni frequenza, si sentiva un lieve singhiozzo.
Dovevo aprire quella stupida porta.
Iniziai a tirare spallate potenti alla porta, respirando poi forte per la fatica. Decisi così di giocare d'Astuzia. Corsi a prendere un foglio colorato, uno dei tanti che Sally sparpagliava per la casa, e lo misi sotto la porta. Presi poi uno dei suoi pennarelli sottili, e lo spinsi dentro la serratura. La chiave, ovviamente chiusa, cadde a terra rimbalzando un poco sul foglio che avevo fatto strisciare sotto la porta. Tirai poi verso di me il foglio, sperando che la chiave passasse sotto la porta... Che fortuna Sfacciata.
La chiave era fra le mie mani.
Aprii la porta ed entrai nella stanza.
La camera era tutta sui toni rosso neri, i colori che preferiva la ragazza, si vestiva sempre con quei accostamenti. Mi osservai intorno, passando lo sguardo sul letto a baldacchino poi sul grande armadio, ma lei non era lì. Eppure ero sicura di aver sentito i suoi singhiozzi. Girai lo sguardo e vidi un'altra porta, la porta del suo bagno, semichiusa. Mi avvicinai, ed aprii lentamente.
La ragazza era seduta a terra, non diceva nulla, non faceva nessun rumore, nonostante le lacrime le scendessero copiose dal viso. Teneva in mano una lametta, su cui ci stava incidendo sul braccio. Il sangue sgorgava così copioso a terra che si era creata una pozzanghera. Aveva così tanti tagli che mi spaventava. Braccia, polsi, caviglie, gambe. Non potevo credere ai miei occhi. Dentro di me sentii montare la rabbia.
-Pandora! CHE CAZZO STAI FACENDO?!-
Corsi da lei, le tolsi la lametta dalle mani, nonostante lei non volesse. Non aveva molta forza in quel momento per potermi resistere.
-SEI FUORI DI TESTA?!- iniziai a urlare contro, allibita, dispiaciuta, amareggiata, arrabbiata. Non potevo sopportare le persone che si tagliavano. -COSÌ NON RISOLVI PROPRIO UN CAZZO!-
La ragazza teneva lo sguardo basso. Mi rispose freddamente. -Lasciami in pace.-
-No, non ti lascio distruggerti così. Ma ti vedi? È una cosa stupida! Non risolvi nulla.-
La ragazza non mi rispose, i capelli lunghi e neri davanti al viso. La pelle pallida faceva contrasto con il sangue che ancora sgorgava.
-PANDORA DIO SANTO MI ASCOLTI?!- gridai, esasperata. Infondo avevo paura per lei, non potevo minimamente sopportare di vederla in quelle condizioni.
Lei alzò lo sguardo e mi guardò con i suoi occhi azzurri, glaciale. -Vattene-
-devi smetterla. Non ci ricaverai nulla.-
Lei si alzò.
Io anche, prendendo la lametta e le altre che aveva sul lavandino. Le buttai nel gabinetto e tirai lo sciacquone. - DEVI SMETTERLA! -
-NO! LE MIE LAMETTE! COSA HAI FATTO! - le ringhiai. - PANDORA SVEGLIATI TI PREGO! NON CI RICAVI NULLA! - mi guardò con odio e corse fuori dal bagno. La seguii. -PANDORA! Vieni qui! Parla con me! -
La ragazza non mi rispose e sparì.
Incapace anche di avere un confronto.

Game Over ||Ben Drowned~ [SOSPESA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora