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ASIA'S POV
Siamo entrati nel bar e ho salutato mio zio Luciano. Non c'era nessun mio conoscente, strano dato che conosco quasi tutti. Forse erano turisti, ma non è importante questo.
Abbiamo ordinato due crodini e ci siamo seduti sugli sgabelli all'esterno per poter ascoltare meglio la musica.
Tutti ci guardavano meravigliati e non riuscivo a capire perché. Alcuni si parlavano nell'orecchio guardandoci e facendomi salire una certa curiosità.

Non avete mai visto un ragazzo e una ragazza bere un crodino? Non siamo mica alieni eh!

Ho pensato. Ma poi mi è venuto in mente che il ragazzo in questione era Lorenzo... adesso tutto mi quadrava.
Il cameriere ci ha offerto degli stuzzichini come patatine e piccoli tramezzini e noi abbiamo accettato volentieri. Ha posato il vassoio sul tavolino rivolgendoci un'occhiata per poi andarsene sorridendo.

La musica era davvero piacevole ma allo stesso tempo molto... viva, diciamo così.
Durante la serata una coppia di ragazzi giovani, sui 18 anni credo, si è lanciata in mezzo alla folla con gli occhi di tutti puntati addosso, per poi mettersi a ballare. Sul momento tutti li hanno guardati sbalorditi, poi altre due coppie hanno imitato i 2 ragazzi, dando il via a una serie di vere e proprie danze. Tutti si sono lanciati in pista e io sono rimasta a guardarli fino a che Lorenzo è scattato in piedi e si è parato davanti a me chiedendomi:
"Mi concederesti questo ballo?"
Non mi è mai piaciuto mettermi in mostra, ma dato che lo facevano tutti ho risposto: "Certamente" inchinandomi in modo ironico e facendomi sfuggire un sorriso che carcavo di trattenere mordendomi il labbro.

Mi ha porto la mano e io l'ho presa sempre con tocco leggero. Mi ha portata in mezzo a tutti e ha cominciato a ballare come un pellicano. Ovviamente io ballavo scemamente con lui mentre non riuscivo a smettere di ridere.
Dopo circa un quarto d'ora eravamo stanchi e accaldati, così mi ha mimato, a causa della musica troppo alta, di uscire dalla folla per riposarci un po'. Ho affermato la sua proposta scuotendo leggermente il capo.

Mi ha preso la mia mano ossuta tra le sue dita trascinandomi fuori da tutto quel caos. Ogni volta che ripeteva quel gesto mi sentivo quasi in imbarazzo, forse per paura che la mia mano fosse sudata, non lo so.

Ci siamo avviati verso un ombrellone con due lettini chiusi, lontano dal rumore generale e per stare un po' in tranquillità. Mi sono sdraiata su uno di essi mettendo le mani dietro la nuca e rivolgendo lo sguardo verso il cielo stellato. Lontano da luci artificiali d'estate è uno spettacolo. Io sono una delle poche ragazze di questo posto che d'estate dormirebbe sotto il cielo notturno che avvolge tutto quanto creando un'atmosfera bellissima. Le mie amiche quando eravamo più piccole mi dicevano sempre: "Ma non ti annoi?"
Loro non hanno mai capito quanto sia bello ammirare quella volta celeste, immaginando cosa ci possa essere oltre ad essa, nello spazio infinito.

Lorenzo ha imitato i miei movimenti, sistemandosi nel lettino accanto, distante solo qualche centimetro. Di tanto in tanto sentivo il suo sguardo posarsi su di me, ma io continuavo ad ammirare quella notte finché non si rigirava. Solo allora posavo i miei occhi sul suo corpo immobile. Avevo notato un sorrisetto sulla sua faccia.

LORENZO'S POV
Non sapevo come rompere il silenzio e riuscire a parlarle. Poi mi è venuta un'idea.
"Hai voglia di un gelato?" Le ho chiesto.
Lei non mi ha risposto subito, si è voltata verso di me solo dopo qualche secondo annuendo.
Ci siamo alzati per andare al bar e tornare vicino al chiasso che si era creato. La gente che ballava era diminuita. Alcuni erano seduti a riprendere fiato, altri passeggiavano sulla passerella pomiciando anche ogni tanto. Io e lei eravamo praticamente l'unica coppia non fidanzata, oltre a qualche gruppetto di amici.
Ma mi ero promesso che ce l'avrei fatta a dichiararmi. ECCOME SE CE L'AVREI FATTA.

Abbiamo preso due coni gelato, ma mentre stavo per pagare:
"No! Ho dimenticato il portafoglio all'ombrellone!"
"Non preoccuparti, pago io... te lo devo dopo la cena di questa sera." Ha prontamente risposto dopo avermi fatto quel suo solito stupendo sorriso. Mi ha allungato il braccio per permettermi di prendere il suo cono mentre tirava fuori i soldi per pagare.

Siamo tornati sulla fresca sabbia ancora umida per la pioggia, assaporando i nostri gelati. Tempo cinque minuti di finirli che ci siamo risdraiati sui nostri lettini.

ASIA'S POV
A un certo punto se ne esce con questa domanda: "Hai mai avuto una relazione a distanza?"
Mi era presa l'ansia in quel momento.
"N-no, perché?"
"Mm... così." Mi ha risposto un po' incerto.
Ho fatto finta di niente e ho rivolto di nuovo lo sguardo in su, finché non mi ha fatto un altra domanda.
"Senti, riguardo a quello che mi hai detto oggi... vuoi che ci riproviamo?"
Gli ho rivolto un'occhiata perplessa chiedendo:
"Cosa ti ho detto oggi?" Poi mi è tornato in mente la "figura" che avevo fatto davanti a lui.
"Ah... quello..." ho detto a testa bassa un po' imbarazzata.
"Be'... allora?" Ha chiesto grattandosi la nuca e mettendosi a sedere sul lettino.
Ho fatto lo stesso alzando il busto magro.
"Allora..." ho detto.
Mi ha preso la mano con una sua e con l'altra mi ha accarezzato la guancia facendomi avvicinare al suo viso... eravamo più vicini del solito.

Mancava davvero un millimetro, poi le nostre labbra hanno cominciato a sfiorarsi fino ad unirsi in una cosa sola e bellissima. Sono stati i secondi più belli della mia vita fino a quel momento. Mi sentivo sicura e allo stesso tempo nel mio corpo si era creata una scarica di adrenalina. Sentivo le farfalle nello stomaco, la testa in cofusione. Non capivo più niente.
Avevo gli occhi chiusi e mi sembrava tutto un sogno.
Le nostre labbra si sono allontanate con uno schiocco leggero e ho riaperto gli occhi sorridendo. Anche lui sorrideva. Eravamo ancora vicini e non ci stavamo né allontanado ne avvicinando.

Con uno scatto si è allungato e ha unito di nuovo le nostre labbra prendendomi il mento. Non mi sarei più staccata da lì.
Quello che ci ha fatto dividere è stato un botto esploso nel cielo. Stavano facendo i fuochi d'artificio. Ma quindi ERA GIÀ MEZZANOTTE?
Mi sono seduta sul suo lettino di fianco a lui e ho appoggiato la mia testa sulla sua spalla. Lui mi ha cinto il torace con il braccio poggiando il capo sul mio.

Abbiamo continuato a guardare quelle esplosioni colorate nel cielo, abbracciati in quella sera del 24 luglio 2016.

Spazio autrice
Amatemi perché ho fatto 1100 parole e c'è stata la scena che TUTTI aspettavamo...
Se il capitolo vi è piaciuto supportate con una stellina e un commentoooo
Asia❤

[IN REVISIONE] Una Vita In 10 Giorni ||FF Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora