14. Passato

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P.O.V. Spencer

"No, no, no, no" era ormai una litania continua.
Niall sbatteva le mani sulla porta in preda al panico e cercava di aprirla invano, mentre io lo guardavo con gli occhi spalancati.

"Oh mio dio... No!".

Dovevo fare qualcosa. "Niall". Lo afferrai per le braccia e lo tirai indietro stringendolo a me con la sua schiena contro al mio petto.

E quando Niall iniziò a respirare troppo velocemente, fu lì che iniziai ad avere veramente paura.

Avevo visto talmente tante volte la cartella clinica di Niall, che se fosse stato asmatico lo avrei saputo.
Ma quella non era asma. Quello era un dannatissimo attacco di panico.

E per le prima volta capii realmente il suo atteggiamento nei confronti della folla, quella volta davanti alla piscina. O quando una delle volte in macchina dove Jake si era seduto nel sedile anteriore, lasciando a Niall quello posteriore, aveva dovuto abbassare il finestrino oscurato per fare respiri profondi.

Quella stanza era molto piccola e buia e Niall - chiaramente - era claustrofobico.
E io dovevo solo mantenere la calma, nonostante la paura e la preoccupazione mi stessero divorando.

"No. Oddio. Non respiro! Non riesco a respirare" aveva iniziato ad ansimare.

"Niall. Niall, guardami" lo feci voltare verso di me e gli afferrai il viso con le mani. Sapevo che c'era talmente poca luce che arrivava dalla piccola finestrella in alto, da non riuscire quasi a vederci, ma avevo bisogno che mi prrstasse attenzione.

E nella penombra, alla quale mi stavo abituando, potevo comunque vedere perfettamente la sofferenza sul suo viso.

"Niall, devi respirare con me. Repiri profondi. Dentro e fuori, coraggio" lo incitai, ma era come se non mi ascoltasse. Continuava a respirare troppo velocemente e il suo petto si alzava e abbassava al ritmo sbagliato.

"Niall!" lo richiamai, mentre lui continuava a ripetere una sfilza di 'no' disperati.

Sapevo che se avesse continuato in quel modo sarebbe potuto arrivare a vomitare. O peggio ancora, a svenirmi lì.

"Niall. Ni, piccolo. Devi respirare. Ti prego".

"Non riesco. Non c'è aria qui!" urlò portandosi una mano al petto.

"Sì, ce n'è abbastanza, tesoro. Devi solo fare respiri profondi. Con me, avanti" gli mostravo il modo, ma Niall non riusciva a seguirmi.

E quando iniziò a piangere e a singhiozzare, il mio cuore si spezzò.

"Non ce la faccio! Fammi uscire da qui!" disse e io cercai di trovare immediatamente una soluzione.

Pensa, Spencer. Dannazione.

Gli passai le dita sul viso, cercando di togliere via le lacrime.

"Niall, se non respiri con me, sverrai. Capisci? Forza, fallo per me, piccolo".

Solo uno. Niall era riuscito a fare solo un respiro più profondo rispetto agli altri, prima di tornare ad ansimare dolorosamente.

"Cazzo" imprecai tra i denti.

Sentivo il peso di Niall poggiarsi maggiormente su di me. Si stava lasciando andare.

"No, no, no. Niall, non svenire!" esclamai e prima che potesse farlo decisi di farlo distendere per terra, prima che non fossi più in grado di sorreggerlo.
Mi sistemai seduta per terra e lo attirai a me, facendo sì che le mie gambe divenissero il suo appoggio per la testa.

"Niall" gli passai una mano tra i capelli sudati, mentre lui continuava ad essere scosso dai singhiozzi.
Anche i miei occhi si stavano riempendo di lacrime di frustrazione. Non sapevo che fare.

Avrò Cura Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora