Cap.11

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Ricordavo perfettamente la via, la strada, le case.
La casa gialla, n° 483 della quarta strada.
Mi arrampicai agilmente, in effetti dopo anni e anni passati ad osservare il mio fratellone adottivo, avevo imparato i passaggi.
Aiutai mio fratello a salire e ci mettemmo sulla finestra.
-Questa era camera mia...- sussurrai.
-La finestra è chiusa. Come facciamo ad entrare?- chiese Ian provando a spingere la finestra.
-Hahahah, aspetta un secondo- dissi, presi dallo zaino di Ian il mio tirapugni e diedi un pugno ad un mattoncino vicino alla finestra, che si aprì lateralmente, infilai la mano ed aprii la finestra.
-Come lo sapevi?- chiese Ian.
-L'ho creato io questo mattoncino...- rivelai sorridendo.

Ian si mise in piedi sullo stipite della finestra in piedi a braccia conserte, mentre io mi accovacciai come mio solito fare.
Tutto zittì, così entrammo alla ricerca di Miriana, la sua figlia più piccola, aveva tredici anni circa, se non errassi.
Entrammo in una stanza tutta rosa e fiori, tipica di una bambina.
Sorrisi.
Mi avvicinai alla bambina, le misi lo scotch in bocca e le bloccai le mani dietro al testa, sotto le mie ginocchia, lei si svegliò e mi guardò impaurita.

Ian ridacchiando si avvicinò e tagliò i suoi vestiti.
-Cara Miriana, non ti ricorderai di me, poiché avessi solo un anno, ma sai, io ero la tua sorellona qualche tempo fa, non aver paura- dissi ridacchiando.
-Natalie...- mi chiamò mio fratello.
Mi girai guardandolo.
-Non ha seno...- disse deluso.
-Pazienza... stuprala!- dissi.
-Mmh okay, ma farà male...- commentò.
-Allora in bocca?- chiesi guardando la bambina, le si illuminarono gli occhi.
Le tolsi lo scotck puntandole la mannaia alla gola.
-Se urli, muori- dissi.
-Quindi... devi aprire la boccuccia, okay?- ridacchiai.

-Va bene... papà mi ha insegnato come fare- affermò sorridendo.
Mi faceva molto schifo sentire questo da una poppante di tredici anni.
Ian si abbassò tutto e si fece fare un bellissimo pompino dalla poppante che allegramente ingoiò tutto.
Appena finì lo sperma lei sorrise e ringraziò, si coricò a pancia in giù alzando il sederino all'insù.
-Che fai?- chiesi.
-Papà dopo di questo me lo mette qua- disse indicando le sue mutande.
Io strinsi i denti e trattenni la rabbia.
-Girati, noi faremmo di peggio- ringhiò Ian.
La bimba si girò e lui le tolse tutto.
Si infilò in lei e mentre lui spingeva, io la sgozzai in modo che non potesse più raccontare nulla.

Lui finì e mi diede spazio per far a fettine le gambette.
-...Natalie, la vampiretta... was... here?- chiese mio fratello leggendo la frase scritta da me con il sangue.
-Sì... gli Hearts sono passati di qua, per vendicare Avril e Ryuka Kabra- lessi mentre scrivevo.
Lui sorrise e si alzò.
Si era rivestito.
-Non prendi gli organi?- chiesi e lui scosse la testa.

Bah, che gli sarà preso!?

Entrammo nella stanza di Ellie, diciassette anni.
La odiavo, mi chiamava 'orfanella' tutti i santi giorni e mi prendeva sempre in giro.
La sgozzai da subito, le tagliai le braccia e le gambe senza far divertire mio fratello.
Lui restò a guardare ridendo.

Entrammo nella stanza di Kendra, aveva vent'anni, era nata quattro giorni prima di me, condivideva con me la stanza quando avevo paura o quando c'era il temporale.
Lei era sempre stata dolce con me quindi decisi di non farle nulla.
-Perdonami, Kendra, ma dovevano pagare- scrissi sul muro con un pennarello nero.
Andammo nella stanza di mio "padre".
Dormiva beato.

Gli tagliai le corde vocali tenendolo in vita.
-Ciao, papà. Ti ricordi della piccola Natalie, vero?- chiesi ridacchiando.
-Ora insieme al suo fratellino Ian, è venuta a vendicarsi, di cosa ti starai chiedendo. Della povera Avril, del povero Ryuka e del piccolo Kevin- dissi spruzzando odio da tutti i pori.
Lui sembrò intimorito e stranito.
-Giochiamo un po'?-
Gli abbassai i pantaloni e gli slip, lui sorrise.
-Ti diverte? Allora non hai capito un cazzo di quello che sta succedendo- affermai istericamente ridendo.
Abbassai la mia manica per coprirmi la mano, e con disgusto presi il suo schifoso membro, lo stesi sul materasso e sorrisi.
Alzai la mannaia e lui sembrò lacrimare, risi ed abbassai la lama velocemente.
Il suo pene si staccò facendo uscire molto sangue.

Un Killer Può Amare? -Jeff The Killer.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora