Cap.14

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-Dormigliona! E dai, svegliati, cazzo!- rideva qualcuno battendo qualcosa.
Mugugnai ed aprii gli occhi girandomi di lato.
Vidi il viso di Jeff di fronte al mio e mi spaventai.
Scacciai un urlo e caddi dal letto, facendolo ridere.
Mi alzai un po' titubante massaggiando il fondoschiena.
-Pezzo di me...- dissi uccidendolo con lo sguardo.
Lui rise e si coricò sul letto di lato, piegò il gomito sul cuscino per sorreggersi la testa e si mise a fissarmi ridendo.
-Che ti ridi?- chiedi acida.
-Sei provocante così... sai?- rise.

-...che stai dicen... eeh?- urlai appena mi accorsi di essere completamente nuda.
Corsi nell'altra stanza chiudendo la porta a chiave.

Fanculo, Jeff!

-Ed io che faccio?- chiese Jeff urlando da dietro la porta.
-Accendi il computer...- risposi urlando.
-Quale computer?- chiese.
-Cazzo! L'ho portato di là. Che tonta!- dissi a bassa voce.
-Aspetta un attimo, da sopra il tavolo dovrebbe scendere uno schermo- dissi.
Aprii il mobile, dove ci fosse una sorta di secondo controller, craccai la password di mio fratello ed entrai nel sistema del suo computer, azionai l'apparato installato al soffitto.
-Che figata!- esclamò lui.
Sorrisi.
-Eheh, se prendi il microfono, puoi parlare con me, senza urlare, dalla telecamera- dissi dalla microspia.

Aprii la telecamera collegata allo schermo che stasse usando lui in modo che potessi vederlo, spostai l'immagine nel Tablet, che avevo sempre là a disposizione.
In realtà era di Ian per le sue avventure con il cesso che duravano anche ore.

Povero, fratellino. Lo stai sputtanando così però hahahah. Fratellino stitico, ti voglio bene!

Risi dentro di me per le cazzate che io e l'altra me avevamo pensato.
-Okay... mi vedi? Mi senti?- chiesi.
-Sì... forte e chiaro!- rispose.
Aprii la tenda e mi misi sotto la doccia chiudendo la tenda.
-Nat, quando ti sei fatta quei tatuaggi? È da un po' che me lo chiedo-
Infilai il tablet dentro la sua custodia impermeabile e lo poggiai in un piccolo scafale del muro.
-In paio d'anni fa. Ho i nomi dei miei genitori sulla parte superiore delle braccia. Mentre qui ho le iniziali dei miei tre fratelli e qua il nome del mio gemello. Mi piacerebbe farmene anche altri in realtà.-
Mi tolsi i vestiti, aprii l'acqua calda ed iniziai a sciacquarmi.
-Nat... come mai avete tutte queste tecnologie?- chiese lui.
-I genitori adottivi di Ian gli hanno insegnato tante cose su questo campo, gli hanno spiegato e rispiegato tante cose che lui ha spiegato a me. Ci sono cose che noi non abbiamo rivelato ma facciamo parte di una casata molto ricca e molto potente. Le altre casate che conoscono la nostra, ci appoggiano e nulla, ci facciamo favori a vicenda. Dopo che ci siamo rincontrati, abbiamo deciso di vivere qua, così abbiamo pulito questo posto dalla polvere ed abbiamo installato varie cosette tecnologiche qua e là, poi anche l'elettricità ovviamente e l'acqua, in modo che potessimo vivere tranquilli- spiegai mentre mi insaponavo e sciaquavo i capelli.
-Dove avete preso queste apparecchiature?- chiese.

Io risi.
-Rubate... abbiamo rubato alcune cose mentre altre le abbiamo chieste a quelle famiglie che ti ho detto prima-
Finii di insaponarmi il corpo.
-Ma... se tipo si rompesse o si guastasse qualcosa?- domandò curioso.
-Andremmo a rubarlo nelle case e nei negozi, come facciamo col cibo e i vestiti. O andiamo nella discarica, nell'industria dietro il paese oppure ci arrangiamo- dissi.
Presi l'asciugamano e mi ci avvolsi il corpo.
-Abbiamo ancora dei parenti dopotutto...- affermai sperando di non essere sentita.
Avevamo due cugini da parte dei Kabra e qualche zio.
Mio fratello aveva anche parecchi amici, nonostante il suo carattere, che lo aiutavano in tutto anche nel suo secondo lavoro.

Spensi la telecamera facendo l'occhiolino per quel rimbambito che stava dall'altra parte dello schermo.
Misi una canzone a caso delle tante che avevamo in quel controller e scelsi i vestiti.
L'infilai cautamente l'intimo, mi bruciava tutto per ciò che avessimo fatto la notte passata ma era possibile resistere.
Mi misi delle calze e dei pantaloncini in jeans, un top sportivo ed in mano i guanti a rete.

-....running through the monsoon, beyond to world, to the end of time...-
Canticchiai a ritmo.
-Where the rain doesn't hurt...- continuò una voce dietro la​ porta.
-Ciccina, ascolti musica un po' vecchiotta hahah- rise.
-Ciccina sarà tua zia! Vecchiotta tua nonna! Monsoon è uscita anni fa, ma non sarà mai vecchia!- dissi offesa.

Nessuno può toccarci la nostra band preferita!

-Esatto, Natalie!- sussurrai togliendo la canzone.
Aprii la porta mettendomi le scarpe e snobbai Jeff sorpassandolo.
Mi indirizzai verso il frigo.
Lo aprii: era vuoto.
-Cazzo!- gridai.
-Eh già, bellezza... l'ultima volta hai mangiato molto, poi devi mettere in conto che anche Ian e Kevin vengano a mangiare qua ogni tanto... sei rimasta senza nulla- rise lui appoggiato allo stipite della porta.
Presi il foglietto attaccato al frigo e lessi la lista delle cose finite e da recuperare.
Sbuffai e presi la mannaia, il laser, la pila e due zaini, uno per me e uno per lui e mi misi in moto.
-Dove vai?- chiese.
-Secondo te? Vado a fare la spesa!- esclamai ridendo ironicamente.

Aprii la botola e la richiusi appena il tipetto uscì.
-Andiamo. Muoviti, spastico- dissi ridendo.
-Hey hey hey! Spastica sei te. Io sono bellissimo- si vantò muovendo la mano per far muovere i suoi neri capelli in aria.
Risi e mi misi a correre verso il negozio vicino.
Il sole alto mi accecava leggermente, mi bruciava gli occhi ma dovevo finire la missione 'cibo-vestiti'.
L'aria fredda portava troppa allegria con sé.
Entrai dalla porta principale, era vuoto.

-Desidera qualcosa?- chiese una donna spuntando dalla cassa.
Io sorrisi.
Mi avvicinai e le tagliai la gola.
Presi gl'incassi e del cibo.
Misi tutto nello zaino che aveva presso Jeff e ce ne andammo.
-Perché hai riempito solo il mio zaino?- chiese nervoso.
-Shh. Non abbiamo finito- risposi.
Ci avviammo verso un piccolo negozio di abiti che aveva chiuso da poco.
Entrammo dalla vetrina rotta, non da noi, ed iniziammo a svaligiare.

-Allora, prendi quello che vuoi, ma stai attento... non posso portare tutto da sola!- lo avvertii quasi minacciandolo.
Lui ridacchiando si allontanò verso un angolo dove c'erano delle felpe.
Sorrisi scuotendo la testa ed andai verso le cose da donna.

Saresti carina con questo... sai?

-Dici, questo?- chiesi all'altra me toccando un vestitino nero a fascia.

, cercati l'intimo nero... magari in pizzo ed è tutto okay... hahaaha

-Natalie, piantala!- sussurrai.
Continuai a cercare magliette e felpe carine.
-Nat, ho finito...- mi chiamò Jeff.
Andai da lui.
-Solo quella?- chiesi indicando la felpa bianca con un teschio stampato nella schiena.
-Sí, a me basta, di vestiti sono pieno. E tu... tutto quello ti devi prendere?- chiese sbalordito indicando il mio zaino pieno e la roba che tenevo in mano.
-Sì... andiamocene!- dissi.

-Uff, che stanchezza!- affermò lui aprendo la porta della Creepyhouse.
-Jeff!- urlò Nina saltando addosso al mio uomo facendolo cadere.
La guardai malissimo.
-Hey, Nina, come stai?- chiese lui sollevandosi da terra.
Mi guardò come per tranquillizzarmi mentre provava ad allontanarla.
-Bene... mi sei mancato tanto sai? Ho tanto bisogno di te, adesso più che mai...- disse accarezzandogli il braccio.
-Nina!- la rimproverò Liu parecchio innervosito.
Lei tornò dentro a sguardo basso.
-Non te ne sei ancora andato?- chiese Jeff appoggiando i vestiti appena "comprati" sul tavolo.
-Se sono ancora qua, no!- rispose acido.
-Natalie...- urlò qualcuno, mi girai e mio fratello mi baciò la fronte.
-Hey...- sussurrai.
-Cosa sono tutte queste fusioni? Non ci vedete da ieri sera e basta, eh!?- risi.
-Perché... c'è un piccolo problemino- sussurrò Toby abbracciando Clock che stava sulla sue gambe.
-...quale?- chiese Jeff.
-Ecco... riguarda te... e...-
-...e me?- chiesi interrompendo Eyeless Jack.
-No... Jeff e Nina- disse Jane.
-...quel è il problema?- chiesi all'unisono con Jeff.
-Ecco...- iniziò lei.
-Avanti, parla!- disse Jeff.
-Riguarda quella droga?- chiesi.
Lei scosse la testa.

Mi stava salendo un'ansia tremenda e il nervoso pure.
Lei continuava a giocare con le sue dita in modo molto imbarazzato tenendo lo sguardo fisso sul pavimento.
Gli altri tacquero.
-Parla!- disse Jeff stringendo la mia mano.
-Ecco... quella volta, l'ultima intendo... ecco, io... sono incinta di te- sbottò guardando Jeff.

~Mary.

Un Killer Può Amare? -Jeff The Killer.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora