Capitolo 12

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Nelle due ore successive avevamo educazione fisica. Già la odiavo di mio, ma da quel giorno l'avrei odiata ancora di più. Sapevo di essere una schiappa per quanto riguarda la ginnastica, e me ne vergognavo, ma cercavo comunque di fare del mio meglio.
Mentre stavamo correndo per scaldarci, Stephanie (che neanche a dirlo era super atletica) mi raggiunse e mi spinse in avanti; per poco non andai a sbattere contro il palo della rete di pallavolo!
-Oh, scusa, non posso perdere il ritmo! Velocizzati se non vuoi che gli altri ti vengano addosso!- mi disse con quella sua insopportabile vocina da smorfiosetta. Feci finta di niente, nonostante fossi piena di rabbia.
Dopodichè cominciammo una partita di pallavolo e quando Stephanie, che era della squadra avvrsaria, andò a battere, mi lanciò la palla diretta alla faccia, ma per fortuna riuscii a non prenderla in pieno e mi colpì alla testa. L'aveva fatto apposta quella stronzetta! Caddi a terra e mi svegliai dopo pochi secondi, forse ero solo svenuta, e il risultato fu quello di aver fatto una bella figuraccia davanti a tutti e un bel bernoccolo in testa. Che bella presentazione! Per fortuna i tanti capelli nascondevano un po' quel bitorzolo spuntato sulla fronte, ma si vedeva comunque ed era imbarazzante. Stephanie venne da me e mi sussurrò:- È solo un assaggio di quello che potrebbe succedere se ti metti contro di me-, poi si alzò e disse agli altri:- Sta bene ragazzi, è stata un po' sbadata! Continuiamo!-. Il prof mi portò in infermeria dove una bidella mi prese del ghiaccio e me lo posò sul bernoccolo. Era un sollievo! Ma perchè Stephanie si era comportata così?
Mandai un messaggio a Ricky dicendogli che ero in infermeria, visto che di lì a poco sarebbe suonato l'intervallo e Ricky, come suo solito, sarebbe passato a prendermi in classe per poi scendere in cortile, in modo che si fumasse la sua sigaretta e nel frattempo avremmo anche fatto quattro chiacchiere con Lucas e Stephanie. Ma oggi non sarebbe andata così.

Dopo poco che la campanella fu suonata, Ricky arrivò di corsa in infermeria; mi vergognavo in una maniera assurda, non volevo che mi vedesse così. Indossavo dei vecchi pantaloncini blu e una maglia bianca rovinata, una sottospecie di coda di cavallo fatta malissimo e un bernoccolo in testa: ero davvero attraente! Nessuno mi doveva vedere in quello stato! E poi nel messaggio a Rocky non gli avevo scritto di venire in infermeria! Volevo che andasse in cortile come al solito, così mi sarei risparmiata un'altra delle mie figuracce.
-Piccola, che ti è successo?-. Aveva spalancato la porta, l'espressione preoccupata. Devo ammettere però che sapere che lui stava rinunciando a una sigaretta per stare con me (e non era cosa da poco) mi rendeva felice, sentivo di essere un po' importante per qualcuno. Ricky mi doveva proprio volere bene sul serio!
-Niente di così grace per permetterti di vedermi in questo stato!
-Cioè?- disse mentre veniva verso di me.
-Non vedi come sono conciata?- era cieco forse?
-Mmh, vediamo..- disse squadrandomi dall'alto in basso -Diciamo che quei pantaloncini sono terribilmente sexy e quella maglietta...mmh, per non parlare dei capelli!- disse scherzando. Gli tirai addosso il cuscino su cui ero appoggiata qualche attimo prima; lui scoppiò a ridere, mentre io finsi di mettere il broncio, quando in fondo anche io ero divertita.
-Scemo! Non prendermi in giro!
-No, qui la scema sei tu!- disse sedendosi sulla brandina accanto a me. -Sei sempre bella, piccola!- e mi schioccò un bel bacio sulla guancia. Ero rimasta impietrita da tutto quell'affetto, non ero abituata a quel genere di cose.
-Dai su, che ti sei fatta?
-Prometti di non metterti a ridere?
-Certo!
-Okay.. Vedi questo bernoccolo?- dissi, indicandolo con il dito. Lui annuì.
-Ecco, stavo per prendermi una palla dritta in faccia, ma sono riuscita a schivarla un po', solo che l'ho presa sulla fronte.-. Ricky mi guardò con aria sconcertata e, dopo qualche istante, incominciò a ridere come un pazzo.
-Ehi! Avevi promesso di non ridere!
-Hai ragione, scusa, ma è troppo divertente! Sembra una barzelletta!- e continuò con la sua risata.
-Se sei venuto per prendermi in giro , potevi pure andarti a fumare la sigaretta..-. Ero seccata dal suo comportamento: prima faceva tutto il carino e poi aveva cominciato a ridermi in faccia. Non mi faceva piacere per niente.
-Scusa Jenny, non prendertela! È che una cosa simile è successa anche a me alle elementari. Ora mi renderò ridicolo così anche tu riderai di me e saremo pari. Praticamente stavo giocando a calcio con gli altri maschietti ed ero talmente preso dal gioco che, quando un mio compagni tirò una palla in aria, cominciai a correre veloce per prenderla ma non mi accorsi del palo della rete davanti a me e quindi feci la stessa fine di te ora! Non mi feci granché, ma la botta era bella grossa!- . Stavo morendo dalle risate! Immaginarmi Ricky da piccolo che correva entusiasmato, guardando in aria, per poi sbattere addosso ad un palo era così divertente!
-Mi sono fatto perdonare? Puoi ridere quanto vuoi, sai...
-Scusami!- dissi sorridendo.
-Dicevo sul serio, continua pure a ridere. Mi piace vedere la gente felice, soprattutto chi voglio bene.. E poi sei più bella quando ridi.-. Stava guardando per terra, forse si era vergognato un po'. Gli strinsi le braccia al collo e lo abbracciai forte; ero felicissima che lui fosse lì. All'inizio rimase fermo, forse incredulo di quella mia reazione, ma poi ricambiò la stretta.
-Grazie Ricky..
-Di che cosa?
-Di tutto.. E soprattutto di aver rinunciato a una sigaretta per fare compagnia a una povera imbranata che si prende le palle in faccia!-. Lui sorrise e io mi rimisi a sedere con la schiena appoggiata al muro.
-Figurati, è il minimo! Se dovessi, potrei pure smettere di fumare o fare qualsiasi cosa per farti felice piccola! Si fa questo per gli amici!
-Lo dici sul serio o solo per farmi contenta?-. Non sapevo se le cose andassero realmente così, visto che non avevo mai avuto un vero amico. E se era così, ero davvero fortunata!
-Sono serio!-. Gli sorrisi. anche lui sorrideva. Le sue labbra fine erano incurvate in un dolce sorriso. E poi mi guardava con quei suoi grandi occhi scuri e mi piaceva quando mi guardava. Era come se volesse farsi conoscere attraverso lo sguardo.
-Cos'è tutta questa dolcezza, mister simpatia?-. Proprio in quel momento la campanella strillò.
-Io sono sempre fantastico, ecco la motivazione di tutto! Ora vado in classe, riprenditi piccola!- e mi diede un altro bacio sulla guancia. S'incamminò verso la porta, ma poi si voltò verso di me dicendo:-Le ricordo, signorina, che a causa di una competizione, oggi dovrà fare a meno della mia nobile presenza nel mezzo pubblico, comunemente chiamato autobus che, quotidianamente, prende per tornare alla sua dimora! E con questo le auguro una buona giornata e spero non sentiate troppo la mia mancanza!-. Sorrisi.
-Ricky?-. Si fermò sulla soglia e si voltò.
-Sì?
-Buona fortuna per la gara di oggi!-. Mi sorrise e dopo avermi salutato con l'occhiolino, chiuse la porta e se ne andò. Lo ammiravo, aveva proprio un bel carattere...

Venti minuti dopo qualcuno bussò alla porta: era Carolina. Entrò piano e si avvicinò.
-Come ti senti?- quei due pezzi di cielo che aveva al posto degli occhi mi guardavano preoccupati e qualche boccolo biondo le scendeva sul viso comprendole dolcemente la fronte. -La prof mi ha chiesto di venire a vedere come stavi
-Ora sto meglio, grazie! Posso pure tornare in classe..
-Sicura? Per la prof non ci sono problemi!
-No no, vengo.. Anche perchè non mi voglio perdere una delle sue lezioni di letteratura!-. Ovviamente ero ironica e Carolina si mise a ridere. La prof era gentile, ma era troppo strana e troppo anziana per continuare a insegnare quella materia!
-Tieni, ti ho portato la borsa con il cambio!
-Grazie, che gentile!- dissi, mentre mi passava la borsa. Misi il sacchetto del ghiaccio nel frighetto lì vicino; oltre ad altri sacchetti del ghiaccio c'erano varie merendine.. Si vedeva che i bidelli facevano spesso degli spuntini!
Tirai fuori dalla borsa la mia felpa enorme e i jeans e mi cambiai lì davanti a lei; non mi vergognavo, perchè mi aveva vista così un'ora prima! Infilai i jeans e rabbrividii a causa del tessuto freddo, quindi spruzzai un po' di deodorante e indossai la felpa calda e morbida.
-Sono pronta per il grande rientro!- esclamai e Carolina si mise a ridere e disse che ci saremmo dovute sbrigare altrimenti la prof ci avrebbe date per disperse. Le ricordai che, vista l'età, probabilmente non si ricordava nemmeno che eravamo fuori, quindi ridacchiò e uscimmo da quella che doveva essere l'infermeria.
Come previsto, quando entrammo la prof non se ne accorse neanche: stava leggendo qualcosa a voce alta ma nessuno prestava attenzione. Non avevo proprio voglia di fingere di ascoltare, quindi presi le cuffiette, ne presi una e la infilai sotto alla felpa e sotto alla manica in modo da farla fuoriuscire dal polso. Lo infilai nell'orecchio e appoggiai la testa sulla mano, in modo che non si notasse. Accesi la musica e misi in riproduzione casuale nella playlist delle canzoni tranquille. Mi lasciai trasportare da quelle melodie delicate, mi sarebbe piaciuto essere stata una ballerina per poter danzare quei brani. Immaginai di aver appena vinto un concorso e che, appena scesa dal palco, Lucas stesse correndo verso di me, mi avrebbe sollevata da terra facendomi girare per poi posarmi a terra e guardarmi con quei due diamanti che aveva negli occhi e infine mi avrebbe baciata.
Era bello pensare che le sue morbide e carnose labbra un giorno si sarebbero potute posare sulle mie, per poi non staccarsi più, come due calamite. In fondo, io ero un po' come una calamita nei suoi confronti visto che mi attraeva. Ma questo sogno era davvero troppo surreale! Innanzitutto perchè non ero una ballerina e sarebbe stato davvero difficile vincere un concorso per professionisti! E poi perchè Lucas non mi avrebbe mai baciata, anzi, a questo punto era più probabile vincere il concorso! Ma sognavo comunque, anche se erano cose impossibili, perchè nella mia testa potevo fare quello che volevo, tutto era possibile, tutto poteva accadere. E comunque non era da sottovalutare il fatto che io e Lucas ci parlavamo, gli avevo dato dei consiglio e soprattutto lui mi aveva baciata! Era sulla fronte, ma comunque era un bacio!

Un Mare In Burrasca (#Wattys 2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora