Capitolo 13 Labirinto mortale

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Curiosità:
Nel fumetto i sempiterni non possono interagire con i loro terreni diventando anch'essi come loro, perché violerebbe il V.E.T.O. ma devono consigliarli con delle proiezioni chibi di loro stessi.

Tutti abbiamo un destino che ci attende ma come capire quando è il nostro turno?
Il destino può nascondersi dietro una porta socchiusa...o in uno sguardo che ci può far battere forte il cuore.
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Pov'Sulfus
Dopo aver controllato che non ci fosse nessuno fuori dalla cella mi girai verso Raf <Ora siamo terreni, puoi toccarmi.>
I nostri occhi si incrociarono e non so come riuscì a frenare il mio implacabile desiderio di abbracciarla e tenerla al sicuro.
Lei annuì e la presi per mano uscendo dalla cella.
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Pov'Raf
Dopo essere usciti da quel buco in cui eravamo prigionieri imboccammo uno dei tanti vicoli di quello strano edificio.
Mentre camminavamo mano nella mano urtai un ciottolo che fece rumore riecheggiando fra le pareti di spessa pietra.
<Shh...fa piano.> mi disse Sulfus prima di riprendere a camminare e per un attimo mi parve che la sua stretta intorno alla mia mano si fosse rafforzata ma ovviamente era solo una mia impressione.
Lui era un Devil e non era possibile che lui...
I miei pensieri furono interrotti da una nuova scoperta.
Eravamo arrivati davanti una lunga scala a chiocciola che percorremmo correndo.

Il destino può rivelarsi nelle cose più semplici o presentarsi come il più inestricabile dei misteri...è la cima di una montagna, la fine di una strada o la meta di un percorso di cui nessuno conosce la lunghezza.
Quello che tutti sanno è che andare incontro al proprio destino non è mai facile, né indolore;
quello che molti ignorano non è mai facile o indolore;
quello che molti ignorano è che non siamo noi a correre incontro al destino ma è lui a trovarci e a sorprenderci quando meno c'è lo aspettiamo.

Arrivati in cima alla scala ci ritrovammo davanti un corridoio le cui pareti erano incise di una scrittura arcaica di cui non conoscevo il significato.
<Sai cosa c'è scritto?> mi chiese Sulfus.
Scuotendo la testa risposi <No...ma anche se lo capissi non cambierebbe nulla perché tanto non abbiamo alternative> e automaticamente le nostre mani si intrecciarono prima di iniziare a percorrere il corridoio.
<Già però ci avrebbe fatto comodo sapere cosa ci aspetta.> constato lui.
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Limbo
Reina bloccò l'immagine su i due sempiterni che davano varcando l'entrata del labirinto mortale e disse soddisfatta <Si...perfetto. I miei due ospiti sono entrati nel labirinto mortale, esattamente come avevo previsto...Malachia!> chiamò il suo servitore.
<Hai tuoi ordini mia signora.> rispose il suo servo apparendo da uno degli schermi.
<Dove si trovano in questo momento le amiche di Raf e Sulfus?> chiese lei.
<Le ho costrette a tornare indietro, alla radura.> rispose Malachia.
<Assicurati che non possano oltrepassare il bosco. Hanno provato ad ostacolare i miei piani e devono pagare il prezzo di tanta impudenza.> disse la donna.
<Grazie al potere del tuo strumento nessuno potrà sconfiggere i miei mostri.> aggiunse sicuro l'uomo.
<Attento Malachia, non sottovalutare le Angel e le Devil, non rinunceranno facilmente a salvare i loro amici.> lo avvertì Reina prima di far sparire la sua immagine dallo schermo.
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Pov'Urie'
<A quanto vedo è andata male anche a voi.> dissi quando, tornate alla radura, trovammo Kabiria e Kabale'.
<Eravamo in volo sopra il bosco quando ci ha attaccato uno stormo di aquile mostruose.> spiegò Kabale'.
<E comunque...non erano semplici animali.> aggiunse Kabiria.
<come l'orso che ha assalito noi due...> disse Dolce.
<Anche voi siete state attaccate?> chiese Kabale'.
<Abbiamo Preso il sentiero che taglia il bosco quando un orso ci ha saltato addosso. Era coperto completamente da una specie di corazza di metallo, era davvero strano.> dissi io.
<Noi siamo state aggredite dalle aquile, voi dall'orso...non può essere una coincidenza.> constato Kabiria.
<Mi sembra chiaro che qualcuno vuole impedirci di superare il bosco.> aggiunse Kabale'.
<Io scommetto che Raf e Sulfus sono da qualche parte oltre questa boscaglia.> disse Dolce.
<Bhe uniamoci!> proposi io.
<Eh?> chiese Kabiria.
<Urie' sei impazzita?!> mi chiese Dolce <Loro...sono Devil.> sputò fuori l'ultima parola come fosse veleno.
<Si possiamo confermare. Siamo Devil al mille per mille.> concordò Kabale'.
<E quindi siamo allergiche a voi angioletti.> aggiunse Kabiria.
<Questa è una situazione d'emergenza. Sia noi che voi divise siamo state sconfitte, d'accordo?> dissi io <Ma se uniamo le forze...>
<Dovremmo unirci hai Devil? Impossibile.> rispose Dolce.
<Sono d'accordo. Deve averti dato di volta il cervello.> concordò Kabiria.
<Rispondete a questa semplice domanda.> dissi io <Volete salvare il vostro amico o no?>
Loro annuirono così il andai avanti <Perfetto e allora per una volta mettiamo da parte le nostre differenze e collaboriamo, insieme possiamo superare questo bosco e andare a salvare Raf e Sulfus e poi nemici come prima.>
<Se questo è l'unico modo per salvarli io ci sto.> disse Dolce.
<Speriamo solo che nessuno lo venga a sapere.> aggiunse Kabale'.
<Già...le basse sfere potrebbero fulminarci su due piedi.> concordò Kabiria alzandosi.
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Pov'Raf
<Questo corridoio non finisce mai.> dissi io ma girato un angolo ci ritrovammo davanti una parete raffigurante dei simboli aztechi.
<Sono simboli aztechi, devono trovarsi qui da qualche secolo.> dissi avvicinandomi al pannello <Si, sono ricoperti da uno strato di polvere.> continuai mentre spazzavo via della polvere da dei graffiti.
Sulfus fu attaccato da una forte crisi di starnuti mentre diceva <Meglio non toccarli, dai adesso muoviamoci dobbiamo ancora trovare l'uscita.>
<Comunque sono affascinanti...> constatai mentre lui mi prendeva per mano facendomi andare avanti<Non trovi?>
<Oh...altro che!> rispose lui poco interessato.
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Alla fine ci mettemmo seduti con la schiena contro uno dei graffiti.
<Sono sfinito.> disse Sulfus.
<Già...ma come fanno i terreni senza le ali?> mi chiesi io.
Mentre mi guardavo intorno mi accorsi di una cosa.
Mi alzai e dissi <Guarda questo affresco è...> ma lui mi interruppe dicendo <È un affresco.>
<No...guarda...> insistetti io.
<Già...> iniziò lui alzandosi <È la stessa roba.>
<Sono gli stessi identici disegni che abbiamo già visto due ore fa.> dissi io.
<Vuoi dire che siamo al punto di partenza?> chiese lui e io affermai annuendo <Temo proprio di sì, siamo finiti in un vero labirinto.>
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pov'Dolce
Mentre camminavamo per il sentiero sentimmo il verso dall'orso che ci aveva attaccato.
<Lo riconosco è il verso di quel terribile orso corazzato.> disse Urie'.
<Tranquille ragazze non facciamoci prendere dal panico...> disse Kabiria poi alzando la voce esclamò <Non abbiamo paura ti te, capito?!>
<Fatti avanti se hai il coraggio!> aggiunse Kabale'.
Il verso dell'animale parve avvicinarsi e le due Devil divennero subito due agnellini.
Continuammo il nostro percorso fino a quando non ci trovammo sul bordo di un precipizio.
<Sembra che il sentiero finisca qui.> constato Urie'.
<E adesso che cosa facciamo?> chiesi io.
<Non abbiamo altra scelta.> disse Kabale' <Dobbiamo procedere in volo.>
<D'accordo.> acconsentì Kabiria <Spero solo che quelle bestiaccie c'è lo permettano.>
<Quelle nuvole non lasciando vedere che cosa...> non riuscì a finire la frase perché Urie' mi sposto di lato <Che c'è?> chiesi io.
<Raggi laser. Vengono da lì!> spiegò Urie' indicando qualcosa dietro un cespuglio.
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Pov'Raf
<Quel ruggito non prometteva niente di buono, sbrighiamoci ad uscire.> dissi io.
<Se hai un'idea sono tutt'orecchi.> rispose Sulfus.
Girammo un angolo e ci trovammo davanti una grande sala a cerchio che aveva come cupola un mosaico d'oro raffigurante un Angel e una Devil che da i vestiti sembravano venire da un'altra epoca.
<E questi chi sono?> chiese Sulfus fermandosi di colpo.

<E questi chi sono?> chiese Sulfus fermandosi di colpo

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<Lei assomiglia a te.> esclamai io notando l'enorme somiglianza tra la Devil dell'affresco e Sulfus.
<Ma che cosa dici? Lui assomiglia a te.> disse Sulfus.
<Sei impazzito o sei cieco?> chiesi io.
<Ci vedo benissimo, guardalo! Ha i capelli esattamente del tuo stesso colore.> rispose lui.
<E lei ha la tua stella, tu vedi soltanto quello che ti pare.> rimbeccai io.
Un respiro pesante e una grossa ombra ci coprirono e quando ci girammo ci trovammo davanti un grosso Minotauro.
<Quello chi è?> chiesi io.
<Io non glielo chiedo.> rispose Sulfus facendo lo spaccone e incitandolo a farsi avanti.
Una strana luce inondò gli occhi del mostro e per una volta Sulfus lascio a casa l'orgoglio e si fece indietro mentre esclamava <Corri!> prendendomi la mano e trascinandomi via da lì.
Lo so che era stupido, ma quel contatto mi fece arrossire.
Eravamo spalle al muro ma appena un secondo prima che il mostro ci schiacciasse ci buttammo di lato.
<Scappiamo finché è bloccato!> mi disse Sulfus prendendomi la mano.
Alla fine ci trovammo davanti sue corridoi.
<E ora?> chiesi io.
<Di la!> esclamò lui indicando un corridoio buio e che io per nulla al mondo avrei scelto.
<Ma è buio.> dissi io.
<Esatto. Con un po' di fortuna riusciremo a sfuggirgli.> rispose lui.
Entrammo nel corridoio e ci nascondemmo all'ombra sperando che il mostro non ci trovasse.
All'inizio parve pensarci su ma alla fine decise di andare verso il corridoio illuminato ma poco prima che il mosto e sparisse mi scappò uno starnuto.
<Ecco, ora ci ha trovati.> disse Sulfus sarcastico.
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Pov'Kabiria
Dopo aver battuto l'orso decidemmo di superare lo strapiombo volando ma come previsto incontrammo quelle maledette aquile.
<Quelle sono le aquile che ci hanno attaccato mentre volavamo sopra il bosco.> spiegò Kabale'.
<Già...e sembra che stiano aspettando noi.> aggiunsi io.
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Pov'Malachia
Dopo che le Angel e le Devil avevano sconfitto l'orso decisi di aspettarle con le aquile più avanti.
<Ora non posso più spagliare o Reina me la farà pagare cara.>

Raf & Sulfus Tutta colpa di un bacio #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora