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Ho sperato di non incontrare mia zia durante il percorso atrio-ascensore e per fortuna così è stato.

Sono uscita dall'ascensore con fare un po' irritato e ho aperto la porta della stanza entrando e buttando le borse a terra. Mi sono seduta sul letto con le braccia incrociate e un'espressione per niente confortante e Lorenzo si è seduto accanto a me lentamente, abbracciandomi come per dire:
"Non preoccuparti, passa tutto."

Al suo gesto ho sorriso un po', dopodichè mi ha dato un bacio sulla fronte.

Per scaricare un po' la rabbia e pensare ad altro ho chiesto:
"A che ora parte il volo domani mattina?"
Lui ha abbassato lo sguardo che si è improvvisamente fatto mogio e ha risposto:
"Dieci e mezza."

"Allora vengo con te, sempre che non ti dispiaccia."

"Lo faresti sul serio?" Ha domandato con tono più euforico di prima.

Ho annuito sorridendo e le sue labbra hanno iniziato ad incurvarsi verso l'alto.
"Allora puntiamo la sveglia presto, per le..."
Ho fatto due calcoli: un'ora per prepararci e partire, un'ora per arrivare all'aeroporto e due ore di anticipo dal volo.

"Cinque?"
"Ok, allora è meglio andare a dormire presto questa sera." Ha suggerito.
Ho approvato scuotendo il capo dal basso verso l'alto.

"Senti non ho voglia di mangiare giù con mia madre alle calcagne, che ne dici se ci andiamo a prendere un fritto misto qui di fianco?"

"Non è una brutta idea, vada per il fritto misto allora."

Siamo scesi per le scale e una volta assicurati che mia madre fosse nel ristorante ci siamo catapultati verso l'uscita. Prima di varcare la soglia della porta, Lorenzo mi ha afferrato il polso trascinandomi verso di sè e sovrapponendo le nostre labbra.

Ci siamo riattaccati subito e questa volta ho schiuso leggermente le labbra carnose per permettere alla sua lingua di cercare la mia.

Quando ci siamo lentamente staccati ho rivolto il mio sguardo in alto, rendendomi conto della cazzata che avevamo appena fatto.

"La telecamera." Ho mormorato piano deglutendo.
Lui mi ha guardata senza capire, finché non gli ho indicato la telecamera che mia madre usava per controllare se arrivassero clienti e che ci stava inquadrando in quel momento.

"Lei guarda costantemente la telecamera per controllare i clienti. E se ci avesse visti?"

Siamo rimasti lì fermi a guardare l'obiettivo che sembrava fissarci.

"Nel dubbio, corri." Gli ho detto.
Siamo corsi fuori fino ad arrivare con il fiatone alla friggitoria. Abbiamo preso un numerino e ci siamo messi in coda dietro alle numerose coppiette, ancora pensando a quella maledetta telecamera.

I miei genitori non hanno mai visto con molta simpatia il Favij che faceva video su youtube e che mi faceva sempre ridere, tanto meno mia sorella. Anzi, lei l'ha sempre schifato e non ne ho mai capito il motivo.

"NUMERO 23, TOCCA AL NUMERO 23."

Ho girato il mio sguardo verso la cassiera indaffarata che aveva urlato il nostro numero e mi sono avvicinata a lei.

"Due fritti misti."
"Arrivano subito signora."

Odio quando mi chiamano signora. Dopo cinque minuti circa, ciò che avevamo ordinato è arrivato e ci siamo seduti in un tavolino di fuori per sentire meno il forte l'odore di fritto, presente maggiormente all'interno del piccolo locale.

"Lorenzo posso chiederti una cosa?"
"Certo, dimmi pure."
Mi ha risposto lui.

"Be'... perchè hai deciso di venire proprio qui? Voglio dire... questo posto è un buco nel nulla e ci sono altri milioni di posti migliori e più divertenti ecco..."

Ha deglutito il boccone e si è pulito la bocca con il tovagliolo, sospirando.

"Vedi... la mia vita non è così facile come sembra."
Si è fermato un momento e poi ha continuato.

"Tutti desiderano avere la mia 'popolarità', ma in realtà non sanno che essere così porta a non avere un attimo di pace" ha detto virgolettando la parola 'popolarità'.

"Che intendi?"
"Che... a volte vorrei tornare come prima. Non so se mi puoi capire..."

Sono rimasta un po' shockata da questa sua affermazione, ma mi sono tranquillizzata quando ha concluso la frase dicendo:

"Non sto dicendo che odio i miei fans, dico solo che a volte mi sembra di scoppiare."

Ha messo in bocca un gamberetto e quando ha finito di ingoiarlo mi ha chiesto:
"Potremmo cambiare argomento perfavore?"

"Em, si certo."
Dopo quella mia risposta tra di noi si è creato un silenzo a dir poco imbarazzante.
Sentivamo solo il sottofondo della cassiera che continuava a chiamare i numerini in fila, la musica alta del locale di fronte e qualche parola di gente che passava lì davanti.

"Io ho finito." Ho detto pulendomi le labbra e le mani con un tovagliolo.

"Anche io, andiamo?"

Ci siamo alzati e sono andata alla cassa a pagare il conto.

La cassiera ci ha dato delle salviette al limone per eliminare l'odore di pesce dalle nostre mani, le abbiamo usate, gettate nel cestino e siamo usciti ringraziando.

Spazio autrice
Sorreh... non pubblico un capitolo dal 9 aprile... e questo è solo di 812 parole... non vi ho nemmeno ringrazianto per i 2, 18 K... mi faccio abbastanza schifo per questo... vabbè, spero che vi sia piaciuto ugualmente❤

Asia❤

[IN REVISIONE] Una Vita In 10 Giorni ||FF Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora