Un Mare In Burrasca (#Wattys 2017)

Capitolo 27

Erano le dieci dell'ultima notte dell'anno e io ero in sella sulla moto di Ricky, seduta dietro. L'aria fredda di dicembre ci accarezzava il viso; tutto era immobile, anche se c'erano numerose luci che davano vita alla città, i portici erano decorati e illuminati con festose decorazioni. Assaporai con gli occhi quei momenti così magici.
Nei giorni scorsi io e Ricky non ci eravamo più visti, dato che entrambi eravamo pieni di compiti e anche perchè ero stata a casa di Carolina col resto della classe per portarci avanti con lo studio. Nonostante ciò, passavo molto tempo al telefono con Lucas: quanto mi mancavano i suoi baci, le sue carezze.. Mi sarebbe bastato anche solo vederlo per riempirmi gli occhi e, da quel che mi diceva, anche io dovevo mancargli abbastanza. Ero triste perchè avevo sempre desiderato passare la notte di Capodanno col mio ragazzo e quest'anno che ne avevo uno, non saremo stati insieme.. Ma era giusto così, la famiglia viene prima di tutto!
Arrivammo dopo dieci minuti e scendemmo, quindi tolsi il casco e ci mettemmo in fila per entrare. Non ci volette molto, così mettemmo i caschi e le giacche nel guardaroba e poi ci infilammo in mezzo alla folla. C'era tantissima gente e riconobbi alcune facce di persone della mia stessa scuola, mentre molte altre mi erano sconosciute. Ricky cominciò subito a salutare qualche amico e, vedendomi un po' in disparte, mi presentava a loro.. Il problema è che faccio fatica a ricordare i nomi e il brutto era che lui mi presentava praticamente a metà delle persone totali presenti! Riconobbi in mezzo alla folla Carolina che ballava con in tizio alto e moro ma nonostante ciò, si fece strada tra la folla per venire a salutarmi, trascinandosi per mano il povero ragazzo.
Il suo abbraccio era forte, quasi come se non ci fossimo viste per mesi; intanto Ricky stava parlando a qualche suo amico che probabilmente mi aveva presentato, ma di cui non ricordavo il nome.
Carolina mi presentò al tizio che scoprii essere il suo ragazzo; non me ne aveva mai parlato. Mi spiego che la loro era una relazione a distanza: lui era di Torino e ai erano conosciuti in vacanza in Toscana; stavano insieme da tre anni. Rimasi sbalordita, perchè io non credevo molto nelle relazioni a distanza, ma loro erano la prova che mi sbagliavo. Lei mi chiese come andavano le cose tra me e Lucas e disse anche che giravano molti pettegolezzi su di noi, soprattutto molte gelosie, tra le quali c'era anche quella di Stephanie. Quella ragazza era da un po' che non si faceva vedere, e la cosa mi rincuorava!
Dopodiché, Carolina strattonò me e il suo ragazzo in mezzo alla folla e Ricky ci raggiunse; ballammo tutti e quattro assieme, spensierati, tutti si stavano divertendo. La gente si muoveva al ritmo della musica come il cuore che palpita.. Era così bello ballare tutti insieme.. È vero che la musica unisce..
La serata stava andando per il meglio, la mezzanotte arrivò e brindammo al nuovo anno pieno di speranze, scambiandoci auguri e continuando a ballare; avevo pochi amici lì con me, ma erano i più importanti. Era una di quelle poche volte che ero consapevole di essere felice, e quelli sarebbero stati gli amici che sarebbero rimasti nel prossimo anno e in quelli a venire.
Ad una certa ora, visto che avevo bevuto abbastanza, avevo bisogno di andare alla toilette, in modo da potermi anche sistemare il trucco. Ricky decise di accompagnarmi, visto che ci eravamo promessi che non ci saremmo persi di vista. Nel breve tragitto, Ricky faceva delle battute divertentissime ( forse era un po' brillo pure lui) ed io ridevo, ridevo come poche altre volte mi era capitato e, no, non era l'effetto dell'alcool.
Ma il mio sorriso si spense quando arrivammo alle toilette; non sapevi se quello che stavo vedendo era reale o un'allucinazione, e speravo fosse l'ultima opzione, ma purtroppo non fu così. Lucas stava baciando appassionatamente una ragazza con dei lunghi capelli neri e delle invidiabili gambe lunghe e magre, troppo lunghe forse per la gonna che indossava, la quale, al contrario, era troppo corta. Il mio cuore si bloccò, tutti era immobile attorno a me. Non si accorsero di noi; avevo gli occhi pieni di lacrime e di delusione, ma non volevo farmi vedere debole, anzi, dovevo reagire.