Capitolo 18

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Andai verso casa di Ricky, che tanto abitava dall'altra parte della strada ed andai sul retro. Mi aveva raccontato che nel piccolo terrazzo di camera sua c'era una specie di grande ramo di un albero che lo collegava ad una casetta dove andava a giocare da piccolo e su questa c'era una scaletta in legno che gli permetteva di scendere in giardino.
La recinzione del retro della casa era facile da scavalcare, così mi ritrovai nel suo giardino e mi arrampicai sulla scaletta e poi sul ramo, per poi arrivare nel terrazzo di Ricky.
Lo chiamai al cellulare; le luci della sua stanza erano spente, probabilmente dormiva già. Dopo qualche squillo rispose preoccupato, ma allo stesso tempo sembrava sorpreso.
-Jenny, è successo qualcosa? Stai bene?
-Sto un po' morendo di freddo, ma..
-Dove sei? Ti vengo a prendere subito!
-Ricky, rilassati, sto bene! Tu dove sei di bello?
-Ehm, sono in centro con alcuni amici, perchè?-. Dovevo immaginarmelo, era fuori a festeggiare con altri amici, ed era giusto così. Non potevo pensare che avesse solo me ed era colpa mia se non ero con lui.
-Nulla..- risposi un po' delusa, cercando di non farglielo capire.
-Che succede, Jenny?
-In realtà.. Sarei fuori dal terrazzo di camera tua..
-IL TERRAZZO DI CAMERA MIA?
-Sì..- non rispose per qualche secondo, poi la porta-finestra si aprì.
-Piccola, sei matta? Entra, forza, ma fa' piano che i miei dormono!-.
Entrai e mi avvicinai subito ai termosifoni: ero un cubetto di ghiaccio.
-Che ci fai qui?- la sua espressione era a dir poco sorpresa.
-Ero venuta per derubarti, ma volevo avvertirti, in modo che non ti spaventassi!
-Jenny...
-Scherzo! Volevo farti una sorpresa. So che è un momento speciale e volevo esserci, tutto qui..-.
Ricky non rispose a parole, ma il forte abbraccio che seguì bastò.
-Mi dispiace tanto, Ricky, sono un' idiota!
-Beh, forse un pochino, ma ora sei qui ed è questo che conta. E in più hai rischiato di morire di ipotermia per me, e perciò mi sento onorato-.
Restammo abbracciati per un po', e non mi dispiaceva perche il suo corpo era caldo ed io ero terribilmente fredda; stavo bene tra le sue braccia. Le sue erano vere braccia da amico, quelle che non ti lasciano mai.
-Vai sotto le coperte del letto, così ti scaldi- ed obbedii, anche se poteva essere sembrato da maleducati, ma stavo morendo di freddo. Portai con me la vorsa, dove all'interno c'erano tutti i dolcetti. Mi sedetti sul letto sotto alle morbide coperte e lui mi raggiunse, però stando fuori dalle coperte.
-Come mai mi hai detto che non eri in casa?
-In realtà sono appena tornato..
-Ah.. Non ho fatto in tempo a farti cartelloni, regali, o cose del genere, però ecco a te- dissi rovesciando la borsa piena di dolci sul letto.
-Jenny! Non voglio diventare obeso, altrimenti quando sarò un motociclista famoso, nessuna ragazza mi vorrà! Mi avrai nella coscienza!
-Oh meglio, così il mio migliore amico non mi abbandona! E poi devo viziarti un pochino!
-Come hai detto?
-Che devo viziarti un..
-No, prima..
-Migliore amico?- i suoi occhi si illuminarono. Anche io ero abbastanza imbarazzata, ma ero contenta che lui sapesse cos'era per me. Lo guardai, cercando di capire la sua espressione.
-Sei sconvolto? Non te lo immaginavi?- cercavo di essere il più disinvolta possibile.
-No, però..
-Beh, sì, sei il mio migliore amico. Sei stato la prima persona che ho conosciuto quando sono arrivata qui, sei stato il primo ad aiutarmi, a darmi fiducia e a sopportare un disastro come me!
-Non sei un disastro! Sei la persona più affascinante che io conosca, sei la mia piccola! Sei la mia miglore amica, quindi sei speciale. Non vedo l'ora di conoscerti del tutto!-. Sorridemmo e iniziammo a mangiare e parlare della gara, del suo futuro da motociclista e io.. E io bho, non lo sapevo cosa volessi diventare, non sapevo fare nulla e non avevo desideri in particolare, ma gli dissi della mia passione per la musica, dell'amore per il mare e per lo shopping! A me sarebbe bastato essere felice, mi bastava vivere serenamente il presente. Mi chiese anche dell'appuntamento con Lucas, ma cercai di deviare il discorso.
Senza accorgercene avevamo finito tutti i dolci in poco tempo.
-Oh, diventerò enorme e piena di brufoli! È tutta colpa tua, Ricky!
-Mia? Piccola, sei tu che li hai portati!
-Sì, ma erano per te e dovevi mangiarli tu!
-Tranquilla, tanto a Lucas piaci lo stesso..- lo fissai seria, il suo sguardo si era incupito.
-Ricky, è successo qualcosa?
-Nulla, perchè?- nel frattempo si era alzato e si era seduto sulla sedia dinanzi alla scrivania.
-Sei strano.. È successo qualcosa?
-Piuttosto, Lucas ti ha fatto qualcosa?
-Che intendi dire?
-Niente solo che.. Jenny, stai attenta. Lo conosco e so bene come si comportava con le ragazze.
-Cioè?
-Cioè le bacia e poi basta, ne cambia una al mese!
-Ma è così gentile...
-Stai attenta Jenny.

Erano le tre di notte e mi ero appena stesa sul mio letto. Mia madre dormiva, strano che non fosse stata sveglia per pormi domande! Beh, ora poteva fidarsi di me.. Tanto me le avrebbe fatte l'indomani mattina!
Non ascoltai nemmeno la musica, tanto ero stanca, non ero più abituata a quegli orari! Ripensai a quello che aveva detto Ricky, del fatto che Lucas baciasse le ragazze e poi scompariva.. Ma sembrava così un bravo ragazzo!
Il telefono vibrò. Due messaggi.
Lucas:"Grazie della serata, è stato bello conoscerti meglio! Non vedo l'ora che arrivi sabato per stare ancora solo con te.. O lunedì, anche solo per vederti! Dolce notte!
Ricky:" Grazie per la sorpresa, è stato tutto fantastico. Tu sei fantastica! Buonanotte piccola!"
Appoggiai il telefono sul comodino e mi addormentai con il sorriso.

Un Mare In Burrasca (#Wattys 2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora