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DRIIIIN!
Il cellulare di Lorenzo, un classico. Era un numero privato e non ha nemmeno risposto.
"Di solito sono delle fans, delle pubblicità o degli scherzi telefonici." Ha detto un po' seccato. Ormai l'atmosfera era stata rovinata. Stupidi cellulari. Dovrebbero sparire in momenti come questi. Mi sono riallontanata e mi sono alzata.
"Be' forse è meglio che vada. Ci vediamo dopo" e sono uscita. Ho aperto la porta di camera mia e mi sono seduta sul letto buttandomi all'indietro. Sono rimasta così, immersa nei miei pensieri per almeno 5 minuti, ripensando alla sera del 7 agosto, del nostro rincontro, del perchè fosse venuto 10 giorni in hotel da solo. Già. Non glielo avevo ancora chiesto. Ho preso le cuffie di emergenza, non gli auricolari, ma tipo quelle di Lorenzo. Quando è una cosa seria indosso sempre quelle e ascolto la playlist con le mie canzoni preferite. Dopo mezz'oretta mi ricordo che al bar non c'è nessuno. Faccio una corsa per le scale e quando arrivo vedo che c'era mio nonno che parlava con mia madre.
"Mamma!" Ho esclamato con sorpresa.
"Che ci fai qui? Non avevi l'influenza?"
"Si ma sto meglio, puoi anche andare a casa se vuoi."
"Ah ok..." ho risposto un po' incerta. Non volevo andare a casa. Stavo bene lì con Lorenzo. Ho aspettato che mio nonno uscisse per delle commissioni e ho preso mia mamma in disparte dicendole: "Non voglio andare a casa."
"E perchè?"
"Be' mi sono fatta un nuovo amico e... mi diverto insieme a lui." Ho deciso di non dirle nulla del fatto che fosse Favij e lei mi ha risposto in modo inaspettato:
"Ah e come si chiama?"
"Lorenzo..."
In quel momento è arrivato proprio lui e gli ho fatto segno di aspettarmi lì dov'era.
"Ok, se tu stai bene allora resta pure." Le ho dato un bacio sulla guancia ringraziandola e mentre lei stava alla cassa sono corsa da lui.
"Allora? Che è successo?" Mi ha chiesto incuriosito.
"Le ho detto che ho conosciuto un nuovo amico e anche se ora è tornata posso restare qui ancora un po'!" Mi ha abbracciata sollevandomi da terra. Le sue braccia sono il paradiso. Mi ha rimessa giù con uno sguardo imbarazzato grattandosi la nuca.
"Che c'è? Due amici non si possono abbracciare?"
"Hai ragione." Ha risposto sorridendo
"Ma c'è anche un'altra buona notizia..."
"Tipo?"
"Non devo lavorare quindi abbiamo le giornate libere."
E qui rientra in gioco l'abbraccio.
"Uuuuh la mia amica ha rimorchiato" sento provenire dietro a me.
"Jessica aspet..."
Mi sono girata ma lei aveva già riconosciuto Lorenzo e stava per urlare il suo nome.
Ho messo un dito sulle labbra in segno di fare silenzio e l'ho presa per un braccio per farmi seguire.
"Ma che ti prende!" ha urlato una volta che siamo entrate in ascensore.
"Ecco mia madre non sa che è lui, non l'ha riconosciuto e preferirei che rimanesse tra di noi..."
"Ma da quanto è qui?"
"Tre giorni..." ho bisbigliato.
"TRE GIORNI?! E TU NON MI HAI DETTO NIENTE? PERCHÈ?!" Ed in quel momento l'ascensore si è aperto. L'ho trascinata in camera e lei mi ha ripetuto la domanda.
"Non lo so, io..."
"IO COSA?! Sono la tua migliore amica, il nostro idolo è a un chilometro da casa mia e non me lo dici?"
"Il NOSTRO idolo? Negli ultimi tempi Jess, non sei più la stessa. Ti sento sai parlare con gli altri e prendere in giro Lorenzo. Tu non sei più una sua fan. Io gli sono rimasta fedele per 3 anni, tu no. E poi non so nemmeno più se possiamo definirci 'amiche', lo siamo solo quando ti fa comodo."
Se n'è andata sbattendo la porta. In quel momento una lacrima mi ha rigato la guancia. Non so nemmeno perchè le ho detto quelle cose, ma il mio incubo si era avverato. Le pensavo veramente. Negli ultimi tempi usciva con i "popolari" e ogni volta non mi invitava mai. Non ci vedevamo molto spesso perché lei era sempre impegnata, o almeno così diceva. Ma dopo un po' ho cominciato a credere che fossero solo scuse. Un giorno le ho chiesto se voleva venire al mare con me e lei mi ha detto che non poteva. Mezz'ora dopo sono passati in bici davanti a casa mia lei e il suo gruppetto. Ci sono rimasta davvero male, ma l'ho sempre perdonata. Non sono mai riuscita a farle un bel "discorsetto" come mi diceva mia madre. Mi tenevo sempre tutta la rabbia dentro e col tempo passava. Ma quel giorno sono scoppiata. Le ho detto tutto quello che pensavo e subito dopo mi sono sentita meglio. Ho sentito bussare alla porta.
"Sono Lorenzo."
Sono andata ad aprire asciugandomi le lacrime anche se si notava che stavo piangendo.
Ho tenuto la testa bassa e l'ho fatto entrare.
"È successo qualcosa?" Ha chiesto preoccupato
"No, cioè...si..."
"Ma stai piangendo?"
"Non è niente."
"Aspetta..."
"Non è niente, sul serio. Sto bene."
Mi ha scostato una ciocca di capelli dal viso e mi ha asciugato le lacrime.
"Mi dici che è successo?"
"Io e Jessica abbiamo litigato. Sono sua amica solo quando le fa comodo. Per lei non sono altro che un oggetto. Se ne hai bisogno lo consideri, altrimenti lo lasci lì a marcire."
"Posso fare qualcosa?"
Non ha fatto in tempo a finire che mi ero già buttata tra le sue braccia, di nuovo. Mi piaceva stare lì con lui. Mi sentivo protetta, sul serio. Mi sentivo a casa.

Spazio autrice
Heiiii! Sono tornata!! Non ho postato in questi giorni soprattutto per il motivo che ho già spiegato la scorsa volta e perché mi è arrivato il telefono nuovo!! Finalmenteeeee😁😁 (adesso posso mettere le faccine LOL💟) e sono troppo feliciaaaaaa ajshwhxhsidjsj!!! Spero come solito che il capitolo vi sia piaciuto e il resto lo sapete, non sto a farvi la romanzina.
Ci vediamo ciaoooooooo❤❤❤
Asia😘

[IN REVISIONE] Una Vita In 10 Giorni ||FF Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora