15. Solo un mese

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P.O.V. Niall

"Quindi tu e mia sorella siete rimasti veramente chiusi dentro a quella palestra? E io che pensavo che stesse facendo le porcate a casa tua".

Sospirai, passandomi una mano tra i capelli. "Jake, non sei d'aiuto" dissi. "E abbassa la voce".

"Tanto Spencer è ancora sotto la doccia".

E io gemetti al solo pensiero. "Jake" ripetei una seconda volta e lui si mise a ridere. 

"Sai, ho delle sue foto in costume da qualche parte se vuoi".

"Jake, piantala!" esclamai, mentre la mia testa continuava a farsi duemila film e a far apparire tante immagini inopportune.

"Scusa" disse lui a quel punto, capendo che aveva esagerato. Restammo un attimo in silenzio, a tal punto che potevamo sentire i rumori della doccia aperta al piano di sopra. "Comunque è la scelta giusta quella di aspettare prima di dirglielo. Sono contento che tu abbia seguito il mio consiglio" mi disse e io sospirai.

"Tutto questo contatto mi distrugge, però" dissi, pensando a quanto ormai io e Spencer finissimo sempre per toccarci. Anche involontariamente.

Lui scrollò le spalle. "Spencer è una che ama coccolare ed essere coccolata. Anche se non lo ammetterebbe mai, neanche se le facessi notare l'ovvio" disse, mentre io restavo in silenzio e mi torturavo le mani. 

"Io non riesco a credere che ti abbia raccontato veramente quella storia. Dopo Benjamin pensavo che non lo avrebbe detto a nessun altro ragazzo" disse poi.

E ovviamente io lo guardai confuso. "Chi è Benjamin?" chiesi e lui spalancò gli occhi, come se si fosse accorto di aver detto qualcosa che non doveva dire.

Non era la prima volta che succedeva una cosa del genere e pensai che fosse un vizio di Jake quello di parlare come se fosse sovrappensiero, ma ad alta voce.

"Nessuno. Io non ho nominato nessun Benjamin. Tu non hai idea di chi sia e... scordalo!" disse troppo in fretta, mentre guardava verso le scale.

E fui tentato di insistere, ma in quel momento Spencer, con solo una felpa enorme, che era probabilmente di suo fratello e i capelli bagnati, scese le scale.

Osservai le sue gambe nude sotto la felpa e mi sentii mancare il respiro. 'Come sarebbe stata con un mio indumento addosso?' mi chiesi immediatamente, peggiorando la mia situazione mentale.

"Sei ancora qui tu?" mi chiese, asciugando i capelli con il telo che aveva tra le mani. Non era per niente imbarazzata. Che si fosse abituata a me fino a quel punto?

"No, è solo un ologramma" rispose Jake al posto mio, prima di alzarsi in piedi. "Niall, come ti piace la pizza? Resti a cena, vero?" mi chiese.

"No, tranquillo. Torno a casa. L'allenamento di oggi mi ha sfiancato" dissi, ripensando a quanto mi avesse fatto male la schiena mentre facevo gli esercizi che mi ordinavano di fare Spencer e Mark.

Quel lungo e piacevole contatto con Spencer aveva portato anche conseguenze negative. Dormire su un pavimento non faceva mai bene. E inoltre rabbrividivo ancora se ripensavo alla sensazione di oppressione che avevo avuto lì dentro e al mio conseguente attacco di panico. Come Spencer fosse riuscita a calmarmi, non lo sapevo neanche io.

"Sei sicuro?" mi chiese Jake e io annuii.

"Allora ci vediamo, amico" disse e io lo salutai con la mano, prima che lo vidi sparire verso la cucina.

"Niall, se quel mal di schiena ti da troppo fastidio, basta dirlo. Allentiamo con gli esercizi o annulliamo qualche allenamento. E se vuoi so fare i massaggi" mi disse Spencer, guardandomi preoccupata.

Avrò Cura Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora