Salii le scale e davanti all'entrata di casa mia trovai un pacchetto con una lettera sopra. Chi poteva essere stato? Forse Lucas? Lo raccolsi ed entrai in casa, fiondandomi in camera e chiudendo la porta; i miei non mi chiesero nulla, forse perchè non lo avevano neanche visto. Aprii il piccolo pacchetto e dentro ci trovai un bracciale con un ciondolo dorato tutto attorcigliato, come se ci fossero tre cordicine legate tra di loro. Incuriosita, aprii la busta e lessi una lettera.
"Cara Jenny, mi sono comportato da idiota, lo ammetto, e tu hai ragione.. Dopotutto è la tua vita e io non posso decidere cos'è meglio per te. Non vorrei che per questo mio comportamento infantile, il bellissimo rapporto che si era creato tra noi sia cambiato. Mi dispiace Jenny, davvero. Il ciondolo rappresenta una forte amicizia, un legame, e indossando il bracciale potrai pensarmi dovunque tu sia. Non ti abbandonerò così facilmente Jenny. Non ci conosciamo da tantissimo tempo, ma tu sei già speciale per me.
Buon Natale,
Ricky.
Ps: il portachiavi è stupendo, sul serio, non me lo meritavo!"Avevo le lacrime dalla felicità, non solo per ciò che aveva scritto, ma perchè quel suo gesto voleva dire che, nonostante tutto, mi aveva pensata. Misi subito il bracciale al polso e corsi subito fuori.
-Esco!- dissi ai miei, quando ormai ero già fuori dalla porta. La giacca ce l'avevo già addosso, non l'avevo nemmeno tolta dall'ansia di scoprire il mittente della lettera.
Mi sa che forse i miei genitori si stavano abituando ormai a tutte quelle uscite..Andai dietro casa di Ricky e mi arrampicai sull'albero come la volta precedente e arrivai al suo terrazzo; stava diventando un'abitudine!
Ero certa che fosse a casa, la sua moto era in giardino. Bussai alla finestra e aspettai qualche secondo; forse se n'era andato con i suoi. Invece tirò la tenda per guardare fuori e poi mi aprì, un po' sorpreso.
-Ne stai facendo un'abitu..- non lo lasciai finire la frase che lo abbracciai forte quasi da farlo soffocare, ma non me ne stavo rendendo conto da quanto ero felice di vederlo, di essere lì accanto a lui.
-Scusami di tutto, Ricky, sono stata una vigliacca e tu non meriti questo..
-No, è colpa mia..- ci lasciammo dalla presa, lo sguardo fisso negli occhi.
-Mi sei mancato..-. Sorrise.
-Anche tu.-Vieni- mi disse. Prese due coperte dalla sua camera e ci arrampicammo sulla scala e sull'albero per arrivare alla casetta.
-Mettiti la coperta e aspettami qui- Ricky stava sistemando delle cose nella casetta e poi tornò in camera sua.
La casa di legno era piccolina, ci stavo solo se seduta per terra; c' era una finestrella a sinistra da dove si vedeva casa mia. Alla destra c'era un piccolo e basso tavolino in legno; non era molto arredata, ma era un luogo utile per stare un po' soli, isolati e in cui si poteva pensare tranquillità. C'era pace lì dentro; mi avrebbe fatto comodo una cosa del genere visti tutti i pensieri che mi oscillavano nella mente in ogni momento.
Ricky rientrò con uno zaino.
-Ho detto ai miei che sono qui, così se entrano in camera e non mi trovano non si preoccupano.. Tanto tra poco vanno a cena fuori-. Tirò fuori dallo zaino dei bicchieri di plastica, un sacchetto di biscotti e infine un thermos con dentro della cioccolata calda, quindi si sedette da una parte del tavolo e mi fece cenno di raggiungerlo, e così feci, sedendomi davanti a lui.
-Allora, parlami del tuo Natale a Milano- disse mentre mi versava la cioccolata nel bicchiere.
-Niente di che, le solite giornate noiose coi parenti.. Ma per fortuna c'era la mia cuginetta che mi divertiva un po', ma soprattutto mi sono divertita a fare shopping nei negozi del centro.. Forse quella è l'unica parte di Milano che mi manca..- intanto lui stava già mangiando un biscotto -Invece tu che hai fatto?-.
Finì di mangiare il biscotto, poi rispose: -Un po' le stesse tue cose, tranne per la storia dei negozi. Non sono stato molto a casa perchè ero spesso in giro con la moto e ho pure scoperto dei posticini carini a forza di girovagare! Diciamo che tornavo a casa solo per mangiare e dormire..-. Bevvi un sorso di cioccolata, poi presi un bel respiro e glielo chiesi, anche s e sapevo che quell'argomento avrebbe rovinato l'atmosfera.
-Hai visto Lucas in questi giorni?-. Abbassò lo sguardo. Ecco, avevo rovinato tutto, proprio ora che i rapporti si stavano riagganciando.
-No.-. Pausa. -Non l'hai più sentito?
-Sì, cioè, no.. Mi aveva promesso che quando sarei tornata saremmo usciti, invece qualche giorno fa mi ha detto che questa sera avrebbe avuto una partita e che poi domani mattina presto sarebbe partito per la montagna con i suoi fino alla fine delle vacanze-. Mi dispiaceva che avesse tutti quegli impegni e a me mancava molto.
-Mi apre strano che lui parta con i suoi.. Cioè, gli altri anni era rimasto a a casa quando i suoi se ne andavano in vacanza. Si vede che è proprio cambiato..- quella sua affermazione mi aveva un po' turbata.
Forse Ricky vide il cambiamento del mio stato d'animo, così cercò di deviare il discorso:- Quindi a capodanno non hai nulla in programma, vero?
-No, dovevo andare ad una festa con lui, ma..
-Bene!- disse sorridente- io vado in discoteca, qui vicino.. Ci saranno tutti! Che ne dici di venire con me? A meno che tu non ti vergogni..
-CI STO!- esclamai. Ero elettrizzata, dopotutto dovevo divertirmi anche senza Lucas, e poi c'era il mio migliore amico quindi sola non ero!
-Perfetto, ti passerò a prendere alle dieci in moto! Hai già un vestito?
-Ehm.. Metterò uno di quelli che gai visto quella sera a casa mia..
-NON VANNO BENE QUELLI! LO SO PERFINO IO CHE SONO UN MASCHIO!
-Che hanno, sono così orribili?
-Certo che no, ma per capodanno ti serve un vestito nuovo! Domani ti porto in centro a Venezia a fare compere, okay?
-La proposta è allettante, soprattutto perchè è un maschio a farla!- ridemmo - va bene, allora domani si va in centro!-.Erano già le sette; il tempo era volato parlando del tutto e del niente, di cavolate e cose serie. Scendemmo dalla casetta e tornammo sul balcone.
-È meglio che vada, è quasi ora di cena..
-Aspetta, ho un'idea! Visto che questa sera saresti dovuta uscire con Lucas ma purtroppo non è andata così, se ti va potresti rimanere a cena da me, per non lasciarmi solo. Non sono un ottimo chef, ma me la cavi ai fornelli! E poi dimmi, preferiresti startene sul divano come un vegetale tutta la sera piuttosto che stare in mia compagnia?-.
Massì, che mi costava accettare? Dopotutto mi sarei divertita e avrei passato una serata alternativa piuttosto che pensare e deprimermi sul letto.
-Chiamo i miei e ti dico-. Presi il cellulare dalla tasca dei jeans e chiamai i miei che non fecero molte storie e mi diedero il permesso di stare fuori. Si fidavano di Ricky, e poi ero dall'altro lato della strada
-Hanno detto di si!
-Benissimo! Ora andiamo in cucina che sto morendo di fame!
-Ma se hai appena mangiato un intero pacchetto di biscotti insieme alla cioccolata?
-In realtà qualcuno mi ha dato una mano.. E comunque devi sapere che sono insaziabile!
-E dove li metti tutti quei chili in più?
-Segreto professionale!
- Beato te che mangi tanto ma resti sempre in forma!-. Mi sorrise. Intanto eravamo arrivati in cucina.
-Jenny, ora tu vai di là in salotto, ti accendi la tv e ti rilassi mentre io cucino!
-Ma io volevo darti una mano..
-ALT! Sono io il cuoco e il padrone di casa, quindi ora decido io! Su, vai!- ed obbedii agli ordini. Mi sedetti sul divano e accesi la tv e misi su un canale in cui stavano trasmettendo un quiz. Intanto sentivo provenire dalla cucina rumori di pentole e piatti e ogni tanto la voce di Ricky che esclamava "tutto bene qui!".
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Un Mare In Burrasca (#Wattys 2017)
Ficção AdolescenteJenny si è da poco trasferita a Venezia ed è piena di aspettative, pur di scordare il suo passato. Fortunatamente conosce Ricky, il ragazzo di cui si fiderà più di tutti, ma conoscerà anche un ragazzo che le farà girare la testa! Ma non tutto è rose...