Capitolo 30 L'ultima chance

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Una bella giornata primaverile,
il sole che ti scalda,
il vento che ti accarezza i capelli...un giorno così ti fa dimenticare tutti i tuoi guai, e ti ritrovi a pensare, che niente possa andare storto.

Pov'Raf
Ero in piedi davanti la finestra, con gli occhi chiusi e la pelle riscaldata dal sole.
L'aria fresca portava i mille profumi della primavera.
<Hey Raf.> mi salutò Uriè entrando in camera.
Rimasi con gli occhi chiusi, mentre si avvicinava.
Stava per dire qualcosa ma le parole gli morirono in gola.
In quel momento il mio sesto senso mi allertò che qualcosa non andava.
Aprí di scatto gli occhi. Tre ombre oscurarono il sole, come in un eclissi.
Erano gli emissari delle Alte Sfere, i serafini.

E invece, quando meno te l'aspetti, compare la prima nuvola, poi la seconda, la terza...In un attimo il sole scompare, il cielo si fa scuro e viene giù il diluvio...

<Professoressa Temptel?> chiesero le tre figure cornute entrando nell'aula della professoressa.
<Si, sono io. In corna e forcone, che cosa c'è di tanto importante da scomodare le malebolge?> rispose la Devil rivolta ai messaggeri.
<Abbiamo un Diablogramma.> rispose il più alto con voce gracchiante. Quest'ultimo era sottile come un foglio di carta e aveva un naso appuntito come il becco di un rapace.
<Direttamente dalle basse sfere.> sottolineò il più robusto. Il secondo era massiccio come un'armadio e aveva la voce profonda come il fondo di un pozzo.
<Urgentissimo.> disse il più basso porgendomi la pergamena su cui era scritto il messaggio. Il terzo era largo come una botte e aveva la voce sottile e stridula.
La Devil prese il Diablogramma e aspettò che le malebolge se ne andassero ma non successe, quindi, con voce seccata disse <Allora? Che cosa avete da guardare? Potete andare, grazie. Leggerò il Diablogramma da sola.> e dicendo ciò le tre figure si allontanarono.

Eh sì, avvolte, anche le giornate più belle, si rovinano irrimediabilmente. Basta una nuvola...o una sola parola.

ESPULSIONE.

Pov'Raf
Dopo che i serafini se ne furono andati, venni convocata dal professor Arkan.
<Mi dispiace, Raf.> mi disse il professore dopo avermi comunicato la notizia della mia espulsione <Mi dispiace, davvero.>
<Quanto...quanto tempo ho?> chiesi io <Quando devo lasciare la scuola?>
<Già domani mattina.> mi rispose lui.
<Domani? Ma come?! Così presto?> esclamai con il cuore a pezzi.
<E fino a quel momento dovrai rimanere chiusa nella tua camera.> aggiunse il professore <Lo hanno deciso le Alte Sfere, non posso farci niente.>

Pov'Sulfus
<Accidenti!> esclamai cercando qualcosa da tirare a terra e distruggere <Accidenti all'esplosione! Accidenti alle Basse Sfere!>
<Dai Sulfus...cerca di calmarti.> mi disse la professoressa Temptel con le braccia conserte.
<Accidenti anche a lei prof.> sibilai prima di uscire dalla classe.
<No, aspetta!> esclamò lei.
<Aspettare, che cosa?> chiesi acido.
<Lo sai che mi dispiace terribilmente per l'espulsione, ma non posso farci proprio nulla. È un ordine delle Basse Sfere!> rispose lei.
<Invece, io sono convinto che a lei e ad Arkan non importi un fico secco di noi. Io e Raf vi avevamo chiesto di aiutarci, di trovare chi ci aveva presi di mira...e voi che cosa avete fatto? Niente!> esclamai girandomi e uscendo dall'aula.

<Si hai ragione...ma può darsi che siamo ancora in tempo.> disse la professoressa quando Sulfus se ne fu andato dalla classe.

Pov'Arkan
La mia collega Devil mi aveva chiesto urgentemente di incontrarci nella sala dei ritratti, così la raggiunsi per sentire cosa aveva da dirmi.
<Grazie, per essere venuto.> mi disse quando arrivai.
<Mi era parso di capire che fosse una questione urgente.> risposi.
<Proprio così.> confermò lei <Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi.>
<È come?> chiesi <Ormai l'espulsione è decisa.>
<Ma sappiamo che c'è qualcuno che li ha presi di mira!> esclamò lei <Se lo trovassimo noi potremmo...>
<Noi, che cosa? D'accordo, ammettiamo pure che tu abbia ragione. Comunque, quei due baciandosi hanno commesso un Sacrilegio...> dissi per l'ennesima volta.
<Aspetta.> mi fermò la Devil <È se fossero stati spinti a baciarsi?>
<Perché qualcuno avrebbe dovuto farlo?> chiesi io.
<Non lo so...ma è da un po' che ci penso, e ho come un sospetto.> confessò la professoressa.
<Un sospetto? Su chi?> la cosa era plausibile ma chi poteva aver fatto una cosa del genere.
<Seguimi.> disse facendomi strada <Ora entriamo nella stanza dei ritratti.>
Poggiando una mano sulla porta recitai la frase che ci avrebbe permesso di entrare <Oh scrigno dei segreti, santuario dei Terreni, stanza di ogni ritratto...il custode chiede di entrare.>
<Oh scrigno dei segreti, santuario dei Terreni, stanza di ogni ritratto...la tentatrice chiede di entrare.> disse dopo di me la Devil.
La porta si aprì e noi entrammo.

Raf & Sulfus Tutta colpa di un bacio #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora