Il ritorno in famiglia non andò poi così male, ce n'erano stati di peggiori. Avevamo passato le vacanze a casa di mia zia e proprio lì avevamo pranzato il giorno di Natale. Diciamo che non andavo matta per le rimpatriate di famiglia nelle varie festività, o meglio, adoravo le festività ma non andavo molto d'accordo con la mia famiglia, nonostante ci volessimo tutti bene.
Per fortuna c'era la mia cuginetta di 7 anni, Lisa, che adoravo; più che altro perchè tutti gli altri miei cugini erano già adulti oppure erano all'estero. Anche io un giorno me ne sarei andata da lì, non sapevo ancora dove, ma me ne volevo andare; un'altra vita, altra gente, posti diversi.. Viaggiare per me sarebbe stato come vivere mille vite diverse l'una dall'altra.
Il pranzo e la cena di Natale li avevo passati ad abbuffarmi di prelibatezze e a giocare con la mia cuginetta con i giochi che le aveva portato Babbo Natale. Era bello tornare un po' bambini: avere meno pensieri, più gioie, tutto è più semplice, più bello. La vita sembra più dolce, non sai di tutto il male presente nel mondo; era persino più facile avere amici ed il fidanzatino.. Non c'erano problemi. Poi pian piano cresci e ti rendi conto che l'infanzia è stata una passeggiata, entrando poi in un periodo che non è né triste né felice chiamato adolescenza. Tutti dicono di rimpiangerla, ma come fa a mancarti il periodo in cui non ti riconosci più, non distingui il bene dal male, tu non sei più tu? Le sicurezze si trasformano in incertezze, le idee sono chiare e ordinate, ma poi, come per magia, c'è solo casino. È un periodo fatto solo di confusione, dove conosci le brutte e tristi verità. Hai la testa piena di pensieri, mentre qualche anno prima giocavi spensierato e ti bastava quello per essere felice. Ora tutto è diverso, la felicità è difficile da trovare e quante cazzate si fanno per essere contenti solo un pochino? Cosa non si fa per essere accettati? Cambiamo noi stessi per piacere agli altri, per vivere comunque in modo infelice. Ci manca sempre qualcosa, non siamo mai soddisfatti. Siamo fatti di sigarette, alcool, internet e frasi insulse prese da chissaddove, siamo soltanto poveri illusi che vogliono crescere in fretta. Gli amici non esistono più, c'è solo gente falsa che indossa mille maschere. L'adolescenza è un periodo della vita in cui uno lotta contro l'altro per apparire, per essere migliore, e a me questo non piace.
Per esempio, vogliamo comparare la magia nell'attesa del Natale quando si è piccini con quando si è adolescenti? Non c'è paragone! Secondo me, questo è in periodo vitale senza senso, che crea soltanto confusione e odio dentro di noi.Quelle giornate grigie e vuote mi portarono molta malinconia. Avevo tutto quello che una ragazza della mia età potesse desiderare: buoni voti, un fidanzato, un amico.. Ma a me non interessava molto ( è proprio vero che non si è mai contenti di ciò che si ha!).
Era un po' come se non esistessi, nessuno si accorgeva di me, nè in famiglia nè a scuola. Mi mancavano le certezze, non avevo persone che non se ne sarebbero mai andate; certo, c'era Ricky, ma c'erano state troppe delusioni nella mia passata, tutte le persone di cui mi ero fidata se n'erano andate, lasciandomi sola.. E anche lui pian piano se ne stava andando. Ormai non speravo più in nessuno.Passai anche qualche giornata in centro per negozi con i miei e mi tirai un po' su il morale facendo dello shopping, in modo da distrarmi. Fortunatamente non incontrai nessuno della mia vecchia scuola, non volevo deprimermi ulteriormente.
Da una parte volevo ringraziare anche i prof che per quelle vacanze ci avevano assegnato una marea di compiti, così le giornate sarebbero passate più in fretta e non avrei pensato, soprattutto a Ricky.
Mi mancava tantissimo, non si era più fatto sentire, non mi aveva nemmeno fatto gli auguri di Natale, nemmeno un messaggio di ringraziamento per il regalo, niente.. Mi stavo preoccupando. Non volevo perderlo. Non potevo perderlo. Era l'unico che mi capiva, anche più di Lucas.. Certo, lui mi era molto vicino,ma un migliore amico non lo batte nessuno!Visto che ero in auto, era pomeriggio ed ero quasi arrivata a casa mia, decisi che subito dopo aver riportato dentro le valigie sarei andata a casa di Ricky per chiarire quella situazione.
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Un Mare In Burrasca (#Wattys 2017)
Novela JuvenilJenny si è da poco trasferita a Venezia ed è piena di aspettative, pur di scordare il suo passato. Fortunatamente conosce Ricky, il ragazzo di cui si fiderà più di tutti, ma conoscerà anche un ragazzo che le farà girare la testa! Ma non tutto è rose...