Capitolo 8.

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Lali's pov.
-Ehi voi due! Smettetela di fare i piccioncini.- esclama Euge ridendo.
Io e Peter ci stacchiamo subito dall'abbraccio e proviamo insieme agli altri. Dopo circa 3 ore le prove finiscono.
-Allora, donzelle, volete un passaggio?- chiedono Gas e Peter a me e alla China.

-Si, grazie Gas.- risponde la China capendo che io sarei andata di sicuro con Peter.

-Dai andiamo.- dice Pitt mettendomi un braccio sulle spalle. Io annuisco, saluto Eu e Gas con un bacio sulla guancia e mi lascio trasportare dal mio migliore amico. Peter prende i caschi e mi porge il mio preferito, quello bianco e rosso, mentre lui indossa quello bianco e blu. Saliamo in scooter e mi aggrappo alla sua vita, poggio la testa sul suo petto e partiamo.
Guardo il paesaggio muoversi mentre frecciamo per le strade di Buenos Aires e ascolto Peter canticchiare una canzone che, per colpa del casco, non riesco molto bene a riconoscere. Arriviamo nel mio quartiere, ma Peter, a posto di svoltare a sinistra, continua ad andare dritto.
-Peter, che stai facendo? Casa mia è di la.-

-Lo so, ma non andremo a casa tua.-

-E dove?-

-Fidati di me, piccola.-
Rimango in silenzio non sapendo dove voglia portarmi. E' strano, di solito sono sempre io ad essere misteriosa e a fare sorprese, ed invece ora è lui. Sinceramente, ultimamente stanno cambiando troppe cose tra di noi, la nostra amicizia è, come dire...strana? Si, insomma, passiamo più tempo a litigare che altro e poi, nei momenti più intimi, almeno per me, c'è imbarazzo. Non sono più quegli abbracci dolci e teneri come quelli che ci siamo sempre dati, sono più bisognosi e desiderati. E poi, non lo so, insomma, non riesco più ad immaginarlo come quel bellissimo bimbo biondo che era mio fratello, ora non lo so... c'è attrazione, lui è cambiato, ed è bellissimo. Senza nemmeno accorgermene, arriviamo in spiaggia, avrei dovuto immaginarlo. Scendiamo dallo scooter, togliamo il casco e ci incamminiamo verso la spiaggia. Tolgo le scarpe e lascio che i miei piedi entrino in contatto con la dorata sabbia tiepida presente di solito a settembre/ottobre sulle spiagge della mia città.

-Come mai mi hai portato qui?- chiedo io.

-Era da tanto che non ci venivamo.-

-Da l'anno scorso.- preciso io.

-Si, può darsi.- dice grattandosi la nuca mentre camminiamo sulla sabbia bagnata. Si gira a guardarmi e sorride, tipo quando hai appena comprato un videogioco nuovo.

-Perchè sorridi così?-

-Perchè sei bella.- ammette.

-Nah, non è vero.- dico io abbassando di colpo lo sguardo. Mi sento le guance andarmi a fuoco, e vi giuro, non era mai successo prima con Peter.

-Già, hai ragione. Non sei bella, sei una meraviglia.-

-E tu sei esagerato.-

-Sul serio, tu sei meravigliosa.-

-Sei l'unico a dirlo.-

-Oh, no, ti sbagli. Dovresti sentire quello che dicono di te i ragazzi della scuola. Ti reputano persino più bella della Stoessel.-

-Wow.- dico soltanto. Non saprei cosa aggiungere, insomma, non sono poi così tanto bella. -E tu?- dico senza pensarci. Cosa?? Perchè diamine la mia bocca non sta mai zitta?!

•Se l'amore non sei tu, allora non esiste.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora