Cambio visione: Natalie Kabra.
Camminavo in un tunnel bianco senza fine, come sotto fondo c'erano alcune voci, mi misi a correre e mi fermai sentendo una voce conosciuta.
-...mi senta, spero di sì, perché volevo dirti che ti ha salvato nostro figlio... un piccolissimo feto dentro la tua pancia. Una piccolissima cosa che sarebbe diventata grande per noi-Non posso avere figli, questa è una bugia, sono solo cazzate per farmi vivere. No! Io voglio morire! Voglio morire! Lasciatemi stare!
-Ti prego, combatti per lui, devi ridargli la vita, magari fra qualche mese o anno, ma devi almeno ringraziarlo. E poi hai fatto una promessa, avresti chiamato tua figlia Avril o Isabell, devi mantenere le promesse! Hai anche promesso e giurato che mi avresti sempre amato, ma se muori come cazzo fai ad amarmi? Non ti ho mai chiesto nulla, questa è un'eccezione: combatti per vivere, ci sono tante persone che aspettano di vederti sorridere.
Altre ancora aspettando di essere uccise da te, ti prego...-Natalie, non puoi credere a queste cazzate!
-Ian ti ha promesso che se ti fossi salvata ti avrebbe fatto realizzare il tuo sogno, non so quale esso fosse ma lo ha promesso. Ti prego non andartene via-
Ian, mi dispiace ma non diventerò zia, non ti vedrò diventare padre, scusa.
-Quando uccisi i miei genitori e mio fratello, o almeno così pensavo, mi isolai in me stesso, mi misi a piangere per giorni, avevo ucciso le mie ragioni di vita, con gli anni ho trovato una strada per placcare il dolore che mi ha portato a te, la mia nuova ed unica ragione di vita, non puoi mollarmi e lasciarmi come una metà di niente!
Non puoi! Non devi... ti prego, svegliati-Jeff, ti amo, ti amo davvero tanto, ma non posso venire, non posso, non ho una ragione per continuare a vivere. Uccidevo tanto per sfogo e per i miei genitori. Merito di morire, Dio mi odia ed io odio lui, non mi darà mai il paradiso, anche se senza di te sarebbe un inferno.
Mi dispiace non poterti aiutare.Il tunnel finì in un buco nero.
Mi aggrappai istintivamente alla parete bianca per salvarmi, non volevo essere risucchiata.
Lottai così per un po' poi il forte vento cessò.
Camminai nel tunnel tornando in dietro, rividi me stessa durante gli anni, gli omicidi e le crudeltà, rividi i nostri allenamenti e la nostra infanzia.
Ma solo un ricordo mi incuriosì, mi fermai a guardarlo.
Quello che mi tormentava da un po'.
Lo toccai, come se fosse un video lo mandai avanti, dopo il mio salvataggio, andai alla notte.
Io e Ian ci preparammo per sgattaiolare nella notte, era la nostra prima notte.
Uccisi quel ragazzo violentemente, feci un cuore sul muro.
Scappammo.
Quella notte avevo salvato il mio onore e il mio corpo.
Uccisi per vendetta.Era questo... grazie al suo stupro sono diventata killer, non per i miei genitori, ma per le cose che mi fecero quei ragazzi.
Per il mio orgoglio, per il mio onore, per la mia dignità, per me stessa.Ci fu un secondo fortice forte dove, sentendomi a mio agio, mi lasciai trasportare.
Sentii un suono ripetuto nell'aria più volte consecutive, quasi roboticamente.
Un odore di disinfettante riempì i miei polmoni, il braccio era immobile e nemmeno lo sentivo, attaccato ad un tubo che collegava la canula ad una sacca.
Riuscivo solo a muovere le dita dei piedi poichè anche le gambe fossero state bloccate.
Un dolore forte alla pancia e alla testa mi fece aprire gli occhi, pian piano misi a fuoco un soffitto bianco e le pareti verde acqua, ero coperta da un lungo e bianco lenzuolo.
Gli occhi mi facevano male ma riuscii a scorgere il mio assassino che giaceva a terra, attaccato al muro dormiente, appoggiato alla spalla di Jane, mentre nell'altra spalla dormiva mio fratello.Ian e Jane dormivano beati mentre il respiro di Jeff era ancora irregolare e pesante.
Ian aveva le guance rosse dal pianto e la maglietta umida.
Jane ugualmente aveva la maglietta umida e il viso coperto dalla maschera.
Nonostante ciò teneva in mano un fazzolettino.Jeff aveva ancora le lacrime che gli rigavassero il viso, una che seguiva l'altra, gli occhi rossi e gonfi, rivolti verso il basso, magari sognanti di un 'vecchio' ricordo, o magari un ricordo riguardante me.
Magari era stato sveglio ogni secondo a sorvegliarmi.
Questo pensiero mi fece venire una stretta al cuore e le lacrime che bloccai freddamente tirando su il naso.
-Jeff...- sussurrai pensando a quanto lo avessi fatto soffrire.
Lui alzò di scatto il viso, lì capii che fosse sveglio: non avevo azzeccato manco quella volta.
Sorrisi.
Mi guardò ed urlò il mio nome svegliando gli altri, si alzò e corse da me.Mi abbracciò baciandomi ripetutamente.
-Grazie, grazie, grazie per non avermi abbandonato. Grazie mille, ti amo- disse baciandomi.
Le nostre collane si incastrarono tra di loro e noi ridacchiammo, con le braccia doloranti le slegai e mi appoggiai al suo petto sentendo il suo cuore battere forte facendomi stringere dalle sue braccia.
Mi era mancato.-Natalie...- sussurrarono Ian e Jane.
Io sorrisi abbraciandoli.
-Devi mettercela tutta per farmi diventare zia!- gli feci l'occhiolino e lui rise abbracciandomi.
Staccai la flebo e mi infilai le scarpe facendole legare da Ian.
-Veramente il piano è già in atto- disse lui in risposta con tanto di occhiolino.
Confusa guardai Jane che annuì.
-Sì... c'è la possibilità che io stia aspettando un bambino- disse Jane, mi tappai la bocca con le mani e li abbracciai forte.
Ero felice, era il miglior risveglio di sempre.Strinsi il mio braccio con forza per farlo svegliare, sentendo dolore strinsi gli occhi per non urlare.
Dal mio braccio uscì del sangue con la quale scrissi sul muro.
'Grazie'.Scappammo dall'ospedale, in realtà io stavo in braccio a Jeff, il posto più bello che si possa immaginare.
-Jeff... è vero?- chiesi.
-Cosa?- domandò mentre corressero.
-...che fossi... incinta- dissi.
-Sì, ti ha salvato la vita- disse serio guardando davanti a sé diminuendo la velocità.
Mi strinsi al suo petto talmente forte che lui si fermò.
Iniziai a lacrimare.
-Perché piangi?- chiese mettendomi giù.
-Posso avere figli... avevo... ero...- lo guardai piangendo e lo baciai.
Lui ricambiò dolcemente, mi prese meglio e continuò a camminare lentamente mentre ci baciavamo.
Ero il suo Koala ed amavo esserlo.Arrivammo in una strana villa, a dir poco enorme, ero strabiliata.
Toby e Clock appena mi videro corsero a salutarmi.
Mi strinsero forte e io strinsi loro, Nina mi guardò soddisfatta.
-Sei stata fortunata, e ringrazia Dio che non te l'ho ucciso io- disse a braccia conserte.
Liu la strinse facendola zittire.
Strinsi un pugno nascondendo la rabbia e mi difesi con ironia ed astuzia.
-Non so se ci sarà una seconda volta... hai perso l'opportunità, mia cara Nina!- la sfidai.
Molti risero.
-Ci sei mancata, Nat!- dissero in coro.
Quella notte, io e Jeff facemmo l'amore, come la successiva e l'altra ancora. Tornammo a casa e anche quelle notti le passammo facendo l'amore.
Ero felice di aver scelto di vivere!Grazie mille, Daniel, per l'invito.
Ho molto ancora da fare qui da viva, ma ti prometto che appena morirò verrò a fottere te e i tuoi amici stronzetti, aspettami, bastardo!~Mary.
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Un Killer Può Amare? -Jeff The Killer.
Hayran KurguDue gemelli, due assassini soprannominati "hearts" dai cittadini. Mentre uccidono per l'ennesima volta, incontrano qualcuno, inizia l'odio tra i fratelli e costui. Come finirà? Sappiate solo che loro due non sono gli unici assassini della città!