CAPITOLO 1

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Era tutto calmo e bianco.
Estremamente bianco.
Non mi rendevo conto di dove fossi o per quale motivo ero lì.
Non ricordavo nemmeno cosa facessi prima di ritrovarmi in questo luogo.

Camminavo a piedi nudi in mezzo a quello che pareva fosse il nulla.
Non  percepivo lo scorrere del tempo,  come se in questo strano angolo di mondo il tempo si fosse fermato.
Anche se fosse stato un sogno era estremamente reale, una dimensione onirica che stavo vivendo in prima persona.
Sentì d'improvviso una voce etera che spezzò il silenzio che faceva da padrone in questo luogo desolato.
Una voce femminile e calda chiamava il mio nome, un richiamo che all' udito trasmetteva un senso di sicurezza e protezione.
Quel sussurro aleggiava trasportata da una piacevole brezza che si era sollevata dal momento che ella iniziò a reclamare il mio nome.

Arrivai dinanzi a questa figura che all' improvviso si  materializzò davanti a  me.

Era  una giovane donna, eterea e bellissima dalla pelle bianca come seta e i capelli lunghissimi come neve che ondeggiavano alla dolce brezza.
La veste era semitrasparente ampia che davano alla dama una figura maestosa e imponente.
Il suo abito era arricchito di rose nere che parevano tutt'altro che fiori finti, come se  quei boccioli facessero parte integrante della donna.

Ella aprì i suoi occhi, dall' iride dipinta da un color cielo notturno.
Il suo sguardo  lasciava  scorgere un infinità di stelle, come se dietro i suoi occhi celasse un altro universo.

《Tu chi sei ?》 Mi venne da dire.

《Megami sono la Dea della Notte》Disse con voce tranquilla e disinvolta. 

《È quasi giunto il momento figlia mia, il tuo nuovo risveglio è vicino》Pronunciò con un tono profetico.

Mi soffermai a pensare su quel  "nuovo risveglio" .
Non compresi il significato di tale parola.
Non mi venne in mente nulla che potesse dare un espressione attendibile alle parole di colei che si presentava come una Divinità.

《Non riesco a capire》 Ammisi alla Dea, ma ancor prima che potessi finire la frase essa stava già iniziando a dissolversi come nebbia al sole.
《Aspetta non andartene!》 Pregai allungando la mano come per afferrare quel bagliore che pian piano si affievoliva.
Fu inutile, nel mentre che svaniva mi salutò promettendo che ci saremo riviste presto.

Aprì gli occhi , la prima cosa che misi a fuoco fu il mio braccio ancora teso verso il soffitto.
Mi misi seduta sul letto realizzando il fatto che  era stato  un sogno, niente meno di questo.
Mi strofinai gli occhi rimuginando sul quest' ultimo.
Mi ci volle qualche secondo per comprendere di essere nella mia camera da letto .
Mi  guardai intorno la stanza  era esattamente  come al solito.
Vi era qualche indumento  buttato qua e là, i peluches  in stato di tumulto probabilmente scaturito dal mio sonno agitato e i poster di "Who broke the Phial"  e di "Magicraft" i miei anime preferiti sempre appesi al muro.
Mi ragomittolai  sul materasso stringendo il cuscino immersa nei miei pensieri,finchè una voce più che familiare mi chiamò per nome.
Sentì mia madre che mi svegliava da sotto le scale.

Mi sporsi dal letto e afferrai il telefono riposto sopra il comodino, e notai quanto fossi in ritardo per la scuola.
Balzai giù dalle coperte.
Con grande prontezza mi levai il pigiama a pois , andai in bagno e mi infilai la divisa della scuola media.
Scesi con rapidità le scale, mi affacciai in cucina dove mia madre sorseggiava del caffè e sfogliava in tranquillità il giornale mattutino.
《Sbrigati o perderai l' autubus》 Disse  seccata.
Mi scusai  guardando  la ciotola di riso che non avrei potuto mangiare per il ritardo.
《Io vado! Oggi ho il club perciò tornerò più tardi!》
Mi misi le scarpe sul genkan e uscì di casa.
Camminai a passo svelto fino alle sbarre ferroviarieche erano già abassate dove da li a poco sarebbe passato il treno.
Presi il cellulare e scorsi la schermata per leggere i messaggi su "LINE".

A un certo punto si avvicinò  a me una bella ragazza dai capelli rossi e il seno prosperoso che attendeva come tutti gli altri il passaggio del mezzo di trasporto.
Quello che notai fu il  vestito che indossava .
Un abito  Lolita bianco ricamato col del pizzo nero.
Non era strano vedere in giro ragazze vestite in questo modo nei quartieri di Tokyo,ma qui a Machibara era piuttosto raro.

Aveva un espressione seria e a giudicare dai lineamenti era sicuramente straniera, forse Europea.
Il treno passò a gran velocità vicino a noi, a poca distanza dalle sbarre, scompligliando   la folta chioma della ragazza .
Vidi a distanza l' autubus per la scuola media Machibara che arrivava alla fermata, corsi per qualche metro e mi fiondai dentro all' apertura delle portine.
Il pullman era pieno perciò rimasi in piedi .Qualche fermata più tardi salì la mia amica Natsue, una graziosa ragazza dai capelli corvini.
《Buongiorno Megami》 Disse con la sua solita  aria allegra.
Ricambiai il saluto,e mentre scambiavamo qualche chiacchera intravidi in mezzo ad altra gente sul pullman  la strana ragazza in piedi vicino a una finestra del mezzo.

Dopo il solito quarto d'ora che impiegava l' autubus per arrivare a scuola,quest'ultimo si fermò davanti all' istituto.
In mezzo alla folla di studenti che scendevano in questa fermata persi di vista la ragazza.

Entrai a scuola e salì al primo piano dove risiedeva la mia classe e pogiai la borsa sopra il mio banco che si affaciava alla finestra.
Suonò la campanella delle 8:00 che comunicava l'inizio delle lezioni.

L' ora di scienze sociali era parecchio noiosa che non riuscì a seguire con interesse la lezione.
Il mio interesse si spostò al di fuori della finestra che si affaciava proprio all' entrata della scuola.
Mi prese  un colpo quando d'improvviso vidi la "ragazza Lolita" che mi fissava da sotto la finestra.
Mi alzai di botto affacciandomi all' infisso  per poter osservare meglio

Che mi stesse pedinando ?

《 Signorina Mirai si sieda subito per favore》 Bacchetto l' insegnante.
Diedi un ultima occhiata veloce  fuori ma non la vidi più.

The Black Rose [IN REVISIONE]  #WATTYS2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora