Capitolo 20 :Simon

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Il viaggio in aereo fu terribile . Non riuscivo a prendere sonno : sarà perché avevo un groppo in gola incredibile. Come reagirà Luna ? Mi vorrà vedere ? È ancora innamorata di me ... oppure prova qualcosa per quel pallone gonfiato? . Queste domande mi frullarono per la testa per ore fin quando mi addormentai.
"I passeggeri sono pregati di scendere e di prendere i loro bagagli"
Diceva l'autoparlante.
Ma stiamo scherzando cazzo ?! Ho dormito neanche due ore !
Dopo 5 ore di macchina arrivai ad Ivrea .
Era proprio una bella città, molto diversa da Seattle. Impostai il navigatore con la cittadina e l'indirizzo della casa della cugina di Luna e partii .

Un giorno dopo...
Ho affittato una casa proprio davanti a quella della cugina di Luna. Mi sono pettinato e sistemato e ora sono pronto ... voglio vederla . Attraversai la strada e suonai il campanello .
"Vai tu Benedetta!" Sentii una voce di donna provenire dall'interno della casa . Ero nel posto giusto .
La porta si aprì e mi trovai davanti una ragazza bassina , con i capelli molto corti e biondi ...
"Tu devi essere Benedetta" le dissi rompendo il silenzio . Ero abbastanza agitato e il mio tono sembrò parecchio arrabbiato .
"S-si sono io .. tu chi sei ?"
Ecco perfetto . L'avevo messa in imbarazzo . L'unica tua possibilità di incontrare luna era KO complimenti zio!
"Simon Cooper piacere"
Benedetta sbiancò e giurai di sentire un tonfo.. come se qualcuno fosse caduto dalla sedia .
"C'è Luna?" Le chiesi più dolcemente
"Ehm.. no . Non è a casa al momento" mi rispose .
"Okay " dissi e feci per andarmene quando
"Luna , Benedetta venite a sparecchiare!"
Corsi di nuovo verso la porta che stava per essere chiusa da Benedetta e alzai un sopracciglio era ovvio che era in casa come ho potuto cascarci !
"Lei non .. non vuole vederti mai più!" Disse tutto d'un fiato .
Il sangue mi si gelò nelle vene.
"È per quello stronzo vero..?"
Lei impallidì. Non mi ero neanche accorto che stavo urlando .
"Si .. e quello stronzo è il suo ragazzo e si chiama Paul"
"Cazzo"
Le chiusi la porta in faccia e corsi velocemente al mio appartamento . Mi barricai in casa .
Come ho potuto sperare anche solo per un minuto di poter tornare con lei? . Sbattei la testa contro il muro e mi appoggiai ad una sedia . La testa sanguinava ma niente era più forte del dolore che mi avevano provocato 4 parole : "il suo ragazzo Paul"
Fottiti Paul !

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